Agroalimentare, il made in Italy vale 13,4 miliardi
Presentati ieri i dati del 13esimo rapporto Ismea-Qualivita: 805 prodotti iscritti nel registro Ue e 219 Consorzi di tutela per un sistema che rappresenta il 10% del fatturato dell’industria alimentare. E continua a crescere
1,47 milioni di tonnellate di prodotti Food e 23 milioni di ettolitri per il comparto Wine, per un totale di 13,4 miliardi di euro di valore della produzione agroalimentare e vitivinicole legate al settore Dop, Igp e Stg.
Questi i dati presentati ieri, nella Giornata nazionale della qualità agroalimentare, relativi al tredicesimo rapporto Ismea – Qualivita sulle produzioni di eccellenza made in Italy.
Fra i principali numeri del comparto evidente quello del numero delle certificazioni, dove l’Italia mantiene la leadership mondiale con 805 prodotti iscritti nel registro Ue, 9 nuovi prodotti registrati e 12 nuove richieste di registrazioni. Un sistema che garantisce qualità, sicurezza e trasparenza anche attraverso i 219 Consorzi di tutela, riconosciuti dal Mipaaf, 124 per i prodotti agroalimentari certificati e 95 per i vini Dop e Igp.
Il valore complessivo alla produzione del sistema Ig ammonta dunque a 13,4 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto al 2013, e rappresenta una quota pari al 10% del fatturato totale dell’industria alimentare.
Cresce anche l’export del sistema Ig, con un bel +8,2% sull’anno precedente e toccando così i 7,1 miliardi di euro.
“Qualità agroalimentare è sempre più sinonimo d’Italia – ha sottolineato a margine della presentazione il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina – la nostra leadership nel settore dei prodotti a denominazione non è fatta solo di numeri importanti, ma è l’espressione della forza di un tessuto economico e produttivo strettamente connesso ai territori. Un modello che vogliamo rafforzare sempre di più, anche attraverso un salto di qualità sul fronte organizzativo. I dati ci dicono che c’è un potenziale inespresso enorme da liberare, soprattutto al Sud".
"Stiamo lavorando da un lato per supportare al meglio i nostri prodotti di punta, che hanno la forza anche di aprire nuovi mercati, dall’altro per aiutare i produttori ad aggregarsi, sfruttando i vantaggi che il sistema delle denominazioni può portare. Oggi le prime Dop e Igp nazionali sviluppano l’80% del fatturato. Dobbiamo far salire questa lista almeno a 20 prodotti nei prossimi tre anni. Per farlo puntiamo su formazione e organizzazione, perché è su questi fronti che serve un cambio di passo. Servono più managerialità e investimenti nel capitale umano per dare futuro alle filiere e ai territori”.
Positivi anche i numeri che vengono dal comparto più prettamente agricolo, come testimoniano i numeri riportati nell'Annuario dell'agricoltura italiana 2014 presentato sempre ieri a Roma dal Crea.
Ecco la situazione comparto per comparto:
Vino
I vini Dop e Igp contano 523 riconoscimenti, una superficie iscritta e pari a 464mila ettari, con una produzione che arriva intorno al 50% del totale in volume. La produzione di Dop e Igp nel 2014 è stata di quasi 23 milioni di ettolitri, di cui 21 milioni imbottigliati per un totale di 2,8 miliardi di bottiglie (+2% rispetto al 2013). Il valore alla produzione complessivo si attesta attorno ai 7 miliardi di euro, mentre l’export ha raggiunto un volume complessivo di 13,5 milioni di ettolitri (+3% sul 2013), raggiungendo i 4,3 miliardi di euro (+4%). Le prime quattro denominazioni sono il Prosecco Dop, l’Asti Dop, il Conegliano Valdobbiadene-Prosecco Dop e il Chianti Dop.
Formaggi
Il settore caseario rappresenta la categoria principale delle Dop e Igp italiane, con un valore alla produzione di 3,7 miliardi di euro, per un’incidenza di oltre il 57% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 sia a livello di valore (+1,1%), sia come quantità prodotta (+4,2%). L’export, che copre una quota del 31,9% della produzione, mostra risultati eccellenti nel 2014, con 1,5 miliardi di euro, cresce dell’11,4% rispetto al 2013, rappresentando il 55% del totale delle esportazioni del comparto Food. Fra le principali denominazioni troviamo il Grana Padano Dop, il Parmigiano Reggiano Dop, il Gorgonzola Dop, che rappresentano da sole oltre il 74% della produzione di categoria.
Prodotti a base di carne
Rappresentano la seconda categoria delle Dop e Igp, con una valore alla produzione di 1,8 miliardi di euro per un’incidenza di oltre il 28% sul totale del comparto Food. Si registrano trend positivi in valore (+2,2%) ed esportazioni (+9,7%) rispetto al 2013. Prosciutto di Parma Dop, Mortadella di Bologna Igp e Prosciutto di San Daniele Dop sono le tre denominazioni che rappresentano il 76% della categoria in volume e circa il 70% per valore alla produzione.
Carni fresche
83 milioni di euro è il valore della produzione complessiva del settore, per un’incidenza dell’1,3% del comparto Food. La categoria registra un +4,7% su base annua, in termini di quantità del prodotto certificato. Il valore diminuisce leggermente dello 0,9%, mentre nella fase di consumo si registra un’importante crescita del valore delle Carni fresche Ig (+24,%), trainato dai forti apprezzamenti registrati nel 2014. Il Vitellone Banco dell’Appennino Centrale Igp assorbe il 55% delle quantità prodotte nella categoria, anche se mostra una flessione del -5% rispetto al 2013. Crescono invece l’Agnello del Centro Italia Igp e l’Agnello di Sardegna.
Ortofrutta
I prodotti ortofrutticoli sono la categoria leader delle Dop e Igp in termini di volume, ma la terza per valore alla produzione con 467 milioni di euro per un’incidenza di circa il 7% sul totale del comparto Food. Il 2014 è stato un anno molto positivo per la categoria che registra crescite consistenti sul 2013 a livello di valore (+12,2%) e soprattutto come quantità (+26,1%). Anche l’export, che copre una quota del 45,9% della produzione, mostra risultati notevoli. L’export cresce del 37,9% rispetto al 2013, toccando i 267 milioni di euro. Fra le denominazioni principali c’è la Mela Alto Adige Igp e la Mela Val di Non Dop, che rappresentano da sole l’87% della categoria in termini di volume e circa l’80% del valore della produzione.
Aceti balsamici
Gli aceti balsamici rivestono un ruolo importante nel mondo delle Dop e Igp italiane, con un valore alla produzione di 294 milioni di euro per un’incidenza del 4,6% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 a livello di valore (+12,2%) e in misura simile anche in termini di quantità prodotta. Grande crescita dell’export (+12,3%), che assorbe la maggior parte della produzione della categoria (92%) e mostra risultati molto positivi nel 2014, con 496 milioni di euro. Nella categoria l’Aceto Balsamico di Modena Igp rappresenta il 99% del volume certificato, del valore della produzione e dell’export.
Olio di oliva
Gli oli di oliva Dop e Igp italiani mostrano nel 2014 un valore della produzione di 56 milioni di euro per un’incidenza di appena lo 0,9% sul totale del comparto Food. Il 2014 è stato un anno difficile per il settore olivicolo oleario, in termini di quantità e qualità della produzione. L’export copre più della metà della produzione certificata e mostra un calo del 10% in valore. Fra le principali denominazioni ci sono la Terra di Bari Dop, il Toscano Igp e il Val di Mazara Dop, che insieme rappresentano il 67% della categoria in volume e il 63% in valore.
Questi i dati presentati ieri, nella Giornata nazionale della qualità agroalimentare, relativi al tredicesimo rapporto Ismea – Qualivita sulle produzioni di eccellenza made in Italy.
Fra i principali numeri del comparto evidente quello del numero delle certificazioni, dove l’Italia mantiene la leadership mondiale con 805 prodotti iscritti nel registro Ue, 9 nuovi prodotti registrati e 12 nuove richieste di registrazioni. Un sistema che garantisce qualità, sicurezza e trasparenza anche attraverso i 219 Consorzi di tutela, riconosciuti dal Mipaaf, 124 per i prodotti agroalimentari certificati e 95 per i vini Dop e Igp.
Il valore complessivo alla produzione del sistema Ig ammonta dunque a 13,4 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto al 2013, e rappresenta una quota pari al 10% del fatturato totale dell’industria alimentare.
Cresce anche l’export del sistema Ig, con un bel +8,2% sull’anno precedente e toccando così i 7,1 miliardi di euro.
“Qualità agroalimentare è sempre più sinonimo d’Italia – ha sottolineato a margine della presentazione il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina – la nostra leadership nel settore dei prodotti a denominazione non è fatta solo di numeri importanti, ma è l’espressione della forza di un tessuto economico e produttivo strettamente connesso ai territori. Un modello che vogliamo rafforzare sempre di più, anche attraverso un salto di qualità sul fronte organizzativo. I dati ci dicono che c’è un potenziale inespresso enorme da liberare, soprattutto al Sud".
"Stiamo lavorando da un lato per supportare al meglio i nostri prodotti di punta, che hanno la forza anche di aprire nuovi mercati, dall’altro per aiutare i produttori ad aggregarsi, sfruttando i vantaggi che il sistema delle denominazioni può portare. Oggi le prime Dop e Igp nazionali sviluppano l’80% del fatturato. Dobbiamo far salire questa lista almeno a 20 prodotti nei prossimi tre anni. Per farlo puntiamo su formazione e organizzazione, perché è su questi fronti che serve un cambio di passo. Servono più managerialità e investimenti nel capitale umano per dare futuro alle filiere e ai territori”.
Positivi anche i numeri che vengono dal comparto più prettamente agricolo, come testimoniano i numeri riportati nell'Annuario dell'agricoltura italiana 2014 presentato sempre ieri a Roma dal Crea.
Ecco la situazione comparto per comparto:
Vino
I vini Dop e Igp contano 523 riconoscimenti, una superficie iscritta e pari a 464mila ettari, con una produzione che arriva intorno al 50% del totale in volume. La produzione di Dop e Igp nel 2014 è stata di quasi 23 milioni di ettolitri, di cui 21 milioni imbottigliati per un totale di 2,8 miliardi di bottiglie (+2% rispetto al 2013). Il valore alla produzione complessivo si attesta attorno ai 7 miliardi di euro, mentre l’export ha raggiunto un volume complessivo di 13,5 milioni di ettolitri (+3% sul 2013), raggiungendo i 4,3 miliardi di euro (+4%). Le prime quattro denominazioni sono il Prosecco Dop, l’Asti Dop, il Conegliano Valdobbiadene-Prosecco Dop e il Chianti Dop.
Formaggi
Il settore caseario rappresenta la categoria principale delle Dop e Igp italiane, con un valore alla produzione di 3,7 miliardi di euro, per un’incidenza di oltre il 57% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 sia a livello di valore (+1,1%), sia come quantità prodotta (+4,2%). L’export, che copre una quota del 31,9% della produzione, mostra risultati eccellenti nel 2014, con 1,5 miliardi di euro, cresce dell’11,4% rispetto al 2013, rappresentando il 55% del totale delle esportazioni del comparto Food. Fra le principali denominazioni troviamo il Grana Padano Dop, il Parmigiano Reggiano Dop, il Gorgonzola Dop, che rappresentano da sole oltre il 74% della produzione di categoria.
Prodotti a base di carne
Rappresentano la seconda categoria delle Dop e Igp, con una valore alla produzione di 1,8 miliardi di euro per un’incidenza di oltre il 28% sul totale del comparto Food. Si registrano trend positivi in valore (+2,2%) ed esportazioni (+9,7%) rispetto al 2013. Prosciutto di Parma Dop, Mortadella di Bologna Igp e Prosciutto di San Daniele Dop sono le tre denominazioni che rappresentano il 76% della categoria in volume e circa il 70% per valore alla produzione.
Carni fresche
83 milioni di euro è il valore della produzione complessiva del settore, per un’incidenza dell’1,3% del comparto Food. La categoria registra un +4,7% su base annua, in termini di quantità del prodotto certificato. Il valore diminuisce leggermente dello 0,9%, mentre nella fase di consumo si registra un’importante crescita del valore delle Carni fresche Ig (+24,%), trainato dai forti apprezzamenti registrati nel 2014. Il Vitellone Banco dell’Appennino Centrale Igp assorbe il 55% delle quantità prodotte nella categoria, anche se mostra una flessione del -5% rispetto al 2013. Crescono invece l’Agnello del Centro Italia Igp e l’Agnello di Sardegna.
Ortofrutta
I prodotti ortofrutticoli sono la categoria leader delle Dop e Igp in termini di volume, ma la terza per valore alla produzione con 467 milioni di euro per un’incidenza di circa il 7% sul totale del comparto Food. Il 2014 è stato un anno molto positivo per la categoria che registra crescite consistenti sul 2013 a livello di valore (+12,2%) e soprattutto come quantità (+26,1%). Anche l’export, che copre una quota del 45,9% della produzione, mostra risultati notevoli. L’export cresce del 37,9% rispetto al 2013, toccando i 267 milioni di euro. Fra le denominazioni principali c’è la Mela Alto Adige Igp e la Mela Val di Non Dop, che rappresentano da sole l’87% della categoria in termini di volume e circa l’80% del valore della produzione.
Aceti balsamici
Gli aceti balsamici rivestono un ruolo importante nel mondo delle Dop e Igp italiane, con un valore alla produzione di 294 milioni di euro per un’incidenza del 4,6% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 a livello di valore (+12,2%) e in misura simile anche in termini di quantità prodotta. Grande crescita dell’export (+12,3%), che assorbe la maggior parte della produzione della categoria (92%) e mostra risultati molto positivi nel 2014, con 496 milioni di euro. Nella categoria l’Aceto Balsamico di Modena Igp rappresenta il 99% del volume certificato, del valore della produzione e dell’export.
Olio di oliva
Gli oli di oliva Dop e Igp italiani mostrano nel 2014 un valore della produzione di 56 milioni di euro per un’incidenza di appena lo 0,9% sul totale del comparto Food. Il 2014 è stato un anno difficile per il settore olivicolo oleario, in termini di quantità e qualità della produzione. L’export copre più della metà della produzione certificata e mostra un calo del 10% in valore. Fra le principali denominazioni ci sono la Terra di Bari Dop, il Toscano Igp e il Val di Mazara Dop, che insieme rappresentano il 67% della categoria in volume e il 63% in valore.
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