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IO VADO A VOTARE

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  Colgo l'occasione per dire a voi che andrete convinti da sempre a votare che non basta il nostro voto per vincere se non riusciamo a raddoppiarlo con la conquista di un altro voto di chi non sa o non va a votare. E' importante soprattutto ora che il cuore è a portata di mano. Raddoppiare il nostro voto è decisivo ed è per questo che invito me e voi a fare ogni sforzo per recuparare il silenzio e la disinformazione delle televisioni di Berlusconi. Un pò, solo un pò più di attenzione della tanta che abbiamo già messo a disposizione di questo referendum. Solo una valanga di SI può aiutare i giovani a pensare di nuovo con fiducia il proprio futuro; i nostri anziani a non aver paura che l'acqua è un bene di qualcuno e non di tutti. A risentirci dopodomani con la speranza di condividere l'esultanza di un grande risultato. Pasquale

LE COPPE E LE TARGHE NON BASTANO PIÚ, CI VOGLIONO I SOGNI

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È una vecchia tecnica democristiana quella della consegna, in tutte le occasioni, delle targhe     e delle coppe per   fare dei destinatari i futuri procacciatori di voti, cioè i grandi elettori di questo o quel paese del Molise: Una pratica diffusa che comprende i post democristiani distribuiti dappertutto ed i post comunisti che – non tutti per fortuna- si sono riciclati democristiani non solo nella distribuzione delle targhe e delle coppe, ma anche dei posti per i parenti e gli amici. Ci sono alcuni che sono diventati maestri in questa arte che riporta alle fortune di Ruta quando è stato, per sfortuna della Regione Molise, Presidente del Consiglio. Talmente incapace da far rimpiangere il suo predecessore, l’illusionista Antonio D’Ambrosio, lo zucchero filato di Petacciato, che aveva mostrato che non era suo il ruolo.     Figlio d’arte, il giovane Ruta, nel 1995, si ritrova nel listino e viene eletto con la vittoria di Veneziale. Gioca insieme a Iorio e poi, per i suoi meriti di gra

PASSAPAROLA E WEB

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    Non gliene va bene una a Berlusconi in questi ultimi giorni: il referendum sul nucleare ci sarà e noi tutti andremo a votare per segnare con una croce i quattro SI che servono ad abrogare le leggi che, come si sa, volevano reintrodurre il nucleare; privatizzare l’acqua (follia!) e mantenere il legittimo impedimento, che serve a Berlusconi ed ai suoi ministri per continuare a fare il porco comodo e mettere in ginocchio questo nostro amato Paese. È già in edicola un libro “Soldi sporchi” della scrittrice e giornalista Nunzia Penepole che racconta, con dati alla mano, la diffusione della illegalità in Italia e quanto ci costano i mali, che sono diventati veri e propri cancri da estirpare prima che diventino irreversibili, quali l’evasione fiscale (più volte sostenuta e propagandata dal nostro premier); i crac finanziari (una genìa di “galantuomini” che succhiano sangue come zanzare); la criminalità (sta mettendo le mani su tutto, non solo sulla droga e la prostituzione) e la corruzi

ARIA NUOVA

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Quando arriva un vento nuovo al posto di quello che soffiava prima, porta sempre aria nuova. Ve lo dice un vento che ha sempre soffiato in un’unica direzione come tutti i venti ed ancora continua nonostante i possenti ostacoli, soprattutto culturali, posti in questi anni , da Berlusconi e dai suoi adepti, sulla strada della democrazia e del rispetto, dei valori e della solidarietà   Una vittima fino a ieri dei giudici comunisti che ce l’avevano con lui   e oggi di quel popolo che, stanco di barzellette, non ha votato il suo candidato, non solo a Milano ma anche a Napoli. Un disastro per lui e per tutta quella borghesia di affaristi e palazzinari che da tempo aveva puntato sulla Moratti, l’expo e Milano e, ancor più, per tutti gli amici di Cosentino, che doveva stare in galera e, invece, Berlusconi, buono, con i suoi (compresa anche la tanto onorevole De Camillis) l’ha fatto rimanere in Parlamento insieme ad altri delinquenti che sono lì grazie alla legge porcata che vede rappresentare

W S. PARDO

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  L’altro sabato, alla presentazione del bel libro di Peppino Mammarella su San Pardo, c’è stato chi dal pubblico si è alzato per chiedere a uno dei presenti al tavolo (insieme all’autore del libro c’erano S.E. il vescovo della Diocesi di Termoli-Larino e Don Antonio Mastantuono), se S. Pardo avesse fatto dei miracoli e quali erano. Alla domanda, ha risposto prontamente Don Antonio dicendo che non sapeva tutte le intercessioni di San Pardo verso il Padreterno e neanche i risultati di tutte queste intercessioni nel corso dei secoli, ma sapeva per certo di un miracolo, quello che si ripete da sempre a Larino e tutti  i giorni, che anima i larinesi e li porta ad organizzare ed a vivere con passione la loro grande festa. Una grande verità quella di Don Antonio che non può che trovarci d’accordo nel momento in cui è questo miracolo quotidiano che porta, soprattutto le donne ed i giovani, a vivere la passione di far vivere e rivivere un’antica devozione. Una ragione che ritroviamo, anche, n

PIU' GAZEBI, PIU' SI' E PIU' VOTI AI REFERENDUM.

Leggendo qua e la' n. 172 Ieri c’era il gazebo in piazza a Larino Centro Storico ed erano presenti tutti i partiti del centro sinistra, ognuno impegnato a mettere più manifesti di partito possibili ai fini del riconoscimento della propria partenza. C’erano quelli che hanno raccolto le firme ed anche quelli che le firme non le hanno raccolte per un eccesso di riflessione, che sempre serve quando sono da prendere le grandi decisioni. Ma questa nostra sottolineatura trova il tempo che trova nel momento in cui c’è da promuovere il Si al referendum e l’invito alla gente ad andare a votare. Conta solo questo, ogni altra cosa è chiacchiera che se la porta via il vento con la prima folata. Però  un consiglio ce lo possiamo permettere di dare ai responsabili dei partiti ieri presenti ed attivi: invece di stare tutti raccolti in un punto dietro un mare di manifesti non sarebbe meglio scegliere i punti dove aprire in ognuno un tavolo con un solo manifesto, quello del referendum firmato d

DIGNITA'

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Leggendo qua e la' n. 171 - Rimarranno gli spazi elettorali per dire SI ai referendum di giugno e spariranno le foto a braccia conserte dei candidati e quelle imbrattate da qualche buontempone. E noi vènti, che questi spazi non amiamo perché interrompono violentemente il nostro percorso, che spesso si alza da terra, continueremo a soffiare, più liberi di sempre, i nostri racconti che parlano di donne e di uomini,  di vino e di olio, di sogni e di poesia, di memoria e di futuro, di storia e di territorio per vivere la nostra natura con l’intento di renderci utili anche quando diamo più fastidio. Perché gelidi o troppo reattivi alle stupidità degli uomini (consapevoli che questo nostro atteggiamento mostra presunzione), stranamente diversi di quando siamo allegri e generosi, disponibili e solidali, eterni bambini innamorati del gioco.   Dicevamo della campagna elettorale, che, per la verità, abbiamo trovato profondamente diversa da tutte le altre, segnata, ancora una volta e co

RIFLETTERE, PER AGIRE E NON ASPETTARE

Non c’è da applaudire alla morte di un uomo, anche se il peggior nemico, ma solo alla fine di un incubo che da dieci anni tiene semiparalizzato, per la paura del terrorismo, il Mondo e l’America in primo luogo. Anche noi tutti siamo rimasti impauriti in questi anni per colpa degli attentati e, insieme, delle guerre che sempre alimentano la strategia del terrore. La violenza, come si sa, chiama violenza e la morte altra morte, come ha dimostrato la sola risposta che si è voluto dare alla violenza cieca del terrorismo, la guerra in Iraq, perché la sola possibile per appropriarsi della risorsa petrolio nelle mani di Saddam. La guerra e il terrorismo, due facce di una stessa moneta che ripaga solo i fanatici e i potenti, cioè quelli che la vogliono vinta per forza e non conoscono il significato ed il valore del dialogo che appartiene alla pace. Il dialogo, come sa chi crede in esso, ha come naturale premessa una libera informazione e il rispetto dei valori che portano al confronto e non al

Bombardare la Libia? Insensato, inutile e inconcludente

L'Italia deve aiutare il popolo libico a liberarsi dalla doppia morsa di Gheddafi e della guerra. Perché non attivare subito la missione europea Eufor Libia? da Greenreport Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace La decisione dell'Italia di partecipare attivamente ai bombardamenti in Libia è insensata, inutile e inconcludente. Se è vero che ci sono già dodici paesi che bombardano la Libia, che senso ha che lo faccia anche l'Italia? Qual è il valore militare aggiunto di questa decisione? E poi: bombardare chi? Bombardare cosa? Di quali obiettivi mirati stiamo parlando? 40 giorni di bombardamenti non hanno impedito l'assedio e il massacro di Misurata. Quanto tempo deve passare ancora prima che il mondo decida di cambiare strategia? Dov'è finita la coerenza con la risoluzione dell'Onu 1973 che al primo punto chiede a tutti di operare per "raggiungere l'immediato cessate il fuoco e la fine di tutte le violenze e gli attacchi contro i ci

UN GIOCO CHE INCANTA SOLO GLI SPROVVEDUTI E I FANS

Leggendo qua e la' n. 169 - C’è un gioco, quello delle tre carte, che tutti dicono di conoscere, sempre in voga, che continua a rubare soldi al popolo dei masochisti che hanno gli occhi chiusi da fette di prosciutto magro che stenta a sciogliersi come succede alle fette di lardo con il primo caldo. Un gioco che ha bisogno di poche cose: un tavolino volante, tre carte, abili mani e volti di gente per niente raccomandabile. Ma la cosa più importante per iniziare e avere la possibilità di successo, lasciando pulite le tasche dei malcapitati, è la presenza di due, meglio tre, compari, cioè di quelli che devono fare da spalla a chi continua a ripetere “questa è la carta che vince, questa è la carta che perde, punta signore, punta…” e a far saltare sul tavolinetto improvvisato le tre carte leggermente curvate, come a dare l’impressione che qualcuna è segnata. Il primo compare punta e poi punta anche il secondo, mentre il terzo sta lì, scettico, a dimostrare che è una fregatura. Uno dei d

QUAQUARAQUA'

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Questi sbalzi improvvisi di temperatura non portano bene alla salute. Basta davvero poco per ammalarsi e ritrovarsi con una bronchite o polmonite e, quando tutto va bene, con qualche dolore alle spalle che comunque lascia un po’ di preoccupazione. Un problema che riguarda non solo le persone, ma anche le piante e gli animali. Ci vuole niente per ritrovarsi, come olivi colpiti dal gelo e dalla grandine, sofferenti in attesa di sostituire le parti morte con nuovi germogli che - come gli esperti sanno - porteranno a salvare la pianta, ma non il raccolto, almeno per i prossimi due anni. Un danno questo per Larino che ha nell’olivo la sua fonte di paesaggio e di ambiente, di storia e di cultura e di tradizioni. Un danno per tutto e per tutti che non è facile prevenire soprattutto quando si esce fuori sudati dalle lunghe e, spesso, perdenti discussioni nelle sedi rianimate, per la bisogna, dai partiti che si risvegliano in prossimità di una campagna elettorale. Un confronto per il rinnovo d

LA VOGLIA DI DARE

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Leggendo qua e la' n. 167 - Ci chiedono a noi vènti di schierarci per la prossima campagna elettorale, ma noi, come si sa, siamo da sempre schierati e non abbiamo alcuna possibilità di cambiare direzione all’ultimo momento. Altrimenti rischiamo di confonderci con gli altri e ciò creerebbe un caos della malora che rivoluzionerebbe la natura, le stagioni, i tempi e i modi delle procreazione. No, la possibilità di diventare favonio o grecale, nel momento in cui siamo bora, non ci è proprio dato, né concesso. Non ce l’abbiamo con i nostri amici, anzi, li rispettiamo e li vogliamo bene perché li conosciamo e sappiamo che sono sapienti e capaci nel loro ruolo di soffiare sempre nella direzione, la solita, che hanno avuto in dote da madre natura. Il rispetto dei ruoli e la coerenza hanno un valore che ci porta a godere questo primo caldo sole ed a vivere il risveglio della natura con il filo d’erba che cresce e sale e le minute foglie che rivestono i rami. La primavera è, per noi, un gran

IL GIOCO DELLE PARTI

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Due dicono di no a un Consiglio regionale di 32 consiglieri perché sono troppi. Sono i due consiglieri che si sono trovati bene con gli altri 28 anche perchè nessuno li ha disturbati nel sonno vissuto per non fare opposizione in omaggio al grande Michele I da Morrone. Insomma, è meglio non cambiare. Altri due, invece, si sono astenuti per non dire che erano in fondo d’accordo con gli altri di passare a 32, ma non erano d’accordo di far sapere al popolo molisano il loro pensiero per paura di essere maltrattati da gente che ha una santa pazienza ma non si sa mai fino a quando. Altri due non si sono proprio presentati, sicuri com’erano che ci avrebbero pensato gli altri a fare quello che loro volevano che si facesse ma senza la necessità di dover poi giustificare la loro decisione. Tre si sono addirittura allontanati per non votare. Qualcuno può pensare che sono stati presi da una improvvisa sensazione di vomito o da una diarrea incontenibile. No!!! Solo da un forte desiderio di nasconder

''ALLARME ROSSO PER LE API L'ITALIA VERSO L'OK AI PESTICIDI KILLER''

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. PANELLA (UNAAPI): . MENTRE IL MONDO SI MOBILITA (DAGLI USA ALL’INGHILTERRA ALL’UE) “Se già a settembre 2010 la “motivazione” del Decreto di riconferma della sospensione in Italia dell’uso dei pesticidi “killer” delle api, i neonicotinoidi, per la concia del mais era apparsa strana perché solo fino a giugno 2011, invece che per un anno, ora il Decreto 15 ottobre 2010, a firma del Ministro della Salute Ferruccio Fazio (modifica al decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194), pubblicato in Gazzetta Ufficiale, non lascia dubbi e prepara il terreno al riutilizzo degli insetticidi neurotossici”. E’ l’allarme lanciato dal presidente Unaapi-Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani Francesco Panella, per il quale il Decreto “dietro l’apparente motivazione di applicare una Direttiva comunitaria, prelude e preannuncia palesemente la volontà del Governo italiano di esaudire le multinazionali venditrici di chimica e la filiera di interessi da esse dipendenti, definendo come “accidentali”

MARTIRE SUBITO

Ancora una volta si rischia di cadere nella trappola tesa da Berlusconi e da chi l’ha guidato fino ad ora nell’attuazione del programma due, quello di Gelli e della massoneria deviata, con tutti i suoi aggiornamenti (P3, P4 e personaggi nuovi. La trappola di creare fumo intorno alla sua persona per attirare l’attenzione, mentre altrove si stanno svolgendo incontri e prendendo decisioni per fare andare avanti processi che servono ad allargare le fratture e le divisioni. Il fumo, tanto più è alto e tanto più è spesso, tanto più serve a renderlo affascinante, ad aumentare il carisma con l’aiuto dei suoi fedeli servitori, dei suoi giornali e delle sue televisioni a reti unificate, compreso il Tg1 dello strisciante Minzolini. Senza parlare degli avvocati e degli affamati deputati, che lo circondano per non perdere la speranza nel futuro di una carriera, com’è da capire, per niente sudata ma solo inumidita di saliva per le troppe leccate da quando hanno introdotto la legge porcata. Una poten

IL TRAMITE CHE C’E’ E QUELLO CHE MANCA

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Abbiamo letto la nota dell’altro giorno di Larino viva, “la certezza del perdono li rende onnipotenti”, che inizia con un riferimento a Comunione e Liberazione ed al suo inviato in Molise, il già noto spione “agente betulla”, che arriva a Larino e convince Del Torto, da sempre punto di riferimento per il Molise di questa nobile aggregazione di fedeli, che hanno il vizio per la politica e, con la sempre più citata Compagnia delle opere, anche per gli affari. Ma torniamo all’agente betulla, il noto Farina giornalista, espulso dall’Associazione della Stampa per le sue attività di spione, per dire che, oltre che spione, il suo mestiere è quello di fare da tramite. “Betulla, il tramite resterai sempre tu” titola oggi un articolo de “il Fatto Quotidiano”, che riporta una conversazione telefonica con l’avv. Alessandra De Filippis, difensore del boss Cosimo Cirfeta, imputato, insieme con Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia e amico di Berlusconi, in un processo per calunnia. In partic

LA CAMPAGNA ELETTORALE E' GIA' INIZIATA

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Sempre se abbiamo letto bene, il presidente Iorio ha iniziato il giro degli ospedali per portare la buona novella delle soluzioni trovate per un rilancio delle strutture, anche di quelle che stanno per chiudere. Non a caso ha cominciato qualche giorno prima della Befana, con la visita dell’ospedale di Venafro. Non ci è dato sapere cosa c’era di buono nella calza di Iorio per l’ospedale della Città dell’olio liciniano, ma solo tanto carbone per le opposizioni, “quelli del no”, che non hanno mai niente da proporre. Visto che deve arrivare prossimamente anche a Larino, diciamo subito che qui l’opposizione, soprattutto di Larino Viva che, da ben tre anni, ha avanzato le sue proposte senza, però, che Iorio avesse la buona creanza di rispondere. Non ne aveva bisogno di rispondere, nel momento in cui aveva posto a difesa del percorso ridimensionamento del “Vietri”, due persone fidate, il sindaco e il vicesindaco di Larino, e, con essi, era riuscito a dar vita ad un comitato civico, che ha avu

LA SVEGLIA

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Leggendo qua e la' n. 162 - La politica molisana ha così profondo rispetto per il Natale che non c’è niente che possa distrarla dai saluti e dagli auguri alle autorità di suo riferimento, ai colleghi di questo o quel consiglio, agli amici di partito più fidati (in pratica quelli che non sono concorrenti), agli elettori che l’hanno portato ad assumere un ruolo che quasi mai viene rispettato, ai potenziali elettori per le nuove avventure elettorali, ai familiari ed agli amici di un tempo che si possono incontrare in piazza con la mano tesa per un saluto e gli auguri a portata di bocca. Una festa particolare che riporta ai tempi in cui la famiglia aveva un particolare significato che il Natale esaltava; si riusciva ad appagare, almeno per un giorno la fame di tutti gli altri giorni dell’anno; si sentiva il bisogno di stare insieme, giocare, ridere e scherzare nel segno della più grande libertà e della gioia di vivere. Per un giorno, quel giorno, era così ed è quel giorno che torna in

ARRIVA TUTTO NEL LISCIONE

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Leggendo qua e la' n. 161 - A noi non è dato il riposo, neanche per Natale e S. Stefano. Se non soffiamo da queste parti, perché dobbiamo fare posta al vento proveniente dall’ovest, quello che passando sulla Maiella, porta il freddo fino alla Puglia, vuol dire che stiamo lavorando da altre parti dove ancora permangono foglie secche sulle querce e c’è da scuotere le piante in vegetazione per prepararle alla caduta di temperatura. Non abbiamo avuto modo, così, di seguire la vicenda della chiusura dei rubinetti per l’acqua inquinata e, da come ci è stato raccontato da qualche amico, anche seguendo non è facile capire perché le notizie sono sempre più contraddittorie. Viene da pensare ad un accordo a tranquillizzare i cittadini ed a non allarmarli, anche perché quando la merda la rigiri troppo finisce che puzza ancora di più. Si sente nell’aria una diffusione di tranquillità che ha quasi l’effetto papagnone, se non ci fossero i sindaci di Guglionesi, Larino e San Martino in Pensilis a

COMUNICARE PER COSTRUIRE, CREARE

Leggendo qua e la' n. 160 - Non è importante fare gli auguri, a Natale o Capodanno, visto che basta scrivere quattro parole per farle recapitare in tempo reale al destinatario, anche quello che hai trascritto nella rubrica del cellulare o del computer e neanche ti ricordi chi è. Importante è rispondere a questi auguri, citando nome e cognome del mittente in modo da rendergli omaggio e farlo sentire un po’ in colpa per l’invio multiplo che non gli ha permesso di pensare a te ma a tutti che, nel caso specifico, vuol dire nessuno. La comunicazione è un fatto centrale della società globalizzata se viene, però, considerata nel modo giusto e non maltrattata o, peggio, dimenticata. Chi non risponde agli auguri ricevuti e non personalizza questa sua risposta non apre al dialogo, ma parla al vuoto, a chi non c’è, al pari di chi ti manda il messaggio che invia a tutti. Salvo se non c’è un allegato, cioè un documento che porta a riflettere, a pensare, anche quando l’idea che ti viene, nel mo