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Il principio della rana bollita…Diamo un colpo di zampa prima che sia troppo tardi!!!!!!

Il racconto di Noam Chomsky, molto bello e molto significativo, è stato utilizzato dalla mia amica di Siena, Barbara Cucini, a commento di questa  mia riflessione di questa mattina scritta direttamente su facebook. "Trovo un errore pensare che oggi non c'è più la politica. Non ce n'è stata mai cosi tanta, ma è tutta in mano ai padroni e ai governi che essi si son dati. Ciò che non c'è più , purtroppo, è l'opposizione, e, il vuoto che ha lasciato è un vuoto di democrazia e, come tale, di partecipazione, che dovrebbe preoccupare tutti quelli che hanno a cuore i valori, in primo luogo la libertà. Ecco perché io dico No a tutto quello che propongono e fanno. So che è contro il territorio e, quindi, contro di me e la mia identità. Sì, invece, al Territorio, Sì alla bontà del Cibo, alla bellezza del paesaggio, delle tradizioni; Sì all'arte, alla storia, alla cultura; Sì alla diversità e alla biodiversità. Sì il 17 Aprile quando andrò a votare NO TRIVELLAZIONI e n

Pampanella di San Martino in Pensilis, Dop o Igp, la più grande fabbrica del Molise.

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Non è la prima volta che racconto una delle mie tante genuine autorevoli passioni, la Pampanella di San Martino in Pensilis , che già da una ventina di anni fa ho dichiarato la più grande fabbrica del Molise . Ne ero convinto allora, ne sono ancor più convinto oggi, e il perché l’ho spiegato nell’ultimo articolo pubblicato sul numero di una settimana fa del settimanale online Teatro Naturale , che mi vede da sempre suo fedele collaboratore. È così che sono venuto a sapere di una “ Pampanelleria ” a Perugia, che può presto diventare una catena di negozi particolari dove, insieme alla Pampanella, si consuma il meglio del territorio molisano se, però, si ha chiaro il processo di difesa e tutela di un prodotto che esprime la sua qualità grazie all’origine, cioè al legame con il territorio. Se non c’è chiarezza e si continua a perdere tempo dietro a esperti che non sanno e, perciò, tali  non sono, si può essere certi che questo processo andrà avanti e tutto a spese del Molise e dell

IL MOLISE AI VERTICI DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE CITTA' DELL'OLIO CON DUE RAPPRESENTANTI

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ANTONIO SORBO SINDACO DI VENAFRO (IS) NOMINATO VICEPRESIDENTE NAZIONALE E PASQUALE DI LENA, FONDATORE DELLE CITTA' DELL'OLIO, PRESIDENTE ONORARIO La nuova squadra, composta da otto membri più il Presidente Enrico Lupi presentata mercoledì mattina a Roma C'è anche il Molise nella nuova squadra di Giunta dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio. Non con uno ma con ben due rappresentanti: Antonio Sorbo Sindaco di Venafro (IS) è stato eletto nell'esecutivo e altresì nominato vicepresidente nazionale mentre Pasquale Di Lena, fondatore delle Città dell'Olio nel 1994 a Larino, è stato insignito del titolo di Presidente Onorario nel corso del Consiglio che mercoledì mattina ha preceduto l'incontro al Mipaaf di presentazione del programma di governo a cui sono intervenuti, oltre ai rappresentanti delle Città dell'Olio anche il Sen. Franco Panizza Segretario IX Commissione Permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare,  l'On.

Parlare di cibo significa parlare di terra e di storie

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“Storie terra terra”, un evento dove si racconta alle nuove generazioni di italiani quello stile di vita sano espresso dalla Dieta Mediterranea, grazie a un’alimentazione corretta che aiuta non solo l’individuo a stare bene, ma anche l’ambiente di Pasquale Di Lena/ Teatro Naturale              “Storie terra terra” per dare più senso e più forza a questo nostro bene comune che si va perdendo, ogni giorno sempre più, grazie alle scelte (la gran parte davvero inappropriate e inopportune) dei padroni del mondo, e, grazie anche alla nostra indifferenza o alle nostre azioni legate a piccoli, spesso miseri, inutili interessi. Ecco, sono storie che ci riguardano e riguardano il nostro stile di vita, soprattutto quando parliamo del cibo che la terra ancora ci dà e, se consideriamo la nostra terra, quella di un Paese, il nostro, che ha ancora una grande riserva nelle regioni meridionali, a partire dalla Campania o, anche,

Una terza rivoluzione alimentare con il Molise protagonista

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di Giorgio Scarlato foto di  pasquale di lena Nonostante la volontà profusa, in generale ed in modo sintetico si può affermare che l'agricoltura produ ttrice di materie prime per l'industria agroalimentare è in profonda crisi. E' al collasso. Ortaggi, agrumi, grano duro, latte, pomodoro da industria, frutta, dal Nord al Sud Italia, sono a prezzi da vero fallimento. Come si può notare, di giorno in giorno i prezzi all'origine delle derrate calano paurosamente sempre di più, a tal punto che non vengono manco raccolte. Restano sugli alberi, nei campi. Senza che si faccia qualcosa. Sono ingenti i danni causati da questa anomala distorsione di prezzi. Questo modo di porsi, commercialmente parlando, mostra uno scenario agricolo da funerale socio-economico e lascia facilmente immaginare il fallimento di tantissime imprese agricole. La stessa "speranza cristiana", punto di riferimento per la civiltà contadina , si sta affievolendo. Logi

Lo vogliono cancellare o lo vogliamo cancellare questo nostro Paese?

di Nicola Picchione Perché ad essere onesti tutti diamo una mano al suo decadimento. Non alzino in tanti la mano a dire:io no. Parlo in generale. Questo è uno strano Paese nel quale in tanti singoli hanno grande valore di intelligenza e creatività ma messi insieme formano una collettività deludente che si avvia al declino. In particolare il Sud: gente di grande capacità individuale che forma una massa paludosa. I politici sono i figli di questo popolo: questa è la vera tragedia. Inutile illudersi di mandarli a casa e risolvere i problemi. Tra l'altro, riusciamo anche a fare il peggior uso della democrazia. Troppe volte si dà il voto con la speranza di ricevere un piacere che spesso è uno sgambetto agli altri. Non ci può essere un grande capo che mette tutto a posto. Renzino vuole la poltrona di capo: vuole i voti. Tutto ciò che fa ha questo scopo. Semina ottimismo (verbale) finge di fare la voce grossa con l' Europa per ricevere applausi, ogni tanto (berlusconianamente) urlic

Agroalimentare, il made in Italy vale 13,4 miliardi

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