IL GIOCO DELLE PARTI
Due dicono di no a un Consiglio regionale di 32 consiglieri perché sono troppi. Sono i due consiglieri che si sono trovati bene con gli altri 28 anche perchè nessuno li ha disturbati nel sonno vissuto per non fare opposizione in omaggio al grande Michele I da Morrone. Insomma, è meglio non cambiare. Altri due, invece, si sono astenuti per non dire che erano in fondo d’accordo con gli altri di passare a 32, ma non erano d’accordo di far sapere al popolo molisano il loro pensiero per paura di essere maltrattati da gente che ha una santa pazienza ma non si sa mai fino a quando. Altri due non si sono proprio presentati, sicuri com’erano che ci avrebbero pensato gli altri a fare quello che loro volevano che si facesse ma senza la necessità di dover poi giustificare la loro decisione. Tre si sono addirittura allontanati per non votare. Qualcuno può pensare che sono stati presi da una improvvisa sensazione di vomito o da una diarrea incontenibile. No!!! Solo da un forte desiderio di nascondere la mancanza di coraggio e non dire con Don Abbondio “ se uno il coraggio non ce l’ha non se lo può dare”.
Il resto ha votato per l’aumento del numero dei consiglieri da 30 a 32, la possibilità di nominare ben 8 assessori esterni e perfino un sottosegretario.
In sintesi si può dire- sta qui la ragione di non aver riportato i nomi - che poi, alla fine, erano tutti d’accordo, dovevano solo animare il teatrino con il gioco delle parti perché la commedia potesse avere la continuità che ha avuto in questi quattro anni e poco più di vita di una legislatura, sotto il segno di Michele I da Morrone e, come tale, all’insegna dell’unanimità.
Una commedia che deride la realtà del momento così duramente segnata da migliaia di morti per mano di despoti, tiranni sanguinari e avidi di denaro; fuochi di rivolta che bruciano davanti la casa dei siciliani come dei molisani, con somma gioia di Bossi ed i suoi seguaci che sperano in un’ondata di africani per fare demagogia e coprire le malefatte delle regioni del nord e della Lega; segni evidenti di incapacità del ministro degli esteri italiano (purtroppo non è il solo), che sotto sotto teme la vittoria di Gheddafi, e spiragli di senso di colpa del Presidente, tutto preso a vedere come azzerare la Carta costituzionale; il salto del prezzo del petrolio che porta al salto dei prezzi per una massa sempre più numerosa di giovani senza lavoro e di famiglie disperate per non riuscire ad arrivare alla fine del mese. Non basta essere vènti come siamo noi per sentire le paure, il disagio di queste persone. Basta un minimo di sensibilità per accorgersi di questa realtà.
Con l’approvazione dello Statuto, in pratica sono tutti d’accordo, ma, presto, tutti pronti a giustificare questo loro atteggiamento una volta capito che i due consiglieri in più possono danneggiare i maggiori partiti che si sono messi d’accordo sulla spartizione dei due consiglieri in più ed ora promettono di fare la prossima campagna elettorale per modificare il loro voto favorevole ai 32 consiglieri. Viene da dire che di fronte al vuoto di idee e di programma hanno un argomento sul quale fare discutere le persone.alle prossimi elezioni. Le conferenze stampe e le dichiarazioni saranno più di una anche di chi si è assentato per non votare ed avere oggi la possibilità di rimediare chiamando i molisani a fare un referendum. Il solo che non avrà niente da dichiarare sarà proprio Michele I da Morrone, che, con questi straordinari, impensabili personaggi della politica molisana vigila sereno sulle sorti della Regione e sarà lui a decidere fino a quando.
A Vòreie
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