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L’INDIGNAZIONE, DOMANI A BOJANO ALLE 17,30

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  Perché ci indigniamo? L’indignazione nella storia e nella letteratura, libri e film sul tema, intelligenza emotiva, perdono e vendetta, come usare le emozioni. Appuntamento gratuito del Centro Studi Agorà con obbligo di portare con sé un libro. La nobiltà del Molise si costruisce con la Cultura. “L'indignazione è la difesa dell'anima contro le ferite del dubbio”. La frase del filosofo contemporaneo, Allan Bloom è stata scelta per aprire il Salotto Letterario UMDI di Febbraio del Centro Studi Agorà. Tema al centro del dibattito, che vedrà interventi programmati e non, di docenti universitari, studiosi, ricercatori, esperti, rappresentanti delle istituzioni, giovani, gente comune, è infatti l’ Indignazione , emozione spesso associata impropriamente alla rabbia,   che si esprime, in genere, in modo discreto, e consiste nel provare un sentimento costituito da un misto di sdegno, risentimento o riprovazione, nei confronti di persone o comportamenti, ritenuti offensiv

GRAZIE RIGOLETTO

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L'altro giorno, parlando de "il mondo di Bruno" e del suo bellissimo libro "Un uomo fortunato", ho citato anche i nomi di altri miei due maestri nel mondo sindacale contadino, da me vissuto con grande passione in Toscana, Rino, il Fioravanti, e, Rigoletto, il Calugi, due personaggi straordinari, già mezzadri, dirigenti di grande spessore, a livello toscano e, per Rino, anche nazionale. Attenti amministratori, comunali, provinciali e regionali. Con la notizia, appena arrivata, della morte di Rigoletto, i miei tre maestri, Bruno, il Bartoli, Rino e, ora anche Rigoletto,   sono tutt’e tre ora solo nel mio cuore e nella mia memoria. Proprio ieri si è chiusa, a Roma, la VII Assemblea elettiva (Congresso) della CIA- AGRICOLTORI ITALANI, la Confederazione che ha le sue radici profonde, Alleanza dei Contadini, Unione Coltivatori Italiani e Federmezzadri-Cgil,   le tre organizzazioni che, nel dicembre 1977, hanno dato vita, sempre a Roma, alla Confederazione itali
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Multinazionali, paura del “Genius loci” spirito e simbolo dei nostri territori di Pasquale Di Lena - ITALIA A TAVOLA Pubblicato il 22 febbraio 2018 | 09:24 Oggi quantità e qualità si scontrano più che mai, con la prima, delle multinazionali, che tenta di accaparrarsi la politica, e ce la fa, svalorizzando la seconda, e con essa tutta la biodiversità italiana. In un mio precedente articolo, uscito un anno fa sul mio blog con il titolo “L’attacco al territorio ed all’agricoltura contadina mette a rischio il primato delle eccellenze Dop e Igp”, sottolineavo la “lungimiranza” di chi, con il regolamento Ue 2081/91, ha trasferito in Europa, allargando all’insieme delle categorie e le specialità dell’agroalimentare, l’esperienza, tutta francese e italiana, delle denominazioni di origine dei vini. Un processo virtuoso che ha portato, nel corso di un quarto di secolo, al riconoscimento in Europa di 1.387 indicazioni geografiche, dando all’Italia la possibilità di salire, a partire dal 2

Le Api e l'Ambiente

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Un incontro importante e di grande attualità quello di sabato mattina a Larino. L'occasione per parlare dell'Ambiente che ci circonda, il territorio, la biodiversità, il paesaggio, l'agricoltura e il cibo e di quel piccolo prezioso insetto, l'ape, con il suo miele, il polline, la pappa reale, la cera e il veleno, e, soprattutto, con quel suo lavoro infaticabile di impollinazione, che è vita, della gran parte delle piante entomogame. Non a caso “se le api scomparissero dalla terra, per l’uomo non resterebbero che 4 anni di vita”, frase attribuita a l grande Albert Einstein, che, però, secondo i biografi del grande scienziato premio Nobel, non ha mai pronunciato. Una frase che, comunque, ha una sua verità, che è quella della possibilità che l'impollinazione dà alle piante di riprodursi. L'80% delle specie vegetali hanno bisogno di impollinazione, da parte delle api e altri insetti pronubi. Le api, come gli altri insetti e gli stessi uccelli, sono

Frottole mascherate da promesse invece che idee, progetti e proposte.

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Solo spot promozionali di un'indecenza scandalosa e devastante, sostenuti dalla gran parte dei media. Tutto all’insegna del neoliberismo che vuole la politica sempre più schiava dei poteri forti e degli interessi individuali o di gruppo. di Umberto Berardo Recentemente abbiamo postato le seguenti due riflessioni su FB condivise da moltissimi amici.  "Elezioni politiche del 4 marzo: siamo certi che si tratta di vere elezioni con reale potere decisionale a qualsiasi livello?"   "Sui banchi della campagna elettorale si vendono "frottole" mascherate da "promesse". Lo strano è che c'è gente che le compra!" Chiaramente non si trattava di inviti all'astensionismo dal quale almeno in questo momento siamo molto lontani, ma la loro consequenzialità non era evidentemente casuale, giacché, anche se in termini schematici, voleva essere una considerazione schematica sul momento grottesco che oggi vive la politica ed un invito a rifl

DUE PRIMIZIE DEL MOLISE - Tra Casacalenda e Bonefro

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La prima è di Fontenuova, il Caseificio artigianale di   Tina e Giovanni Nomaro , non lontano da Biosapori , in Casacalenda . Un formaggio, ancora bianco come un latticino (sottovuoto), impastato con le vi nacce delle Cantine di Angelo D’Uva di Larino . un’altra fonte di novità, Una squisita delicatezza che, appena entra in bocca e scivola sul pal ato, si apre come un ventaglio e, così, si diffonde appagando il gusto. Ottimo come apertura, ma, personalmente, l’ho trovato superbo a chiusura di un pranzo, quando ti lascia con la bocca piena che racconta e lega tutto quello che hai mangiato. Ti viene facile dire, con i lombardi, la bocca non è stracca se non sa di vacca. Un applauso a Giovanni. La seconda bella e interessante novità, che farà impensierire qualche multinazionale, è il BRODO VEGETALE ESSICCATO dell ’ Azienda San Vito- Natura etica , dei Di Memmo , tutti giovani dalle antiche tradizioni, che operano subito dopo il confine di Casacalenda, nel Comune di Bo

Agricoltura, la grande assente

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Se dell'Ambiente se ne parla poco in questa campagna elettorale, l'Agricoltura con la sua crisi profonda, strutturale è la grande assente. In verità non ci sono, a tutt'i livelli istituzionali e professionali, successi politici da valutare in questo campo, ma solo sconfitte duramente pagate dai coltivatori, i protagonisti della sola agricoltura possibile, nel Molise e in Italia, quella contadina, e, nel contempo, dai territori vocati al settore primario e fonti di bontà e, soprattutto, di bellezza con i suoi paesaggi. Eppure Agricoltura vuol dire cibo, vita e i territori la sola possibilità per programmare il futuro del Molise e dell'Italia! Solo il Mercato può dare la risposta di cui hanno bisogno i coltivatori, il reddito indispensabile che serve per rimanere in campagna e fare nuovi investimenti. C'è da dire che per vincere sul mercato servono programmi e strategie concordate dal pubblico e dal privato, strutture e strumenti adeguati, professionalità al s