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IL “BRODETTO DI PESCE”, L'INCONTRO TRA MARE E TERRA

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in uscita su "Oinos- Viveredivino" rubrica "Spazio libero", la rivista pronta per essere distribuita al prossimo Vinitaly di inizio Aprile “U bredétte”o “A zuppe du pesce”. L’incontro tra due territori, mare e terra. Una grande risorsa per un diverso sviluppo del turismo a Termoli. Un magnifico ambasciatore della città marinara e del Molise. Il Brodetto di pesce alla termolese di Tornola non è solo un nome registrato dall’Accademia della Cucina Italiana o un tegame di terracotta fumante che, fermo sulla tavola, spande i suoi delicati profumi in una stanza e, nemmeno, la naturale soddisfazione di chi l’ha preparato, convinto che stava realizzando un’opera d’arte. È l’incontro tra due territori, mare e terra, un vero e proprio colpo di fulmine che si trasforma in un matrimonio perfetto. Da sempre, prima e dopo l’arrivo dal Messico del pomodoro, a segnare l’incontro tra Nuovo e Vecchio mondo. La bellezza di un paesaggio che vede le colline olivetate dei Frentani s

Come fermare l'orologio dell'Apocalisse? (3a e ultima puntata)

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LA SFIDA DEL SECOLO E LA BUSSOLA PER LE TRATTATIVE DI PACE ------------------------------------------------------------------------------------------------------di Piero Carelli Foto di P. Di Lena---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- La sola opzione realistica è di fare ciò che appare impossibile all’interno del sistema (Slavoj Žižek) -------------------------------------------------------- Un’altra Resistenza --------------------------------------------------------------------------------------------------- Un’altra storia, senza la guerra, sarebbe stata possibile. Sarebbe stata possibile anche una Resistenza disarmata all’invasore? Un fatto è certo: non ne esistevano le condizioni perché americani e inglesi stavano armando e addestrando l’esercito ucraino giusto per una reazione armata fin dal 2014 e perché la guerra (armata) nel Donbass era gi

Un nuovo modello sociale ed ecologico a partire dai territori per ridare voce ai Comuni e alle comunità locali

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a cura di Rossano Pazzagli (professore di Storia del territorio e dell’ambiente all’Università del Molise, vicepresidente della Società dei territorialisti)...................il periodico per un nuovo modello sociale di Attac Italia website : www.attac-italia.org email:l: segreteria@attac.org 26 L’accesso ai beni comuni e ai servizi fondamentali per i cittadini, cioè ai diritti, è diventato sempre più difficile. I processi di liberalizzazione, di privatizzazione e di concentrazione del potere hanno progressivamente inibito le forze endogene dello sviluppo locale, indebolito la democrazia e ridotto gli spazi dell’autogoverno. Per molti aspetti si è trattato di una deriva, connessa ai fenomeni di deterritorializzazione dell’economia e di marginalizzazione della maggior parte del territorio, che definiamo impropriamente come “aree interne”. Per questo oggi si pone un problema di rinascita territoriale come orizzonte strategico per uscire dalla deriva neoliberista dello sviluppo econ

La 2° Conferenza Mondiale dell’Acqua

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Si è chiusa ieri a New York la 2° Conferenza Mondiale dell’Acqua con il patrocinio dell’Onu. La prima che c’è stata in questo ultimo mezzo secolo. Tema di grande attualità che, mediante una serie di rapporti e numerosi incontri ha messo in luce lo stato della gravità della crisi idrica che interessa il globo. In pratica dar ragione al Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, quando afferma in un suo discorso, come sempre accorato : “Stiamo prosciugando la linfa vitale dell’umanità attraverso un sovra consumo vampirico e un uso insostenibile, e la stiamo facendo evaporare attraverso il riscaldamento globale". In apertura dei lavori del 23 Marzo della conferenza, aveva affermato "È ora di porre fine all'inesorabile - e insensata - guerra alla natura e di offrire il futuro sostenibile di cui il nostro clima ha bisogno e che i nostri figli e nipoti meritano". L’incontro che, dopo tre giorni, si è chiuso ieri nella “grande mela” non ha prodotto un rapporto finale

Vuoti normativi sulle certificazioni di filiazione

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di Umberto Berardo Facendo da apripista, il 30 settembre 2015 il sindaco di Napoli Luigi de Magistris trascrive una nascita con la dicitura “genitore 1 e 2” eliminando la nomenclatura di madre e padre, ma il 5 novembre il prefetto della stessa città annulla l’attestazione anagrafica. L’anno successivo Beppe Sala a Milano ripete la cosa con l’atto di nascita di due bambini nati in California su richiesta di una coppia di uomini riconoscendo a entrambi la genitorialità. Altre registrazioni simili si hanno a Torino da parte del sindaco Chiara Appendino. Nello scorso gennaio il Ministero dell’Interno con una circolare alle prefetture interrompele trascrizioni in Italiadei certificati di nascita dall’estero dei figli nati da coppie omogenitoriali facendo riferimento alla legge n. 40 del 2004sulla procreazione medicalmente assistita che è consentita solo a coppie formate da persone di sesso diverso con diagnosi di infertilità, mentre viene vietata la maternità surrogata. Piantedosi cita

Come fermare l'Orologio dell'Apocalisse? (2a puntata)

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di Piero Carelli NESSUNO PAGA PER “LO SCEMPIO DI CIÒ CHE È PIÙ PREZIOSO SULLA NOSTRA TERRA”?.......... ...................................................... Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come l’ha trovato (papa Francesco) ---------------------------------------------------------------------------------------->Il rischio di assolverli tutti ------------------------------------------------------------------------ Dai “fatti” alle “responsabilità”: è possibile individuarle? Non esistono responsabilità individuali in democrazia perché le decisioni sono in ultima analisi votate dai parlamenti? Ma davvero nessuno è responsabile di averci condotto dentro la tragedia che stiamo vivendo? Nessuno è responsabile delle vittime innocenti sacrificate sull’altare di una causa politica? Nessuno è responsabile e quindi nessuno paga se non i popoli? Non corriamo, poi, il rischio di assolvere tutti i politici perché tutti sbandierano delle “buone ragioni”? Un dato è certo: in democrazi

Futuro

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Si è ritrovata, senza saperlo e senza volerlo, leader mondiale come nessuno mai con i suoi scioperi che hanno coinvolto milioni di ragazze e ragazzi in migliaia di piazze del mondo. Non aveva ancora 15 anni quando iniziò a sedersi, tutti i venerdì, davanti al portone del governo svedese, con a fianco un cartello che annunciava il suo giorno di sciopero della scuola per il clima. Il suo hashtag “Fridays for future” (Venerdì per il futuro) in poco più di un anno, 2018, diventa movimento che, l’anno successivo, organizza il primo sciopero mondiale. Non si protesta solo per la crisi del clima, ma, anche, per le conseguenze del suo malessere, quali l’esaurimento delle risorse, i diritti umani e la migrazione forzata. Greta, una ragazzina che diventa presto il personaggio che parla ai grandi del mondo per ricordare loro gli accordi di Parigi della Cop 21 del 2015 e il non rispetto degli stessi. In questi giorni (metà Gennaio) Greta è in Germania a soste