Alltra acqua alla puglia

 




La Fonte di Luglio -
Agosto 2025


Foto di Pasquale Di lena
A maggio, il mese delle rose, a Larino si festeggia san Primiano e il patrono della città, san Pardo. Quest‟anno, mentre nella città frentana si sentivano i fuochi an nunciare le feste e, nelle Piane di Larino, l‟Istituto tecnico agrario statale onorava, il giorno 22, la “Giornata della Biodiversità”, voluta dall‟ONU per “il rispetto della natura e lo sviluppo sostenibile”, nel Molise si parlava di altra acqua alla Puglia. Un confronto animato come quando c'è da prendere una decisione importante, e, stranamente, silenzi da parte di chi sapeva che quella decisione era già stata presa. Una farsa gratuita, mal recita ta, visto che erano già stati aperti i cantieri all‟altezza della diga e, visto anche che l‟ acqua, la sola rimasta e non ancora concessa, è quella del lago di Guardialfiera. In pratica, da settimane o mesi, sono, dalla base della diga, partiti i lavori con nuovi pezzi di strada e quelli vecchi, asfaltati. In più l‟inizio di un tracciato dove - fa pensare - sistemare i grandi tubi, con i primi in sosta nei pressi della cen trale posta sotto il cavalcavia. Per convincere gli amministratori locali e regionali - una volontà già espressa, con la scusa del surplus, dai consiglieri regionali quando stava per scadere la precedente legislatura - della ne cessità di mettere l'acqua del lago di Guardialfiera a disposizione della provincia di Foggia assetata, in particolare la sua agricoltura. si è parlato già alla fine della precedente legislatura. Non c'è stato un "No‟ netto - com'ea giusto affermare - in considerazione della necessità dell'acqua rimasta, a partire dai bisogni primari dei molisani e, anche, degli ospiti, viste le potenzialità tutte ancora da fare esprimere al nostro Molise in campo turisti co. Hanno parlato di surplus senza considera In pratica dello strumento che metterebbe in risalto il valore strategico dell'acqua, la gem ma più preziosa del tesoro Molise. È, questìassenza di programmazione, il limite A sostenere questa richiesta l‟intervento, nel mese di maggio, anche del ministro Salvini, che ha parlato di un dovere del Molise mettere a disposizione della Puglia altra acqua, questa volta del Biferno e del suo lago. Acqua da aggiungere a quella, già con cessa alla Puglia, con la diga di Occhito sul fiume confinante, il Fortore. Dell'acqua del Biferno e del surplus - come sopra scrivevo - re che questo elemento è stato azzerato da un lago già interrato, e che questa sua situazione peggiorerà nel momento in cui non si procede alla eliminazione della terra portata dal fiume. Un limite che continuerà a ridurre la capacità di portata del lago, aggravando lo stato di bisogno di acqua dei molisani e di un Molise, se vuole mantenere alti i primati della ruralità e della biodiversità e puntare sul turismo. Una regione - c'è da sottolineare - che è tra le prime in Italia in quanto a percentuale di aridità. A me, testimone attento, alla fine del secolo scorso, al solo tesoro che il Molise ha, il territorio, e, con esso, la biodiversità, la ruralità e l'acqua, ciò che maggiormente preoccupa è la mancanza, da più di una legislatura proprio di una classe dirigente e politica, che fa rimpiangere quella che ha governato il Molise nel secolo scorso. Il limite di conoscenza del proprio territorio, dei valori e delle risorse che esso esprime, è la causa di una risposta sbagliata: la concessione del surplus di acqua, uno spreco enorme di risorse per le necessarie infrastrutture e non per le necessità sempre più urgenti, a partire dall'uso - e non spreco - di acqua, che il territorio molisano ha. Cè bisogno di risorse per riparare le condotte obsolete, eliminare interruzioni giornaliere o notturne della fornitura di acqua che crea disagi per gli abitanti dei piccoli paesi, che hanno già il problema dell'abbandono da affrontare. E, pensando al lago, la necessità di una piccola diga a monte per non dare ancora più spazio al processo di metri e metri di interramento. Con queste riflessioni e i calcoli puntuali di una realtà, il „No‟ alla nuova richiesta della confinante Puglia veniva am piamente motivato e giustificato. E, con il No, avrebbero trovato posto le riflessioni, sopra sottolineate, sulle priorità da tenere presenti per dare al Molise un domani degno dei valori del suo territorio, quali storia, cultura, ambiente, paesaggio, tradizioni. Valori privilegiati da un turista che, altrove - soprattutto laddove il tipo di sviluppo in atto ha avuto particolare successo - sente il bisogno di aria pulita, acqua potabile, buon cibo, paesaggi che raccontano la natura e originali, belle tradizioni. Valori messi a disposizione dalla natura e non da calcoli che renderanno l'uomo sempre più schiavo di strumenti che azzerano i sogni, le speranze, i valori, cioè tutto quello che rende la vita degna di essere vissuta.  



Commenti

  1. Maria Grazia Barbusci25 giugno 2025 alle ore 17:01

    È assurdo pensare di togliere acqua ai molisani per cederla ad altre regioni. Ogni anno siamo con acqua dosata e mancante ma la mafia ha le mani anche lì e nessuno tiene conto dei cambiamenti climatici che razioneranno le risorse sempre più.
    Che stolti i cittadini a non ribellarsi a gran voce a questa politica mafiosa...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Siena, la protagonista dell’agroalimentare italiano

La Biodiversità, valore e risorsa da preservare