IL TRAMITE CHE C’E’ E QUELLO CHE MANCA
Abbiamo letto la nota dell’altro giorno di Larino viva, “la certezza del perdono li rende onnipotenti”, che inizia con un riferimento a Comunione e Liberazione ed al suo inviato in Molise, il già noto spione “agente betulla”, che arriva a Larino e convince Del Torto, da sempre punto di riferimento per il Molise di questa nobile aggregazione di fedeli, che hanno il vizio per la politica e, con la sempre più citata Compagnia delle opere, anche per gli affari.
Ma torniamo all’agente betulla, il noto Farina giornalista, espulso dall’Associazione della Stampa per le sue attività di spione, per dire che, oltre che spione, il suo mestiere è quello di fare da tramite.
“Betulla, il tramite resterai sempre tu” titola oggi un articolo de “il Fatto Quotidiano”, che riporta una conversazione telefonica con l’avv. Alessandra De Filippis, difensore del boss Cosimo Cirfeta, imputato, insieme con Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia e amico di Berlusconi, in un processo per calunnia. In particolare quando l’avvocato sopra citato dice a Farina, “ però comunque il tramite resterai sempre tu”. “ Il tramite”, cioè Betulla, svolge questo suo ruolo anche in occasione dell’incontro con Del Torto e lo fa, se abbiamo bene capito, per conto di Comunione e Liberazione.
Un compito non facile, sicuramente faticoso e, anche, pericoloso, che il Farina Betulla, onorevole di questa Repubblica, porta avanti con un costante sorriso sulle labbra. La sola presenza di un personaggio di tale livello fa capire subito che la questione Cosib ha un carattere nazionale, che va oltre il Molise, e tocca interessi notevoli, cioè che la posta in gioco è alta e, come tale, dev’essere affrontata perché tutto proceda senza inciampi.
Ma la notizia di oggi, che riguarda il Molise per i maggiori rischi che corre di fronte alle altre regioni, è la dichiarazione del Ministro Tremonti quando afferma che la crisi non è finita. Una vera mazzata per l’ottimismo di Berlusconi, che ha sempre detto che la crisi non è mai cominciata, riguarda gli altri e non noi, cioè l’Italia.
Evidentemente non si parlano o, se si parlano, non si capiscono, mostrando, in un sol colpo, lo stato di confusione che vive questo governo e la perdita di idillio tra i due personaggi che, comunque, hanno in mano le sorti di un Paese, non a caso , allo sfascio.
Un’altra notizia che dovrebbe richiamare l’interesse degli italiani è quella del nostro Ministro della Difesa La Russa che, mentre in una foto d’agenzia mostra di voler fare il commilitone, ha la necessità di smentire, per colpa di chi l’ha male informato, la sua prima dichiarazione sulle ragioni della morte dell’ultimo giovane, Miotto, soldato in Afghanistan. Chi l’ha informato, un comandante militare, questa mattina ha fatto sapere che le informazioni date sono state sempre quelle sin dalla notizia della morte. In pratica ha smentito il Ministro, noto non solo per essere un nostalgico del fascismo e del suo passato di picchiatore, ma anche di aggredire ripetutamente un giovane con la parola “vigliacco”, senza provare, non diciamo vergogna perché il passato ci dice che non è un sentimento che appartiene al soggetto, ama almeno un po’ di disagio quale Ministro della Repubblica Italiana.
Ci sarebbe da parlare della Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo e delle sue nomine discutibili nei posti delicati riguardanti un settore a rischio con le scelte del governo Berlusconi, ma preferiamo commentare i dati di un sondaggio che vede i due partiti maggiori, Pdl e Pd, uniti da elettori anziani, con gli operai e i disoccupati, cioè quelli maggiormente colpiti dalle scelte o non scelte di questo governo, preferire il Partito delle libertà di Berlusoni e punire il Pd e, insieme, l’intero raggruppamento della sinistra. Diciamo un vero e proprio abbandono da parte di chi rappresentava la forza del vecchio Pci, che dovrebbe far riflettere soprattutto il Pd e la stessa Cgil. Purtroppo, dalla situazione che entrambe queste forze vivono la vicenda Fiat e il ricatto di Marchionne, fa capire che a far man bassa tra queste categorie saranno, da una parte, le altre sigle sindacali che, per pura concorrenza, appoggiano il governo e attaccano la Fiom e la stesa Cgil e, dall’altra, il Pdl.
Il Partito delle Libertà di Berlusconi, da Veltroni in poi, utilizza lo stato di perenne incertezza del Pd e approfitta della mancanza di un progetto di questo partito (riformismo è una parola vuota quando non c’è da appiccicarlo a qualcosa di concreto in una situazione che mostra una sola concretezza, la crisi). Ma, anche, una mancanza di proposte, con una base paralizzata da un’organizzazione incapace di rendere partecipi e protagonisti i cittadini, soprattutto là dove c’è più bisogno di mobilitazione e di controinformazione.
A voreie
Ma torniamo all’agente betulla, il noto Farina giornalista, espulso dall’Associazione della Stampa per le sue attività di spione, per dire che, oltre che spione, il suo mestiere è quello di fare da tramite.
“Betulla, il tramite resterai sempre tu” titola oggi un articolo de “il Fatto Quotidiano”, che riporta una conversazione telefonica con l’avv. Alessandra De Filippis, difensore del boss Cosimo Cirfeta, imputato, insieme con Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia e amico di Berlusconi, in un processo per calunnia. In particolare quando l’avvocato sopra citato dice a Farina, “ però comunque il tramite resterai sempre tu”. “ Il tramite”, cioè Betulla, svolge questo suo ruolo anche in occasione dell’incontro con Del Torto e lo fa, se abbiamo bene capito, per conto di Comunione e Liberazione.
Un compito non facile, sicuramente faticoso e, anche, pericoloso, che il Farina Betulla, onorevole di questa Repubblica, porta avanti con un costante sorriso sulle labbra. La sola presenza di un personaggio di tale livello fa capire subito che la questione Cosib ha un carattere nazionale, che va oltre il Molise, e tocca interessi notevoli, cioè che la posta in gioco è alta e, come tale, dev’essere affrontata perché tutto proceda senza inciampi.
Ma la notizia di oggi, che riguarda il Molise per i maggiori rischi che corre di fronte alle altre regioni, è la dichiarazione del Ministro Tremonti quando afferma che la crisi non è finita. Una vera mazzata per l’ottimismo di Berlusconi, che ha sempre detto che la crisi non è mai cominciata, riguarda gli altri e non noi, cioè l’Italia.
Evidentemente non si parlano o, se si parlano, non si capiscono, mostrando, in un sol colpo, lo stato di confusione che vive questo governo e la perdita di idillio tra i due personaggi che, comunque, hanno in mano le sorti di un Paese, non a caso , allo sfascio.
Un’altra notizia che dovrebbe richiamare l’interesse degli italiani è quella del nostro Ministro della Difesa La Russa che, mentre in una foto d’agenzia mostra di voler fare il commilitone, ha la necessità di smentire, per colpa di chi l’ha male informato, la sua prima dichiarazione sulle ragioni della morte dell’ultimo giovane, Miotto, soldato in Afghanistan. Chi l’ha informato, un comandante militare, questa mattina ha fatto sapere che le informazioni date sono state sempre quelle sin dalla notizia della morte. In pratica ha smentito il Ministro, noto non solo per essere un nostalgico del fascismo e del suo passato di picchiatore, ma anche di aggredire ripetutamente un giovane con la parola “vigliacco”, senza provare, non diciamo vergogna perché il passato ci dice che non è un sentimento che appartiene al soggetto, ama almeno un po’ di disagio quale Ministro della Repubblica Italiana.
Ci sarebbe da parlare della Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo e delle sue nomine discutibili nei posti delicati riguardanti un settore a rischio con le scelte del governo Berlusconi, ma preferiamo commentare i dati di un sondaggio che vede i due partiti maggiori, Pdl e Pd, uniti da elettori anziani, con gli operai e i disoccupati, cioè quelli maggiormente colpiti dalle scelte o non scelte di questo governo, preferire il Partito delle libertà di Berlusoni e punire il Pd e, insieme, l’intero raggruppamento della sinistra. Diciamo un vero e proprio abbandono da parte di chi rappresentava la forza del vecchio Pci, che dovrebbe far riflettere soprattutto il Pd e la stessa Cgil. Purtroppo, dalla situazione che entrambe queste forze vivono la vicenda Fiat e il ricatto di Marchionne, fa capire che a far man bassa tra queste categorie saranno, da una parte, le altre sigle sindacali che, per pura concorrenza, appoggiano il governo e attaccano la Fiom e la stesa Cgil e, dall’altra, il Pdl.
Il Partito delle Libertà di Berlusconi, da Veltroni in poi, utilizza lo stato di perenne incertezza del Pd e approfitta della mancanza di un progetto di questo partito (riformismo è una parola vuota quando non c’è da appiccicarlo a qualcosa di concreto in una situazione che mostra una sola concretezza, la crisi). Ma, anche, una mancanza di proposte, con una base paralizzata da un’organizzazione incapace di rendere partecipi e protagonisti i cittadini, soprattutto là dove c’è più bisogno di mobilitazione e di controinformazione.
A voreie
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