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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

Significato e valore del silenzio

di Umberto Berardo Il silenzio è una parola con diverse accezioni, tanti valori e conseguentemente con svariate sfumature linguistiche. Sommesso, imposto, voluto, commemorativo, pauroso, abissale, misterioso, perfino l'ossimoro assordante sono tra le tante aggettivazioni di questo sostantivo. Il termine, dal latino " silere " ovvero "tacere, non far rumore",   non è solo la condizione che si verifica in un ambiente con l'assenza di frastuoni, voci, suoni, ma, in senso figurato, la pratica psicologica di ridurre l'attività convulsa della mente per uscire da una vita frenetica, conformistica e anonima rientrando nella propria interiorità per riappropriarsi del fondamento della vita e della realtà in un orizzonte di senso capace di andare oltre la banalità dell'apparenza di una società tutta imperniata su una logica mercantilistica che riesce a togliere perfino il senso autentico a parole inflazionate, a gesti consuetudinari, a sentimenti

Troppo cibo sprecato in Italia: 15 miliardi nel cestino

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A livello europeo l’obiettivo è  di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2025. In Italia, lo spreco alimentare domestico, quello che si ha nelle case, rappresenta vale quasi 12 miliardi di euro, ovvero quasi l'1% del prodotto interno lordo. Far meglio si può da Teatro Naturale - Italia- 6.2.2019 Lo spreco alimentare in Italia è stimato in oltre 15 miliardi di euro e vale lo 0,88% del Pil. Oltre 3 miliardi avvengono nella filiera, nella fase di produzione e distribuzione. Lo spreco alimentare domestico, quello che si ha nelle case, rappresenta vale quasi 12 miliardi di euro. Questi i dati più recenti sullo spreco alimentare che sono stati presentati ieri alla Fao, in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare di oggi, nell’ambito della campagna Spreco Zero dello spin off Last Minute Market. Sembra però che gli italiani siano poco consapevoli dello spreco di cibo che viene dalle case. “La percezione de

IL MOLISE NON COGLIE I SUCCESSI DEL VINO ITALIANO. 30% IN MENO IL VALORE DEL SUO EXPORT

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pasqualedilenainforma Ha appena chiuso i battenti a D ü sseldorf, in Germania, la 25a edizione di ProWein, la più grande esposizione internazionale del vino con 61,5mila espositori, provenienti da 142 Paesi, ben 6900 espositori di 64 Paesi vitivinicoli del mondo, di cui 1654 espositori italiani.  Ricordo di aver vissuto la prima edizione, quando l’Enoteca Italiana di Siena era di casa nella bella cittadina tedesca dove l’ufficio Ice, Istituto commercio estero, era punto di riferimento per l’intero mercato tedesco.  Dalle tabelle riportate da Tre Bicchieri , il settimanale economico de Il Gambero rosso , leggo che nel 2018 l’Italia ha segnato il miglior risultato del terzo millennio, con il record della produzione di vino   nel mondo. Non solo, il 2018 ha segnato anche il record a valore nelle esportazioni di vino e quello dei vini Dop prodotti (22,6 miliardi di hl., di cui il 60% vini bianchi), mentre cala la produzione dei vini Igp (13,2 milioni di hl.).   Da un’altra tabe

In risposta alla richiesta dell'Associazione SETA

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Leggo, qualche giorno fa, sulla posta in arrivo sul mio computer,   “Speriamo di fare cosa gradita inviandovi da oggi e con frequenza quindicinale il link alle newsletter dell'associazione SETA (Scienze E Tecnologie per l'Agricoltura) nata dal gruppo che ha redatto e divulgato i documenti da voi sottoscritti indirizzati a Camera e Senato della Repubblica e riferiti al DDL 988. La newsletter di questa settimana è disponibile all'indirizzo: https://drive.google.com/file/d/1mGg4-nkx76Br79bXbHJEIMVJA2xJKbbx/view Un cordiale saluto.  Sandro Fracasso Leggo, anche, cliccando sul link sopra riportato,   l’editoriale di Luigi Mariani che parla   “ di un gruppo che pone come obiettivo una riflessione originale e a tutto campo sul tema dell’innovazione in agricoltura … in grado di diffondere un’idea nata da gente libera e che ha come denominatore comune la fiducia nel metodo scientifico e nella capacità di affrontare e risolvere i problemi con approcci quantitativi”.

L'esplosione del biologico nel Regno Unito

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Drink less, but drink better (Bevi meno, ma bevi meglio): il nuovo mantra del consumatore inglese WINW MWEIDIAN VEEKLY - giovedì 21 marzo Circa il 10% del vino venduto nel Regno Unito sarà biologico prima del 2022. Questo è quanto è emerso da una ricerca che approfondisce la situazione del mercato del vino sostenibile Oltremanica. Lo studio commissionato da SudVinBio e Millésime Bio e prodotto da IWSR delinea come il biologico stia prendendo una fetta di mercato sempre più ampia a discapito della controparte tradizionale e ad una velocità sempre più alta. Un dato interessante è determinato dal prezzo: il costo medio di una bottiglia di vino biologico è di 10,21 sterline, mentre una versione non biologica si aggira attorno a 7,38 sterline. La ricerca conferma, infatti, come i consumatori siano disposti a spendere un 38% in più per una bottiglia di vino biologico. Vediamo insieme i numeri del biologico nel Regno Unito: la crescita segna un incredibile +70% negli ultimi c

Sicurezza: una parola di cui è necessario riappropriarsi:

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AD ALTA VOCE - 26 febbraio 2019 Il 24 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il cosiddetto “ decreto sicurezza “, il provvedimento fortemente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che restringe le possibilità di accoglienza degli stranieri e introduce una serie di nuove norme sulla sicurezza. In questi mesi di applicazione, il decreto ha avuto effetti pratici quali, per citarne solo alcuni, i trasferimenti di richiedenti asilo via dai CARA, Sprar, Cas, annunci di chiusura di strutture di accoglienza, abolizione dei permessi  di soggiorno per motivi umanitari , l’ampliamento del cosiddetto “DASPO urbano”, che permette a sindaco e prefetto di multare e allontanare da alcune zone della città persone che mettono a rischio la salute dei cittadini o il decoro urbano. Dove per “decoro urbano” non è chiaro cosa si intenda, e può estendersi infinitamente anche al divieto per le persone senza dimora di dormire sulle panchine, in totale assenza di una

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch

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Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch  LIFEGATE Ambiente Pubblicato il 28 giu 2018 di Elisabetta Scuri Persino il raggiungimento di un accordo di pace può causare la deforestazione: è solo uno dei dati sconvolgenti presentati da Global forest watch. Ma la soluzione è a portata di mano.  Nel 2017 abbiamo perso una foresta grande quanto un campo da calcio al secondo . Si arriva complessivamente a 29,4 milioni di ettari distrutti , superficie paragonabile a quella del nostro paese.   Lo ha rivelato Global forest watch , piattaforma del World resources institute che sfrutta  Google maps per monitorare lo stato di salute della vegetazione mondiale, collaborando con l’ Università del Maryland . La perdita di alberi non è dovuta soltanto alla deforestazione , ma anche a cause naturali tra cui gli incendi . Va precisato, però, che fenomeni meteorologici es

N’danne

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Ne è passate pù tanta tiempe,  n’danne u munne iève canniate poche,  remas’te cuille de na vote, tale é cuale.   Pù de colpe è precepetate, na reveleziòne une èppriess’ e n’ate. E mò u munne é furie de corre ne è chiù èffannate ma tutte scoppiate. U probbleme ne è chiù de jettà cuille che l’òme ze è già èccaparrate e, pegge èncòre, cuille ca nature à date, ma de uesarle diversamente, cioè ne sule cu s’tommeche ma cu cervielle, n’eccòne a vote, chiane chiane, sapènne ca nge s’ta sule uoie ma pure u demane. Poche poche, n’eccòn’a vote com’èndanne cuanne u mumme gerave che une, duje rote   e ne sapève che iève u sprefunne. N’danne, no mo’ Mo’ vòle, ne recanosce chiù a s’taggiòne e ze crède de èsse lune   e sòle settembre 2018 Allora Non è passato poi tanto tempo,/ allora il moondo era cambiato poco,/ poi di colpo è precipitato,/ una rivoluzione, una dietro l’altra.//   E ora il mondo a furia di correre/ non è

Il fenomeno droga in Molise

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  di Umberto Berardo Dopo le gravi emergenze per l'abuso di sostanze alcoliche e per la ludopatia, recentemente sottolineate ancora una volta dall'attività di sensibilizzazione della Scuola di Formazione all'Impegno Sociale e Politico "P. Borsellino" della Diocesi di Trivento (CB ) , soprattutto la diffusione della droga in Molise sta raggiungendo livelli insostenibili. I dati sono davvero molto preoccupanti. Con il quattro per mille siamo la regione con il maggior consumo di oppiacei in Italia. Dopo la cannabis si allarga l'uso di eroina, di Spice e di altre droghe sintetiche che generano davvero danni irreparabili per la salute di chi le assume. Gli ex assuntori di sostanze stupefacenti iscritti al SERD sono 1300, ma il sommerso sembra molto più preoccupante. Sempre più bassa è la fascia di età dei giovani che iniziano a drogarsi.  Aumenta il numero dei reati per procurasi il contante per l'acquisto delle dosi. Il mercato, come ha s