Post

MOLISE (poesia)

Immagine
  foto di Pasquale Di Lena MOLISE A tèrra mije saprite com’é na fèlle de pane, òje, e pemmedóre che na sfrennechiate de pelieje pe recreià u cόre. Ze lasse mascecà chiane chiane che nu surse de vine ècchempagnate na massàte de fesille o de cavatiélle fatte e mane. Na cecèrchie, na fave, na lentichìcchie duie pesillle, quatte fasciuole òje, aje sfritte, pemmedóre e une o duje fòje de vasanecόle A terra mije è nu cice scecate, nu vruόcchele, na rape na cascigne n’aje, na cepolle ghinche, nu callare che v ó lle.chi céppe che pijene N’uόrte che ze svéie a matine chi ‘hiure (g)hianche du pepedìneie e quille gialle da checόcce che z’èmmόscene cu prime sòle calle A tèrra mje è grane e bbiade nu vetiélle (g)hianghe, na pècuere, na cràpe, che caminene dent’è na vije senza mure lònghe e larghe cient’é unice passee quille che da sèmbe ze chiame tratture. Na vije dό fine e cacche tiémbe fa camenavene ‘nziéme anemale e’ cres’tiane partènne da u chiane pe cercà a ièrv’...

Da sogno europeo al business del riarmo

Immagine
  di Umberto Berardo Il XX secolo con i tentativi di rivoluzione socialista e la sconfitta del nazismo aveva dato al mondo la speranza che finalmente l’Occidente riuscisse a rinunciare all’individualismo esasperato, al nazionalismo, alle strutture economiche di un sistema capitalistico funzionale al consumismo e all’arricchimento senza limiti, al colonialismo imperialista e alla xenofobia. Ci siamo illusi che i principi di condivisione, convivenza, uguaglianza, libertà di pensiero ma anche affrancamento dal bisogno potessero farci vivere in un’epoca pacifica ed egalitaria. La ricchezza viene oggi sempre più esibita platealmente mentre della povertà sono in pochi ad occuparsi. Gli eventi attuali dimostrano che la nuova cultura politica che si è fatta strada con l’idea dell’Unione Europea come volontà dei popoli di rinunciare allo statalismo e di fondare un’aggregazione sovranazionale capace di mettere al centro l’idea del bene comune al posto dell’egoismo individuale e nazionale pu...

. Grande successo per la “Merenda nell’Oliveta” 2025

Immagine
 C.s. .  Grande successo per la “Merenda nell’Oliveta” 2025 svoltosi, nel pomeriggio fino a serata inoltrata, la scorsa domenica presso il Centro Ippico Garbusek. La “Merenda nell’Oliveta”, organizzato sul territorio frentano dalla Pro Loco ed il Comune della città di Larino con la collaborazione di più realtà associative locali, si è connotata nel tempo come uno degli appuntamenti più attesi tra gli eventi promossi dall’Associazione Nazionale “Città dell’Olio”.  Domenica pomeriggio, il Centro Ippico Garbusek è stato teatro naturale per tutti i cittadini e visitatori che hanno voluto sperimentare un momento speciale, quale l’invito a rallentare il ritmo, a riconnettersi con la terra, e a riscoprire il fascino del paesaggio olivicolo.  La struttura, immersa in un vasto oliveto ha ospitato i numerosi visitatori che hanno partecipato attivamente alle varie iniziative proposte, come da programma.  il tema della V edizione “Merenda nell’oliveta” è “L’olio che unisce”...

A (g)uerre a terre

Immagine
    A (g)uerre, quélle che s’tà des’trejènne u munne è u ses’téme di banche e di multenazionale che prèghene nu sule ddije, u denare. Na (g)uérre mecediale che use l’intelligenze artificiale che s’ta tejènne u pos’te de quélla naturale. S’tònghe decenne da tije, a mije, de quélle dell’albere e de tutte l’anemale.   Trump, Putin, Nietyanahu ne sònne i sule ca ne tènne nu cerviélle normale, sò i chiù canasciute, chille che tutt’i juorne s’tànne ngòpp’i televisione, i gernale.   Nen ze po' manghe dice ca so anemale pecché ne tènne né core, né aneme, ma suleni mane pe dà ordene, fa male ca chemplecetà de tanta sèrve, léccacule, delinquente, reffeiane, che ze sèntene secure du potere ch’ì danne i padrune ‘nzième é   tant’a gènte che tè sule fame.   Tu ch’èncòre piénze, ti c ó re e aneme che fatijene u juorne, ma èncòre de chiù a notte pe sennà, rape l’uocchie, éggirete ettuorne, (g)uarde u ciele cu sole e ca lune...

Territorio, bene comune.

Immagine
  da Ass.. ex condiglieri footo: Pasquale Di  Lena Questo lungo periodo di gran caldo con temperature difficili da sopportare fa capire che il cambiamento climatico è la sfida prima che le comunità locali e sastri. A pglobali hanno di fronte per intervenire, proteggere e ripristinare gli equilibri alterati da un tipo di sviluppo che produce diartire dalla natura e dalla sua fondamentale espressione, la biodiversità, che riguarda la salute degli esseri viventi, la vita. Tanto più nel Molise, la regione che, con due suoi fondamentali valori, biodiversità e ruralità , registra due primati a livello nazionale. Primati di grande attualità, strategici per uno sviluppo sostenibile di una Regione piccola in quanto a superficie, ma che ha tutto per programmare il suo futuro e, nel contempo, diventare un laboratorio che mette a disposizione delle altre regioni i risultati delle sue ricerche. Valori e risorse proprie del territorio molisano indispensabili per svolgere questo ruolo e cog...

UNA GUERRA DICHIARATA DA TEMPO DAL NEOLIBERISMO E DA NOI PAGATA A CARO PREZZO

Immagine
  Glifosato, nuove prove scientifiche: occorre prenderne atto  da ISDE Nel silenzio spesso complice dell’informazione ufficiale, il glifosato — l’erbicida più utilizzato al mondo — continua a insinuarsi nella nostra catena alimentare, nell’acqua che beviamo e nell’aria che respiriamo, eppure i  dati più recenti, provenienti da studi   sperimentali e ricerche epidemiologiche, confermano  [MG1]   [FB2]  i rischi per la salute legati all’esposizione al glifosato. Nel 2015, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’OMS ha classificato il glifosato come “probabile cancerogeno per l’uomo”. Da allora, il dibattito scientifico è proseguito tra conferme, smentite e pressioni industriali.  Oggi, però, grazie allo studio più recente dell’Istituto Ramazzini, pubblicato sulla rivista  Environmental Health  (giugno 2025), disponiamo di una delle evidenze sperimentali più solide mai raccolte. L’esposizione cronica al glifosato, ini...

NO GUERRA

Immagine
  Noi italiani stiamo pagando la guerra che sta distruggendo l’Ucraina e ammazzando i suoi giovani e, grazie alla Meloni e al suo governo, pagheremo il 5% per il riarmo imposto da Trump e dalla Nato. In pratica ulteriori sacrifici per tutti quelli che pagano l’inflazione, l’indebitamento pubblico che ha superato i 3mila milardi di euro. Aumenterà il numero delle famiglie che vivono in povertà, cioè non in grado di soddisfare i bisogni di cibo, di istruzione, di salute. La Spagna ha detto No al %% per il riarmo, ovvero per consumare le guerre in atto e prepararne altre. Tutte a vantaggio delle industrie delle armi e di quelli che le armi le promuovono, le commercializzano, le diffondono. Criminali che, grazie al sistema neoliberista delle banche e delle multinazionali, sono promotori di distruzioni e di morti. Trump ha fatto sapere subito che questo NO la Spagna lo pagherà a caro prezzo. Impero e imperatori ancora presenti e fastidiosi all’inizio del terzo millennio segnato dall’era...