Le Osterie del Molise, consigliate da Slow Food 2023

foto P. Di Lena------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ È sempre un piacere leggere e sapere dei riconoscimenti dati a persone che conosciamo, sono amici, o che non conosciamo ma sappiamo che sono molisani. È il segno che li apprezziamo per l’impegno che mettono nelle attività che portano avanti. Un atto dovuto, soprattutto in questa nostra terra che non dà la dovuta importanza alla comunicazione, la premessa indispensabile per una valida e redditizia promozione. Su questo blog abbiamo riportato i successi dei viticoltori, olivicoltori, ristoratori tutte le volte che siamo riusciti a leggerli sulle guide e sulle riviste specializzate. Abbiamo appena aperto e sfogliato la guida di Slow food “Osterie d’Italia”, il sussidiario del mangiar bene all’italiana , un regalo dell’amico Michele Raspa titolare, a San Salvo, del Ristorante Marina dove, ieri seaq, abbiamo gustato dopo un antipasto di crudo il piatto mitico di questa terra frentana, che apre all’Abruzzo, il piatto mitico della cucina marinara, il “Brodetto alla vastese”, per chiudere con un pugno di cavatelli fatti in casa ben girati nella teglia di terracotta ad assorbire il cuore e l’animo del piatto, appunto il brodetto. E, così, tra una cucchiaiata e l’altra, ci veniva in mente la miseria della propaganda de sistema - arriva dal cuore dell’impero (Rampini docet) dell’hamburger senza carne, della farina di insetti e di cavallette - come a volerci togliere il gusto del mangiare; la bontà del cibo, con la qualità espressione dei nostri territori; la sacralità del convivio, cioè del principio della conversazione, e, come tale della socializzazione. Tutto per renderci numeri al servizio del dio denaro. Per fortuna c’era ancora qualche cucchiaio di cavatelli a riportarci a godere la serata con un piatto che, “da Marina”, si fa solo ricordare.
Come l’altro giorno a Campobasso , in via Larino, a “La Grotta da Concetta” a gustare le fantasie culinarie che l’orto esprime (pizz’è fóje, involtino di foglia di verza con ripieno di zucca gialla, pasta e ceci , carciofi, patate e al vapore e, infine, filetto di fegato fcon lattuga coronata da una fetta di arancia).Fantasie che sono espressione alta della cucina molisana e di quello stile di vita, la Dieta mediterranea, che le multinazionali del cibo spazzatura provano, con tutti i mezzi, a smontare. Ancora una volta a questa osteria storica “da Concetta”, l’assegnazione della Chiocciola, a significar che è un locale che piace in modo speciale alla guida. Per continuare con un’altra osteria, questa sì piccola ma ricca di buone proposte, ci portiamo a Campomarino “Nonna Rosa” dell’amico Giuseppe L’Abbate, il cercatore della qualità di prosciutti e insaccati, di carne da fare alla brace, come di vini e di oli della terra molisana. Primi delicati con verdure di stagione che Giuseppe propone ai suoi ospiti con grande amore. Per chiudere questa nostra attenzione ad alcune delle osterie riportata dalla guida, l’Osteria del Borgo, lungo la via principale (il corso, un tempo espressione del “giro”, la passeggiata che animava le sere e la mattina della festa, parte di quello stile di vita (non è solo mangiare) che è la Dieta Mediterranea. Stiamo parlando della culla delle “Città dell’Olio”; della “città dell biodiversità olivicola”, con le sue tre varietà “Gentile”, “Salegna” e “San Pardo”, tutt’e tre legate al nome dell’antica capitale dei Frentani. Ad accogliere gli ospiti i titolari dell’osteria Assunta D’Ermes, impegnata in sala, e Domenico Starinieri, con la sua fantasia e le sue ricerche creative, impegnato in cucina. Una coppia che riesce , con le proposte legate alla stagione, a rimanere nella memoria dell’ospite e a farlo tornare. L’Olio “Gentile di Larino”, qui come nei ristoranti prima citati, un protagonista a tavola e/o in cucina. Le altre Osterie che la guida riporta: “Borgo Antico” e “Da Filomena” a Bojano; “Aciniello” e i “Peccati di Bacco” a Campobasso; “Guado Cannavina” e “Elfo” in Capracotta; “da Adriano” a Carovilli; “Il Porto” e “Dentro le Mura” in Termoli; “San Mauro” in Vastogirardi e “Casale Rosa” in Vinchiaturo----------------
Pasquale Di Lena

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