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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

Coltivatori di Emozioni: ripartire dall’agricoltura

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Riattivare le microeconomie locali attraverso l’agricoltura. Sembra essere sempre più spesso la strategia vincente per tutelare territori e comunità, sostenendo il ripopolamento di quei borghi piccoli e dalla storia antica, che proprio sui prodotti del territorio circostante hanno fatto affidamento per mantenere le tradizioni. È il caso della rete che si è creata attorno al fagiolo bianco di Frattura , in Abruzzo, varietà da poco recuperata grazie al lavoro dell’antropologa Anna Rizzo e oggi al centro di programmi e progetti che stanno ridando al paesino nuova vita. E poi della piattaforma Coltivatori di Emozioni , volta a proteggere il patrimonio agricolo nazionale attraverso un sistema che permette di adottare a distanza i contadini. Coltivatori di Emozioni: adottare un contadino a distanza Un’adozione simbolica per un gesto concreto, un finanziamento agli agricoltori custodi delle tradizioni agricole, con l’obiettivo di recuperare zone a rischio di abbandono e rilanciare i r

NOI, BAMBINE AD AUSCHVITZ

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"La  nostra condizione di bambine lasciate parzialmente libere di muoversi, in attesa che il nostro destino fosse deciso dai carcerieri o dai medici criminali che usavano i bambini della baracca come cavie per i loro esperimenti disumani, era del tutto anomala per Birkenau. Per chi non lo sapesse, Birkenau era un campo di sterminio nel quale i pochi prigionieri internati - quella piccola percentuale di persone che, scesa dai trasporti, non era mandata subito nelle camere a gas -  venivano chiamati dai nazisti 'cadaveri in vacanza'". Riporto questo passo del racconto di Andra e Tatiana Bucci "Noi, bambine ad Auschwitz", libro edito per la collana "Strade blu" della Mondatori, pubblicato nel dicembre del 2018. Non ho avuto il piacere di conoscere Tatiana, ma di incontrare più volte, nella seconda metà degli anni '80, Andra. La trovavo sempre al negozio di Flora tutte le volte che andavo a Padova. Non mi ha mai parlato di questa storia trag

Sterminio, una concezione antropologica non ancora superata

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di Umberto Berardo Disegno di Ro Marcenaro Cercherò di portare un contributo di riflessione che, se volete, si potrebbe titolare "Sterminio, una concezione antropologica non ancora superata". Proverò allora a partire da una veloce analisi storica dell'olocausto per individuarne il concetto, le cause, le forme, ma spero soprattutto di entrare insieme a voi nell'esame degli aspetti antropologici che stanno all'origine della violenza e dei massacri esistenti nella storia umana senza alcuno sconto di carattere ideologico, come purtroppo spesso è avvenuto e tuttora accade ancora nella storiografia. Shoah è un termine ebraico che significa appunto catastrofe, distruzione, sterminio, ma ci lascia più ampiamente pensare ad una concezione profondamente distorta e disumana di pensiero sul modo di concepire e trattare l'altro. Il 1° novembre 2005 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite stabiliva che, per ricordare le vittime dell'Olocausto nazist

Attuare la Costituzione - 4

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 * Le illustrazioni di Ro Marcenaro sono raccolte nel volume "La Costituzione Italiana" edito da Toscana Book   di Pasquale Di Lena                                                                                                                  MANIFESTO                                          Rivolto alle sardine e a tutti i pesci che vivono i nostri mari, e, non solo, anche i nostri   ruscelli, i nostri fiumi, i nostri laghi, non importa se naturali o artificiali                                           ATTUARE LA COSTITUZIONE                         la bandiera della svolta per un nuovo domani, la parola d’ordine di chi: -           è contro un sistema predatorio e distruttivo di risorse e di valori, il neoliberismo -           vive la disuguaglianza con la povertà e i bisogni; cerca lavoro; -           ha a cuore l’unità del Paese, la democrazia, la libertà, i valori dell’onestà