Un'olivoteca per l'Italia da agrinotizie del 10.04.09
Un'olivoteca per l'Italia
All'insegna della biodiversità, raccoglierà 400 varietà autoctone provenienti da tutto il territorio nazionale
Si chiamerà 'Olivoteca d'Italia' l'azienda che raccoglierà le 400 varietà autoctone di olivo diffuse su tutto il territorio nazionale: un vero e proprio "scrigno delle meraviglie", che raccoglie, custodisce, organizza e presenta l'olivo, con tutte le sue diversità di aspetto, di linguaggio e di caratteri, senza dimenticare il frutto delle sue olive, l'olio.
Presentata ufficialmente a Trieste con il rappresentante dell'Associazione delle Città dell'Olio e il presidente della CIA, Giuseppe Politi, l'iniziativa ha come obiettivo principale quello di raccogliere in un luogo, ancora da decidere, il patrimonio della biodivesità olivicola, che dà al nostro Paese uno dei tanti primati nel campo dell'agroalimentare.
Si tratta, nelle intenzioni del suo creatore Pasquale Di Lena, fondatore e presidente onorario dell'Associazione delle Città dell'Olio, di un progetto ricco di sfaccettature e finalità differenti.
Un sito dove far vivere un oliveto particolare rivolto a più soggetti: dalle scolaresche e maestre della scuole dell'obbligo allo studente e ricercatore universitario, dall'amante del paesaggio al turista, fino al consumatore e amante dell'olio. Un "campo-catalogo" per raccogliere e salvaguardare la biodiversità, in cui ogni ogni varietà racconta la propria storia e quella del territorio di provenienza, senza tralasciare i caratteri dell'olio spremuto dalle olive che produce. Una fattoria didattica che mette a disposizione un libro aperto che parla di olivo e di olio, di ambienti paricolari, con frantoio e laboratori per far capire il percorso dell'olio, dalla pianta alla tavola del ristorante o della casa del consumatore. Un panel test dove è possibile degustare l'olio italiano per eccellenza quale sommatoria di tutte le varietà di olive e, anche, 400 oli monovarietali. Infine, un luogo animato di mille altre iniziative per far vivere una realtà che ci appartiene e che non sempre conosciamo.
L'olivoteca si pone, quindi, come uno strumento che vuole, attraverso le sue iniziative, promuovere e valorizzare il ricco patrimonio della biodiversità, sapendo che è l'unico modo per conservarlo e tutelarlo. Uno strumento non solo di fondamentale importanza ma anche profondamente innovativo, per il suo carattere interattivo che permette di averlo sotto gli occhi e "toccarlo con mano" in ogni sua parte.
E' importante sottolineare che il patrimonio di 400 varietà rappresentate nell'Olivoteca è quasi il doppio di tutte quelle possedute dal resto dei Paesi del mondo, in un quadro di 224 milioni di alberi di olivo che coprono tutte le Regioni (la sola esclusa è la Valle d'Aosta), soprattutto quelle segnate dall'Appennino e le isole, sui 12 miliardi di alberi censiti in Italia.
Questo patrimonio considerevole, che produce già 350 tipologie di olio, offre anche un altro primato: il numero di dop e igp (38 sulle 92 ad oggi riconosciute dall'Ue), fondamentale per misurarsi su un mercato che sempre più competitivo, dove diversità e qualità possono senza dubbio risultare le carte vincenti.
Per ulteriori approfondimenti visita gli approfondimenti:- Un'olivoteca d'Italia per raccogliere e salvaguardare la biodiversità- Il mondo dell'olio cerca nuove strade. Per non soccombere
In redazione: F.B.
All'insegna della biodiversità, raccoglierà 400 varietà autoctone provenienti da tutto il territorio nazionale
Si chiamerà 'Olivoteca d'Italia' l'azienda che raccoglierà le 400 varietà autoctone di olivo diffuse su tutto il territorio nazionale: un vero e proprio "scrigno delle meraviglie", che raccoglie, custodisce, organizza e presenta l'olivo, con tutte le sue diversità di aspetto, di linguaggio e di caratteri, senza dimenticare il frutto delle sue olive, l'olio.
Presentata ufficialmente a Trieste con il rappresentante dell'Associazione delle Città dell'Olio e il presidente della CIA, Giuseppe Politi, l'iniziativa ha come obiettivo principale quello di raccogliere in un luogo, ancora da decidere, il patrimonio della biodivesità olivicola, che dà al nostro Paese uno dei tanti primati nel campo dell'agroalimentare.
Si tratta, nelle intenzioni del suo creatore Pasquale Di Lena, fondatore e presidente onorario dell'Associazione delle Città dell'Olio, di un progetto ricco di sfaccettature e finalità differenti.
Un sito dove far vivere un oliveto particolare rivolto a più soggetti: dalle scolaresche e maestre della scuole dell'obbligo allo studente e ricercatore universitario, dall'amante del paesaggio al turista, fino al consumatore e amante dell'olio. Un "campo-catalogo" per raccogliere e salvaguardare la biodiversità, in cui ogni ogni varietà racconta la propria storia e quella del territorio di provenienza, senza tralasciare i caratteri dell'olio spremuto dalle olive che produce. Una fattoria didattica che mette a disposizione un libro aperto che parla di olivo e di olio, di ambienti paricolari, con frantoio e laboratori per far capire il percorso dell'olio, dalla pianta alla tavola del ristorante o della casa del consumatore. Un panel test dove è possibile degustare l'olio italiano per eccellenza quale sommatoria di tutte le varietà di olive e, anche, 400 oli monovarietali. Infine, un luogo animato di mille altre iniziative per far vivere una realtà che ci appartiene e che non sempre conosciamo.
L'olivoteca si pone, quindi, come uno strumento che vuole, attraverso le sue iniziative, promuovere e valorizzare il ricco patrimonio della biodiversità, sapendo che è l'unico modo per conservarlo e tutelarlo. Uno strumento non solo di fondamentale importanza ma anche profondamente innovativo, per il suo carattere interattivo che permette di averlo sotto gli occhi e "toccarlo con mano" in ogni sua parte.
E' importante sottolineare che il patrimonio di 400 varietà rappresentate nell'Olivoteca è quasi il doppio di tutte quelle possedute dal resto dei Paesi del mondo, in un quadro di 224 milioni di alberi di olivo che coprono tutte le Regioni (la sola esclusa è la Valle d'Aosta), soprattutto quelle segnate dall'Appennino e le isole, sui 12 miliardi di alberi censiti in Italia.
Questo patrimonio considerevole, che produce già 350 tipologie di olio, offre anche un altro primato: il numero di dop e igp (38 sulle 92 ad oggi riconosciute dall'Ue), fondamentale per misurarsi su un mercato che sempre più competitivo, dove diversità e qualità possono senza dubbio risultare le carte vincenti.
Per ulteriori approfondimenti visita gli approfondimenti:- Un'olivoteca d'Italia per raccogliere e salvaguardare la biodiversità- Il mondo dell'olio cerca nuove strade. Per non soccombere
In redazione: F.B.
Grazie per la citazione! ... e auguri di Buona Pasqua! Da Cristiano Spadoni - http://www.agronotizie.it
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