Futuro
Si è ritrovata, senza saperlo e senza volerlo, leader mondiale come nessuno mai con i suoi scioperi che hanno coinvolto milioni di ragazze e ragazzi in migliaia di piazze del mondo. Non aveva ancora 15 anni quando iniziò a sedersi, tutti i venerdì, davanti al portone del governo svedese, con a fianco un cartello che annunciava il suo giorno di sciopero della scuola per il clima. Il suo hashtag “Fridays for future” (Venerdì per il futuro) in poco più di un anno, 2018, diventa movimento che, l’anno successivo, organizza il primo sciopero mondiale. Non si protesta solo per la crisi del clima, ma, anche, per le conseguenze del suo malessere, quali l’esaurimento delle risorse, i diritti umani e la migrazione forzata. Greta, una ragazzina che diventa presto il personaggio che parla ai grandi del mondo per ricordare loro gli accordi di Parigi della Cop 21 del 2015 e il non rispetto degli stessi. In questi giorni (metà Gennaio) Greta è in Germania a sostenere la lotta di migliaia di giovani contro la riapertura di una miniera di carbone, sostenuta anche dai verdi al governo. Il sistema neoliberista non ama questa ragazzina, oggi giovane donna, per il suo modo di ragionare e condurre la lotta. Un modo che ridà alla ragione politica la dignità persa nelle mani, com’è, di chi pensa solo al denaro e, per il denaro, depreda e distrugge con ogni mezzo e in ogni dove. Miseri uomini che godono della loro mania di distruggere, a partire dalle nostre fonti di vita e di identità, i territori. Anche sprovveduti, per la verità, nel momento in cui hanno pensato di giocare con Greta come si fa quando si gioca con i bambini e, solo più tardi, si son resi conto che stava diventando una spina nel fianco, non facile da togliere. Miseri uomini che non si rendono conto di essere strumenti del denaro e non viceversa; stappano solo bottiglie di Prosecco o di Champagne per sentire il botto e non per gustare il contenuto, il vino, non importa se bianco, rosato o rosso, che, con i suoi profumi e i suoi sapori, racconta storie, fatiche, paesaggi di luoghi vocati alla qualità, fa sognare il domani; usano la tavola solo per discutere di affari, non avendo idea del valore e del significato della convivialità; proseguono imperterriti sulla strada che porta direttamente nel baratro. Avrebbero bisogno - invece di pensare solo al denaro - di studiare e frequentare questo nostro stupendo Paese, le sue piccole e grandi regioni e le migliaia Città del Vino o dell’Olio, delle Castagne o del Tartufo, tutte a rappresentare e a raccontare un territorio e il suo testimone principe. Un compagno di vita, in cucina o a tavola, che, anche quando non ha ispirato, ha comunque nutrito di valori le persone e le stesse comunità. Quei valori che sono espressione di civiltà, e. per me, di sogni, emozioni, speranze, riflessioni, paure, pur sempre voglia di quel futuro che miseri uomini, con le loro azioni scellerate, vogliono togliere alle Greta di oggi e di domani........................................................
pasqualedilena@gmail.com
la mia collaborazione con Terre del Vino
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