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Visualizzazione dei post da aprile, 2009

RAGLI E BELATI di Zacc e Bélina

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CHE BALLE! Zacc – la signora ha creduto alla sinistra Bélina – conosce bene le balle della destra

Agricoltura Moderna - Ecco il progetto "Olivoteca d'Italia"

by pasquale di lena In Italia abbiamo 224 milioni di alberi di olivo. Patrimonio unico. Sui 12 miliardi di alberi che danno ambienti e paesaggi spettacolari a questo nostro Paese, sono 224 milioni gli alberi di olivo che ricoprono 1,1 milione di ettari di superficie coltivata a oliveto in Italia. Quattrocento sono levarietà autoctone. Un patrimonio enorme di biodiversità alla base del progetto “Olivoteca d’Italia”, che sta acquisendo negli ultimi giorni, grazie soprattutto agli organi d’informazione, una sua notorietà. Oltre cento di queste varietà, quindi più del il 25%, sono diffuse in Campania,mentre nel Molise sono 18 le varietà autoctone classificate, con la “Gentile di Larino” che domina su tutte le altre, in quanto a numero di piante coltivate (1 milione sui 3 milioni di quelle che coprono la superficie olivetata della Regione). Un patrimonio unico al mondo, se è vero che la Francia ne ha solo 53, seguita da Portogallo 24, Spagna 20, Croazia 16, Grecia 13, Magreb 39 (Nord africa

Bélina a Zacc: TU VU FA NAPULITANE

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Bélina- So che tu preferisci fare il Presidente della Repubblica perché sei un tifoso di Napolitano: vicino al popolo, serio, saggio, colto, a modo, persona gentile, affabile, umana, disinteressata, al disopra delle parti, Stato, vicino alla gente, per niente banale e meno che mai volgare. Uno che non sa raccontare le barzellette, non sa cantare, che non ha la capacità di provocare una regina e di farla sbottare per il troppo fastidio, come di chi ha intorno a sé un moscone. Uno che ha il rispetto delle regole e, soprattutto, della magistratura; non si lascia ricattare; pensa al bene comune e non agli affari; non sa cos’è la demagogia e nemmeno che cosa vuol dire approfittare dei disagi della gente per fare campagna elettorale. Un signore, un vero signore; una persona per bene che non ha né una radio, né una televisione e, neanche, un giornale. In pratica non è accompagnato né da un codazzo di giornalisti alla Giordano e né da portavoce alla Bocchino, Gasparri, Capezzone o quell’altro

D'ACCORDO CON LA PROPOSTA DI RIPARTIRE DALL'AGRICOLTURA PER RILANCIARE IL MOLISE E DARE AD ESSO UN FUTURO

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by Pasquale Di Lena Ecco perché non ha significato oggi l’adesione al Cosib, che, per sua natura, opera per sottrarre terreno fertile all’agricoltura. La situazione, per fortuna non compromessa, di Larino e di altri comuni del circondario, è una straordinaria opportunità per avviare un nuovo tipo di sviluppo che la crisi impone e per evitare i rischi che il territorio diventi la pattumiera dei rifiuti, materiali e. ancor più, culturali. Larino con il suo territorio e la ricerca perenne di una identità; l’area del cratere e lo stato di abbandono e di invecchiamento; i Comuni del Basso Molise, ancora caratterizzati da una forte ruralità, devono trovare il tempo e la voglia di fermarsi per fare una riflessione sul proprio futuro. E’ la crisi che, oggi, con la fine degli assistenzialismi e degli sprechi, lo impone insieme al bisogno di trovare nelle risorse che uno ha, la possibilità di investire, per assicurare alle nuove generazioni un futuro fatto di certezze e non di promesse e illu

RAGLI E BELATI di Zacc e Bélina

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PAROLE PAROLE PAROLE Zacc – le stesse promesse fatte nel Molise dopo il terremoto del 2002 e non mantenute, Bélina – lui sì che sa come prendere i voti. PROPRIETA’ INDIVISA Zacc – ha ragione Franceschini, non si decidono le nomine alla Rai a casa di Berlusconi Bélina – ma se ne è il padrone perché non può farlo? IL DNA DEL PIAZZISTA Zacc - Nella capatina che ha fatto ieri ha detto “non è nel mio dna cercare le responsabilità” Bélina - Per forza, sa che è solo pieno di bugie e di affarismi!

La Germania del vino ha il gusto e il colore del Riesling

In vista delle giornate romane previste per l'inizio di maggio, Pasquale Di Lena ci porta idealmente nel territorio della Renania-Palatinato con le sue aree di coltivazione di Pasquale Di Lena L’invito a partecipare alle “Giornate del Riesling”, in programma a Roma il 3 e il 4 maggio prossimi, presso il Goethe Institut in via Savoia 4, e dal 3 al 9 maggio in 7 rinomate enoteche di Roma, mi ha riportato alla memoria un lontano viaggio in quell’angolo molto particolare della Germania, attraversato dal Reno e segnato da vigne, poste su ripidi pendii, che danno le uve dorate, soprattutto del Riesling e, anche, del Silvaner. Il programma e tutti i dettagli si trovano sul sito: www.rieslingaroma.com, e qui: link esterno Un angolo reso bello dalla vigna e, per il clima mite, da alberi da frutta del mediterraneo, ma, anche e soprattutto, dalla ospitalità dei vignaioli sempre pronti a invitarti con il franco sorriso a entrare in casa per bere un bicchiere del loro Riesling. Il vino, orgogli

Leggendo qua e la' n. 79 - ALTRO CHE ADESIONE AL COSIB!

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BISOGNA FERMARE LA URBANIZZAZIONE PER SALVARE L’ AGRICOLTURA SE SI VUOLE ASSICURARE UN FUTURO AI GIOVANI Negli ultimi 25 anni all’agricoltura italiana, riporta una indagine di Agriturist (associazione della Confagricoltura), sono stati sottratti dall’urbanizzazione tre milioni e mezzo di ettari, edificando soprattutto sui terreni migliori, vicini alle città, alle principali vie di comunicazione, alle località turistiche.Un dato che deve portare a riflettere, visto che sono davvero seri i pericoli che attiva questo processo costante di urbanizzazione, per trovare il coraggio di bloccarlo perché non è più sostenibile.Basta guardare dall’alto del Monte Arone, la fine dei terreni che vanno oltre le Piane di Larino; pensare un attimo al territorio di Termoli o di Campobasso, ormai completamente urbanizzato da politiche speculative e da scelte scellerate, come quelle delle costruzioni in piccole aree e dello sviluppo di quartieri o di case a macchia di leopardo.Terreni sottratti al pomodo

Pasquale di Lena e l'ospedale:intervista pubblicata da Nuovo Molise a firma di Mignogna

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- Chiuse le feste di Pasqua si torna alla normalità con una primavera che arriva e se ne scappa, lasciando piogge che hanno caratterizzato i mesi passati. Mesi che hanno visto Larino impegnata nella difesa del suo ospedale e, dopo l’ultima manifestazione, del 14 marzo, cadere nel silenzio un dibattito che ha prodotto la perdita di pezzi dell’ospedale e la paura di una sua chiusura. Quale il tuo giudizio sulla situazione che vive il nostro ospedale?- Una grande preoccupazione per me, soprattutto per il tempo perso che rischia di pesare negativamente sul futuro del Vietri.Si pagheranno gli errori della amministrazione Giardino che si è guardata bene dal prendere iniziative affidandosi, prima alle promesse di Michele Iorio e, poi, quando ha preso atto che le cose stavano andando in una direzione del tutto opposta, quella della chiusura di reparti ( segno di una chiusura definitiva dell’ospedale), ha cavalcato la protesta organizzata dal comitato pro Vietri, nato poco prima di Natale. In p

LA FEBBRE DELL'ORO

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E' IL MOMENTO DELL'UNITA' NAZIONALE

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LA STORIA DELL'ELETTRICITA', DONNA CAROLINA E LA SCOSSA

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Se Berardo Mastrogiuseppe non ci fosse, bisognerebbe inventarlo, ma visto che c’è, è giusto utilizzare il suo lavoro di ricercatore di quelle carte che normalmente vengono buttate nelle discariche da imprese che svuotano gli appartamenti da ristrutturare o bruciate dai discendenti che non hanno il tempo né la voglia di scoprire il proprio passato. È merito suo il recupero di un documento, a firma di Antonio Barretta, scritto agli inizi degli anni ’50, che va sotto il titolo “la mugnaia elettrica”. Il riferimento è a una donna eccezionale, Carolina Colagiovanni sposata Battista, vedova e madre di 11 figli (cinque maschi e sei femmine) , che all’età di 62 anni, ancora si occupava del mulino, azionato da una macchina a vapore, avuto in eredità dopo la morte del marito nel 1876, punto di riferimento dei proprietari e dei contadini del circondario.Donna Carolina, racconta il cronista, era una donna piccola e ossuta, austera e autoritaria, come tutte le donne che si trovano a svolgere gli i

QUANDO LARINO (3). IL BISOGNO DI UNA NUOVA SCOSSA

Ci siamo stancati di portare pioggia e freddo. Promettiamo che ci comporteremo meglio da ora in poi. Come si sa noi vento fastidioso, siamo anche dispettoso. Vogliamo riprendere il discorso dell’altro giorno, quando abbiamo parlato di Donna Carolina Battista, la donna che ha portato a luce a Larino e che aveva paura della scossa. Il racconto che abbiamo fatto è stato possibile grazie a un documento che riserva una chicca in premessa, che merita di essere ripreso perché di profonda attualità. È firmato da Antonio Barretta, giornalista del Corriere delle Sera, che qualcuno sostiene essere di Larino. Scritto agli inizi degli anni ’50 del secolo scorso, comincia così “la scienza, la tecnica, la grande industria, le nuove fonti di energia, sono questi i termini del mondo moderno. Ma al centro di tutto questo è sempre l’uomo con i suoi sentimenti, il suo spirito animatore………una donna, una donna modesta e senza erudizione, può avere nel suo spirito un’energia che è superiore a quella elettric

FOCACCIA BLUES

Sta per uscire il film “Focaccia blues”, il documento fiction “made in Puglia”, che racconta la storia vera di un panettiere, Luca Digesù, di Altamura, che, qualche anno fa, non si è messo paura della calata nel piccolo delizioso centro della Murgia, in provincia di Bari, del colosso della distribuzione dei pasti, Mc Donald’s. Ha sfidato questa potentissima multinazionale del fast food con l’unica arma in suo possesso, l’arte del pane e della focaccia o, se volete, della pizza lievitata e infornata con pomodoro, oli extravergine e profumato origano. Ha vinto costringendo il colosso della ripetitività e della totale mancanza di fantasia a chiudere, cioè a ritirare, come si diceva qualche anno fa, armi e bagagli e ripartire da Altamura con la coda in mezzo alle gambe.La vittoria del fornaio è la vittoria del territorio e della identità che esso esprime nelle persone che hanno il rispetto delle proprie origini con i valori della storia, cultura e tradizioni.Chi ama la propria terra ha den

Un'olivoteca per l'Italia da agrinotizie del 10.04.09

Un'olivoteca per l'Italia All'insegna della biodiversità, raccoglierà 400 varietà autoctone provenienti da tutto il territorio nazionale Si chiamerà 'Olivoteca d'Italia' l'azienda che raccoglierà le 400 varietà autoctone di olivo diffuse su tutto il territorio nazionale: un vero e proprio "scrigno delle meraviglie", che raccoglie, custodisce, organizza e presenta l'olivo, con tutte le sue diversità di aspetto, di linguaggio e di caratteri, senza dimenticare il frutto delle sue olive, l'olio. Presentata ufficialmente a Trieste con il rappresentante dell' Associazione delle Città dell'Olio e il presidente della CIA , Giuseppe Politi, l'iniziativa ha come obiettivo principale quello di raccogliere in un luogo, ancora da decidere, il patrimonio della biodivesità olivicola, che dà al nostro Paese uno dei tanti primati nel campo dell'agroalimentare. Si tratta, nelle intenzioni del suo creatore Pasquale Di Lena , fondatore e presi

terremoto

Non abbiamo niente da dire di fronte ad una tragedia di enormi proporzioni come quella che ha colpito L’Aquila e i paesi dell’epicentro, l’Abruzzo. Perché non abbiamo parole per esprimere tutto il nostro dolore per le vittime, i feriti, i sopravvissuti che oggi hanno bisogno di un pasto per mangiare e di un posto per dormire, dopo aver perso tutto. Abbiamo ancora nella memoria il senso dell’impotenza di fronte alla furia devastante del terremoto dell’ottobre 2002 e il boato della scossa; il disagio di una vita che diventa altra cosa dopo una esperienza che ti porta a stare lontano dalla tua casa. Parole, oltretutto, che non servono in questo momento, ma solidarietà, tanta solidarietà che ci spetta esprimere e far esprimere, prendendo noi di Larino viva iniziative adeguate perché si possa dare una mano a chi ora ne ha bisogno.

lettera a Marinelli + articolo

Tutto qui quello che qualche mese fa, saputa la notizia, mi sono permesso di suggerire a te ed al mio caro e fraterno amico Franco Di Nucci. Non ho detto niente all’azienda Marinelli perché volevo lasciare a te la possibilità di parlare e riferire questa mia idea, nel momento in cui trova il tuo entusiasmo. Senza entusiasmo le idee non si realizzano o si realizzano male. E’ l’entusiasmo che ha creato il successo di Francoforte, avallato anche dai primi riscontri della stampa tedesca presente. Sono molto contento di aver avuto la possibilità di scambiare due parole nell’occasione del nostro incontro nella Città attraversata dal Meno che ho solo visto dalla finestra al 14° piano dell’albergo. Ti allego l’articolo inviato alla stampa molisana al momento della lettura della notizia sulla stampa nazionale e ti informo che invierò questa mia e mail, per conoscenza, all’amico Franco, che saluto, per tenerlo aggiornato. Con affetto e stima Pasquale Pasquale Di Lena informa: fonderia Marinelli

ACQUA BENE COMUNE

Pensiamo a questo problema come al problema dell’oggi e, ancor più, del domani. Pensiamo al Molise, oggi ricco di acque, che domani si può risvegliare come l’Alta val di Taro, citata nell’’articolo, prosciugata da una fabbrica di acque minerali, con le cannelle del paese a secco. Pensiamo a un bene che abbiamo e ci spetta e che l’avidità e la malavagità di chi ci governa, ben condite dal silenzio delle opposizioni, riusciranno a toglierci, risucchiandocela dalle nostre cellule, dallo stomaco, dalla bocca, dalle nostre labbra. Generosi, esseri generosi ai quali è meglio ribellarsi ora, perché domani non sia già tardi e il rischio è di ritrovarsi soffocati da simili regali Pensiamo al Paese, al Molise, alla nostra Larino ed alla proposta di una nuova tremenda cementificazione del territorio voluta dal governo; alla massa di tecnici che sostano ogni mattina davanti al portone centrale del Palazzo; al sindaco Giardino ed agli amici che l’hanno voluto e sostenuto; al suo vice che è più bug

GIRANO ANCHE A NOI - qua e là76

Bisogna dire che, fino ad oggi, questa tecnica di comunicazione ha funzionato alla perfezione, al punto tale da fargli guadagnare tre vittorie elettorali. Oramai anche i bambini l’hanno capita: io lancio una cazzata, aspetto qualche ora, al massimo mezza giornata, e poi vado a verificare, con i sondaggi, quali sono state le reazioni. Se la gente – dice il nostro presidente burlone- la cazzata l’ha presa per una cosa seria io la porto avanti con grande determinazione; se, invece, come capita spesso, la prende per tale, allora io dico che non sono stato capito ed è tutta colpa dei giornali e delle televisioni che ce l’hanno con me. I giornali e le televisioni che non sono mie, per la verità, sono talmente poche che non c’è neanche bisogno di ascoltare o di leggere le loro reazioni. In questo modo con una fava due piccioni: rafforzo l’idea che sono vittima dei soliti giornali comunisti, in particolare L’unità, e dei soliti giornalisti, come Travaglio, Santoro e qualche altro; faccio parla

IL GRANDE VALORE DELLA BIODIVERSITA’ 75

Risale a qualche giorno fa la lettura di alcuni articoli riportati dall’inserto settimanale “Nòva” del quotidiano IlSole24Ore, riguardanti la biodiversità, la ricchezza in assoluto del genere umano che viene sprecata ogni giorno da una società che ha come motore principale il consumismo. Un patrimonio irrinunciabile che non si può mettere in discussione, anche perché il giorno in cui uno decide di doverlo recuperare, o solo integrare, i costi per farlo diventano impossibili. La verità è che ogni giorno che passa perdiamo un po’ di questo patrimonio e di questa perdita nessuno si preoccupa, nessuno piange, soprattutto chi (G 20 o G8) dovrebbe governare per difenderlo. Ma questa è gente che pensa a come dotare il mondo di centrali nucleari e, peggio, di scorie nucleari per non risolvere i problemi, ma per aggravarli, mettendoli tutti sulle spalle delle generazioni future. Ma se chi governa non pensa ad altro, che cosa fa l’opposizione? Perché non prende in mano queste questioni che sono

VENDITORE DI FUMO - qua e là 74

Non c’è rimedio alla stupidità e alla malafede, tanto più oggi che, grazie a Berlusconi, chiunque può fare il parlamentare, visto che l’unica prerogativa accettabile è quella che non deve pensare. Chiunque, dicevamo, soubrette, analfabeti, condannati anche per gravi reati, collusi con la criminalità organizzata e altro ancora, purché non si metta a pensare. Non sappiamo se è stato così per un certo Senatore della Repubblica italiana, quando ha pensato di presentare un emendamento su una legge delega comunitaria che recepiva una norma europea che permette di mettere sul mercato aranciata senza arancia. Un omaggio alle multinazionali che, se lasciate libere di fare, sono capaci di creare cibo senza il bisogno di terra e, quindi, dell’agricoltura. Spesso questo campo libero le potenti multinazionali se lo conquistano mettendo in azione uomini pagati per fare lobby, cioè pressioni sufficienti a convincere politici e/o funzionari di istituzioni ai vari livelli ad accettare soluzioni che ser

UN ERRORE I RIPENSAMENTI SULLA TINTILIA

by Donato Campolieti Si è chiusa la 43ª edizione del Vinitaly, la più grande manifestazione fieristica nel campo del vino, e c’è chi comincia a tirare le somme di questi cinque giorni passati a Verona. In particolare i diretti interessati, i produttori, che sono partiti con le giuste speranze e non vogliono rimanere delusi. Con loro le organizzazioni di categoria, le istituzioni che hanno impegnato non poche risorse per questa esposizione internazionale e gli stessi consumatori, che non sempre riescono a capire le mosse del mondo del vino. Una riflessione più che naturale sulla situazione e, ancor più, sul futuro di un comparto così importante per l’agricoltura nazionale e per quelle di tutte le Regioni italiane, impresse, chi più chi meno, dalla vitivinicoltura. Un comparto che ha dato segni di grande vitalità, a partire dalla metà degli anni ’80, subito dopo quella tragedia, il metanolo, che per poco non l’ha affossato definitivamente. Si pensi al rilancio del mercato ed alla conquis

commento del giornalista Eustachio Cazzorla

http://www.eusto.it/joomla_work/index.php EUSTOPRESENTAZIONE - Ho conosciuto Pasquale Di Lena a "Piacere Molise" a fine ottobre scorso. La conoscevo di fama, come presidente dell'Enoteca italiana di Siena, ma conoscerlo di persona è stato davvero un onore. Mi ha aperto le porte alla vera molisanità, mi ha fatto conoscere un mondo di gusto espugnabile se solo si avesse il tempo per girarlo tutto. I latticini di Agnone, Capracotta, insaccati di giovani intraprendenti, ho assaggiato il rabarbaro, una chicca per chi ha il culto dell'amaro digestivo, senza nulla togliere al buon chinotto molisano e poi vado così a memoria, le dolci ostie di Agnone (non solo campane), tartufi molisani a iosa e la Tintilia. Ne ho bevuta tanta in quei giorni Tintilia, rosso di vigore con contrappunto delicatissimo, non sempre con la carica antocianica che si vorrebbe, dove il fruttato rosso e il floreale è inibito da sentori similspeziati, tipicamente varietali e tipici di un vitigno tutto mo

lettera cantine cipressi

Gent.mo Sig. Di Lena, con questa e-mail volevamo contraccambiare il Suo saluto e complimentarci per la Sua proposta di un' OLIVOTECA nazionale: condividiamo infatti il pensiero che una simile iniziativa andrà a valorizzare e a tutelare la biodiversità varietale del nostro Paese. Ci auguriamo che questo progetto possa essere apprezzato fino alla fine e che possa essere realizzato. Volevamo inoltre esprimerLe il nostro pensiero in merito al suo articolo "GIU' LE MANI DALLA TINTILIA" uscito la scorsa settimana. Crediamo di essere stati sempre corretti con la Sua persona e orgogliosi di avere un corregionale così amante del buon vino, ma questa volta non condividiamo il Suo pensiero e in qualche modo ci sentiamo anche un pò offesi da quanto Lei ha espresso. Cantine Cipressi, come Lei sa, è un' azienda giovane che però in pochi anni ha raccolto numerose soddisfazioni. Agli inizi della nostra attività, sapevamo che il cammino sarebbe stato tortuoso ma non speravamo di p