La 2° Conferenza Mondiale dell’Acqua

Si è chiusa ieri a New York la 2° Conferenza Mondiale dell’Acqua con il patrocinio dell’Onu. La prima che c’è stata in questo ultimo mezzo secolo. Tema di grande attualità che, mediante una serie di rapporti e numerosi incontri ha messo in luce lo stato della gravità della crisi idrica che interessa il globo. In pratica dar ragione al Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, quando afferma in un suo discorso, come sempre accorato : “Stiamo prosciugando la linfa vitale dell’umanità attraverso un sovra consumo vampirico e un uso insostenibile, e la stiamo facendo evaporare attraverso il riscaldamento globale". In apertura dei lavori del 23 Marzo della conferenza, aveva affermato "È ora di porre fine all'inesorabile - e insensata - guerra alla natura e di offrire il futuro sostenibile di cui il nostro clima ha bisogno e che i nostri figli e nipoti meritano". L’incontro che, dopo tre giorni, si è chiuso ieri nella “grande mela” non ha prodotto un rapporto finale e, visto il non rispetto dei rapporti e degli impegni presi nei tanti summit mondiali dai capi di governo, non ha dato impegni ai paesi partecipanti. Una notizia che ci porta subito a riflettere sulla crisi idrica che vive il nostro Paese con i grandi fiumi del Nord Italia, a partire dal Po, quasi a secco. A pagare il prezzo di un’altra annata arida sarà, anche questa volta, l’agricoltura, già tartassata dalle sciagurate scelte dei governi firmati dal neoliberismo, con la perdita di milioni di ettari idi suolo agricolo e, per il rimanente, la perdita di fertilità con la scelta di un modo di produrre industrializzato dell’agricoltura, che, pur di avere la quantità, fa abuso di prodotti chimici e uso smodato delle macchine agricole. Un aspetto che ci riporta, anche e subito, alla qualità della risorsa idrica. È - come titolano alcuni giornali - davvero a rischio l’oro blu e non solo per le ragioni di un clima impazzito, ma per un mondo impazzito da scelte scellerate di chi lo governa o lo domina. Poco più di un anno fa la notizia tremenda della quotazione a Wall Street, la Borsa di New York, dell’acqua, da parte di un fondo di investimento, Black Rock, terzo gruppo finanziario al mondo, dopo Usa e Cina. Un vero e proprio assalto finanziario alla vita, visto che questo o altri fondi, non avranno alcuno scrupolo di quotare, prima o poi, anche l’aria che respiriamo. In pratica a questi signori padroni di un fondo così potente e all’insieme della finanza (banche e multinazionali) che esprime il sistema, il neoliberismo, non basta più prendere per fame, vuole anche prendere per sete e, se serve ad accumulare ricchezza, anche per respiro miliardi di abitanti del globo. Ne hanno le possibilità visto che sono anni che riescono a far credere che i loro crimini sono atti necessari per lo sviluppo e il progresso. L’esempio è quello riferito alle risorse naturali e alla perdita della biodiversità, che, grazie alla Borsa di New York e alla sua iniziativa del 17 Settembre 2021 di dar vita ai Nac (Natural asset company), vincoli finanziari che danno la possibilità di mettere in vendita non solo le risorse naturali, ma il bisogno stesso di mangiare (cibo), bere (acqua), respirare (aria), ovvero la vita delle persone. Un vero e proprio assalto che solo la politica e una resistenza organizzata possono respingere e ribaltare. Serve non dare più ascolto a chi si guarda bene dal citare la causa e chiacchiera solo degli effetti (disastri) del sistema neoliberista, dimostrando di esserne schiavo e non da oggi. Per chiudere la notizia prendiamo in considerazione la situazione che vive il Molise, una regione che ha, nelle sue due catene di montagne, Matese e Mainarde, e nelle sue mille e mille colline, straordinari serbatoi di acqua. Tanto da poter esprimere, nel corso degli ultimi settant’anni, una forte e significativa solidarietà con le regioni confinanti (Campania, Puglia e Abruzzo), senza nulla in cambio, neanche la richiesta di farne uso e non abuso. Un risparmio, oggi più che mai dovuto, che, però, non basta se non si provvede a investimenti che portano a recuperare le enormi perdite che, da tempo, vengono registrate per condutture obsolete, nel Molise e nelle regioni sopracitate. Non bastava dare le acque del Fortore alla Puglia, ora anche quelle del Biferno, messe a disposizione dall’attuale governo regionale, con l’assenso dell’opposizione. Non c’era alcun bisogno di dimostrare questa mancanza di attenzione e amore per il territorio e l’acqua, una sua risorsa strategica, fondamentale per sognare il domani del Molise.
----------------------------------------------------------------------------------------------- --------------------------------------- -----------------------------------------------------------------------------------------------UNICEF: una triplice minaccia di crisi legate all’acqua mette in pericolo la vita di 190 milioni di bambini Marzo 23, 2023TALLURI MARCO------------ Secondo una nuova analisi dell’UNICEF, 190 milion
i di bambini in 10 Paesi africani sono i più esposti al rischio di una convergenza di tre minacce legate all’acqua: acqua e servizi igienici inadeguati, malattie correlate e rischi climatici. ------------------- Nei 10 paesi più colpiti, quasi un terzo dei bambini non ha accesso a servizi di base per l’acqua a casa e due terzi non dispongono di impianti igienici (bagni) di base. Un quarto dei bambini non ha altra scelta che praticare la defecazione all’aperto. Anche l’igiene delle mani è limitata: tre quarti dei bambini non possono lavarsi le mani per mancanza di acqua e sapone a casa. A livello globale, più di 1.000 bambini sotto i cinque anni muoiono ogni giorno a causa di malattie legate ai servizi idrici e igienici, e circa 2 su 5 vivono nei 10 Paesi più a rischio. Questi paesi si trovano anche nel primo 25% dei 163 Paesi a livello globale con il più alto rischio di esposizione alle minacce climatiche e ambientali. --------------- “L’Africa sta affrontando una catastrofe idrica. Mentre gli shock legati al clima e all’acqua si stanno intensificando a livello globale, in nessun’altra parte del mondo i rischi si aggravano così velocemente per i bambini”, ha dichiarato il Direttore dei Programmi dell’UNICEF, Sanjay Wijesekera. “Tempeste devastanti, inondazioni e storiche siccità stanno già distruggendo strutture e abitazioni, contaminando le risorse idriche, creando crisi dovute alla fame e diffondendo malattie. Ma per quanto le condizioni attuali siano difficili, senza un’azione urgente il futuro potrebbe essere molto più cupo”.----------------- Nei 10 paesi più colpiti, quasi un terzo dei bambini non ha accesso almeno a servizi di base per l’acqua a casa e due terzi non dispongono di impianti igienici (bagni) di base. Un quarto dei bambini non ha altra scelta che praticare la defecazione all’ aperto. Anche l’igiene delle mani è limitata: tre quarti dei bambini non possono lavarsi le mani per mancanza di acqua e sapone a casa. Di conseguenza, questi paesi sono anche quelli con il maggior carico di decessi tra i bambini a causa di malattie causate da servizi idrici e igienici inadeguati, come le malattie diarroiche. Ad esempio,6 dei 10 paesi hanno dovuto affrontare epidemie di colera nell’ultimo anno. A livello globale, più di 1.000 bambini sotto i cinque anni muoiono ogni giorno a causa di malattie legate ai servizi idrici e igienici, e circa 2 su 5 vivono in questi 10 Paesi più a rischio.--------------------------- La nuova analisi è stata presentata alla Conferenza dell’ONU 2023 sull’acqua che si terrà a New York dal 22 al 24 marzo. I leader mondiali, le organizzazioni interessate e altri partecipanti si riuniranno per la prima volta in 46 anni per esaminare i progressi compiuti nel garantire l’accesso all’acqua e ai servizi igienici per tutti. Alla conferenza, l’UNICEF chiede: Un rapido aumento degli investimenti nel settore, anche attraverso i finanziamenti globali per il clima. Rafforzare la resilienza al clima del settore idrico e igienico e delle comunità. Dare priorità alle comunità più vulnerabili nei programmi e nelle politiche dei servizi idrici e igienici. Aumentare i sistemi, il coordinamento e le capacità efficaci e verificabili per fornire servizi idrici e igienici. Attuare il Quadro di accelerazione globale SDG6 di UN-Water e investire negli acceleratori chiave. “La perdita della vita di un bambino è sconvolgente per le famiglie. Ma il dolore si acuisce quando la morte è evitabile e causata dalla mancanza di beni di prima necessità che molti danno per scontati, come l’acqua potabile, i bagni e il sapone”, ha dichiarato Wijesekera. “Investire in servizi idrici e igienici resilienti al clima non significa solo proteggere la salute dei bambini oggi, ma anche garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire”.

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