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Visualizzazione dei post da giugno, 2025

A (g)uerre a terre

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    A (g)uerre, quélle che s’tà des’trejènne u munne è u ses’téme di banche e di multenazionale che prèghene nu sule ddije, u denare. Na (g)uérre mecediale che use l’intelligenze artificiale che s’ta tejènne u pos’te de quélla naturale. S’tònghe decenne da tije, a mije, de quélle dell’albere e de tutte l’anemale.   Trump, Putin, Nietyanahu ne sònne i sule ca ne tènne nu cerviélle normale, sò i chiù canasciute, chille che tutt’i juorne s’tànne ngòpp’i televisione, i gernale.   Nen ze po' manghe dice ca so anemale pecché ne tènne né core, né aneme, ma suleni mane pe dà ordene, fa male ca chemplecetà de tanta sèrve, léccacule, delinquente, reffeiane, che ze sèntene secure du potere ch’ì danne i padrune ‘nzième é   tant’a gènte che tè sule fame.   Tu ch’èncòre piénze, ti c ó re e aneme che fatijene u juorne, ma èncòre de chiù a notte pe sennà, rape l’uocchie, éggirete ettuorne, (g)uarde u ciele cu sole e ca lune...

Territorio, bene comune.

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  da Ass.. ex condiglieri footo: Pasquale Di  Lena Questo lungo periodo di gran caldo con temperature difficili da sopportare fa capire che il cambiamento climatico è la sfida prima che le comunità locali e sastri. A pglobali hanno di fronte per intervenire, proteggere e ripristinare gli equilibri alterati da un tipo di sviluppo che produce diartire dalla natura e dalla sua fondamentale espressione, la biodiversità, che riguarda la salute degli esseri viventi, la vita. Tanto più nel Molise, la regione che, con due suoi fondamentali valori, biodiversità e ruralità , registra due primati a livello nazionale. Primati di grande attualità, strategici per uno sviluppo sostenibile di una Regione piccola in quanto a superficie, ma che ha tutto per programmare il suo futuro e, nel contempo, diventare un laboratorio che mette a disposizione delle altre regioni i risultati delle sue ricerche. Valori e risorse proprie del territorio molisano indispensabili per svolgere questo ruolo e cog...

UNA GUERRA DICHIARATA DA TEMPO DAL NEOLIBERISMO E DA NOI PAGATA A CARO PREZZO

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  Glifosato, nuove prove scientifiche: occorre prenderne atto  da ISDE Nel silenzio spesso complice dell’informazione ufficiale, il glifosato — l’erbicida più utilizzato al mondo — continua a insinuarsi nella nostra catena alimentare, nell’acqua che beviamo e nell’aria che respiriamo, eppure i  dati più recenti, provenienti da studi   sperimentali e ricerche epidemiologiche, confermano  [MG1]   [FB2]  i rischi per la salute legati all’esposizione al glifosato. Nel 2015, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’OMS ha classificato il glifosato come “probabile cancerogeno per l’uomo”. Da allora, il dibattito scientifico è proseguito tra conferme, smentite e pressioni industriali.  Oggi, però, grazie allo studio più recente dell’Istituto Ramazzini, pubblicato sulla rivista  Environmental Health  (giugno 2025), disponiamo di una delle evidenze sperimentali più solide mai raccolte. L’esposizione cronica al glifosato, ini...

NO GUERRA

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  Noi italiani stiamo pagando la guerra che sta distruggendo l’Ucraina e ammazzando i suoi giovani e, grazie alla Meloni e al suo governo, pagheremo il 5% per il riarmo imposto da Trump e dalla Nato. In pratica ulteriori sacrifici per tutti quelli che pagano l’inflazione, l’indebitamento pubblico che ha superato i 3mila milardi di euro. Aumenterà il numero delle famiglie che vivono in povertà, cioè non in grado di soddisfare i bisogni di cibo, di istruzione, di salute. La Spagna ha detto No al %% per il riarmo, ovvero per consumare le guerre in atto e prepararne altre. Tutte a vantaggio delle industrie delle armi e di quelli che le armi le promuovono, le commercializzano, le diffondono. Criminali che, grazie al sistema neoliberista delle banche e delle multinazionali, sono promotori di distruzioni e di morti. Trump ha fatto sapere subito che questo NO la Spagna lo pagherà a caro prezzo. Impero e imperatori ancora presenti e fastidiosi all’inizio del terzo millennio segnato dall’era...

Alltra acqua alla puglia

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  La Fonte di Luglio - Agosto 2025 Foto di Pasquale Di lena A maggio, il mese delle rose, a Larino si festeggia san Primiano e il patrono della città, san Pardo. Quest‟anno, mentre nella città frentana si sentivano i fuochi an nunciare le feste e, nelle Piane di Larino, l‟Istituto tecnico agrario statale onorava, il giorno 22, la “Giornata della Biodiversità”, voluta dall‟ONU per “il rispetto della natura e lo sviluppo sostenibile”, nel Molise si parlava di altra acqua alla Puglia. Un confronto animato come quando c'è da prendere una decisione importante, e, stranamente, silenzi da parte di chi sapeva che quella decisione era già stata presa. Una farsa gratuita, mal recita ta, visto che erano già stati aperti i cantieri all‟altezza della diga e, visto anche che l‟ acqua, la sola rimasta e non ancora concessa, è quella del lago di Guardialfiera. In pratica, da settimane o mesi, sono, dalla base della diga, partiti i lavori con nuovi pezzi di strada e quelli vecchi, a...

Obiettivo terrorizzare i giovani sul vino: si apre la strada ai dealcolati

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TEATRO NATURALE - Editoria LI Il vino è un patrimonio culturale dell’umanità, dei figli di Dioniso e di Bacco in particolare, che lo hanno diffuso nel Mesiterraneo.Ma il mondo va in un'altra direzione: Bill Gates ha investito nel grasso del futuro, il “burro d’aria”, fatto a partire dall’anidride carbonica e acqua, senza ingredienti animali giugno 2025 | 14:00 |   Pasquale Di Lena Ho letto che si riuniranno gli   stati generali del vino   per valutare la gravità della situazione che vive, dalla notte dei tempi, questa bevanda-alimento.  La sensazione che ho, quale cultore del vino e modesto conoscitore di un mondo complesso e variegato qual è il mondo che lo coltiva, produce, trasforma, conserva, promuove e vende, è che il tema all’ordine dell giorno da discutere riguarderà la situazione del mercato, il   business , e non la causa che porta alla   criminalizzazione del vino , con le istituzioni, a tutt’i livelli, co-protagoniste. L’idea, in atto, di terrori...

NIE'NTE

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    Niénte de niénte è niénte soprattutto se nu siénte. A vite e’ nu ‘hiuhhie de viénte ch’émm ó nte e spalèie che nu niénte nu piacère come pure nu termiénte, che t’énnéie a còcce   e tu u siénte, pecché deviénte tris’te, ne sì cuentiènte. Specialmente m ó, de chis’ti tiémpe , quanne a vite è devendate nu lamiénte de gènte che nen tènne chiù niénte o fémmene e uajù èccise pe niénte. Ce s’ta pure quille che è cuentiénte, e ate, zitte pecchè ni freghe de niénte. A (g)uèrre, siént’è me, è nu gruosse affare nmàne è nu munne de pazze cremenale che penzéne sule é i solde, i denare, frecannese s’u munne ne té chiù demane.   Niente Niente di niente è niente / in particolare quando non si sente,// la vita è un soffio di vento / che accumula e spande con unn   niente// Un piacere o un tormento che tu confonde e tu lo senti/ perché diventi triste e non sei contento //Soprattutto ora, in questo tempo/quando la vita è diventata un lame...

Casecalènne

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  Casecalènne   Quant’è bèlle Casacalénne che scégne da ngòppe’è sotte chi casarèlle tutte pinge, i vòsche éttuorne che Geriòne che ze recòrde de Annibele e sente u Cigne scorre tra préte e cantune, a vasche du ciucce, u ponte che pòrt’é Mentòrie prime d’èrrevà nu hiume, e pù, chiane chiane, nu mare che ne è tante lentane. L’areie che da defèse sciuvele ébballe pa tèrra vècchie sa de lacce e de fume, de tèrre lentane lentane, de raccùnte e de poésiie de gente gentile, particolare com’è nonnema Ges’tenèlle che, uajò. me recchemmannave “fa u brave”, sapènne ca vale. Giugno 2025   Casacalenda Quant’è bella Casacalenda/che scende dall’alto in basso/ con le piccole case tutte tegole/ i boschi intorno con Gerione/che si ricorda di Annibale/ e sente scorrere il Cigno tra sassi/ e macigni, la vasca dell’asino,/il ponte che porta a Montorio/ prima di arrivare al fiume/ e poi, lentamente, al mare, /che non è tanto lonta:no.//L’aria ch...

Il tempo delle cose rotte

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Pubblico quest'articolo di Fabio Cavallari uscito su "Ambiente e non solo" perché ci spiega il consumismo di un sistema che depreda e distrugge ,ogni secondo di ogni minuto,  la Terra che dona a noi ed alla natura, la vita. Ci  spiega perché è sempre più raro trovare un artigiano e, fra non molto, un coltivatore se continuerà questo sistema, il neoliberismo delle banche e delle multinazionali, dei padroni delle armi e dei loro servi (non pochi lobbisti e altri componenti di governo affamati di denaro). Ci spiega che anche l'uomo è da buttare in discarica al pari dei loro manufatti usa e getta. Serve capire il sistema per capire gli effetti delle sue azioni e  i protagonisti delle stesse, che, si sono appropriati della politica, stanno per fare la stessa cosa con la cultura, a partire dalle scuole. Pazzi criminali anche quelli che si fanno vanto del cibo coltivato in laboratorio e di quello artificiale, del burro d'aria che non è un ricavato del latte e, quindi, no...

Shock. Paura. Minacce.

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  Shock. Paura. Minacce.   Il nuovo, vasto, attacco israeliano in corso contro l’Iran è un altro segno dell’estrema follia che ci sta trascinando in una guerra senza limiti né confini: la terza guerra mondiale. Un altro atto criminale dalle conseguenze imprevedibili, perpetrato senza alcun rispetto della legalità e del diritto internazionale.    Gaza. Cisgiordania. Libano. Siria. Yemen… Questo è il risultato dell’inazione (e delle complicità) di tutti i governi che parlano di pace ma tollerano o giustificano la distruzione deliberata dei suoi pilastri e dei suoi principi.   Siamo in pericolo. Tutti. Proprio tutti. Non è uno scherzo. Smettiamo di sottostimarlo o di nasconderlo!   Nessuno si può sentire al sicuro mentre qualcuno continua a incendiare le case dei vicini.    Siamo in uno stato di guerra!   Le donne e gli uomini che hanno nelle loro mani la responsabilità di proteggerci, in Italia e in Europa, devono agire subito e fare quello che...

LA DEVOZIONE

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  1. L'altare allestito nella casa di Carmela Di Lena in Balenzano 2. il pane (i pagnettélle) quale dono benedetto in onore del Santo di Padova (quill'u bbèlle Sant'Antonio) 3. Il parroco della Cattedrale di Larino, Don Lino Antonetti, dopo la benedizione del pane e dell'altare 4. La padrona di casa, Carmela, con la cugina, anche lei Carmela, e Maria, che hanno organizzato l'evento, nella casa in via Belvedere (ngòpp'i casèlle, già di Giustina e Nicola Mammarella, poi dei figli Angelina, Vittorio, Umberto, Tonino e Mario. Un rito che si ripete da decenni che fa vivere la tradizione, familiare e locale. Un valore del territorio che merita di essere rinnovato. A dimostrarlo i bambini che si sono presentati per ritirare il pane benedetto e, prima di spezzarlo per mangiarlo, baciarlo. Immediato il pensiero alla distruzione di un  territorio, ai morti che si contano ogni giorno e al pianto per un pezzo di pane dei bambini, e non solo, di quanti ancora vivi.  Pane, vi...

Non è lo Stato a trattare. È Eni.

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TALLURI MARCO di Fabio Cavallari [ Gli articoli di Fabio Cavallari per Ambientenonsolo ] C’è una geografia del potere che non si vede sulle cartine. Non coincide con le frontiere, non segue il ritmo dei governi, non teme le urne. È fatta di infrastrutture invisibili, corridoi sotterranei, reti che precedono il racconto. In questa geografia, l’Italia non è protagonista. È passaggio. E nel cosiddetto “Piano Mattei”, evocato come svolta strategica per l’Africa, il segno dominante non è politico. È energetico. Il governo lo racconta come progetto cooperativo, umanitario, persino culturale. Ma gli accordi firmati dicono altro: concessioni, infrastrutture, intese pluriennali. Il motore non è la Farnesina. È un nome solo: Eni. Non è Eni a eseguire il Piano Mattei. È il Piano Mattei a poggiare su Eni. Il piano c’è perché Eni c’era già. Ha preparato i dossier, firmato memorandum, consolidato la sua presenza in Algeria, Libia, Egitto, Angola, Congo, Tunisia, Albania. Le visite istituzionali arri...