TEATRO NATURALE 28.08.24
Recuperare biodiversità: c'è un laboratorio a cielo aperto per l'Italia, il Molise
La scelta della quantità al posto della qualità è tanta parte della crisi che vive l’agricoltura e, con essa, la natura con la perdita costante della biodiversità
I disastri stanno nella natura maltrattata e a dimostrarlo è la perdita continua della sua biodiversità animale e vegetale e la riduzione di minerali. La dimostrazione che il tipo di sviluppo neoliberista, nelle mani e nella mente delle banche e delle multinazionali, è sbagliato. Come sbagliata è l’idea di progresso, visto che la strada che l’umanità è costretta a percorrere, tracciata dall’intelligenza artificiale del dio denaro, è quella che porta direttamente nel baratro. I disastri, di uno sviluppo basato sulla depredazione e la distruzione delle risorse naturali e di un progresso che esprime solo consumismo, sono messi allo scoperto dalla situazione sempre più pesante del clima.
Per non perdere tempo e dare subito il via all’azione di recupero della biodiversità c’è una Regione, il Molise, che, in rapporto alla sua superficie (poco più di 4.400 Km²), esprime la più alta percentuale in Italia, e, come tale, ha le possibilità di diventare un esempio per tutte le altre regioni, un vero e proprio laboratorio al servizio del Paese. Una farfalla, quella impressa nella cartina geografica dell’Italia, a rappresentare una zolla di terra bagnata da un piccolo mare; ombreggiata da montagne, boschi di tartufi e funghi, dolci colline di seminativi e olivi, orti e minute vigne; segnata, da sempre, dalla transumanza, quell’andare e tornare (trak-tur) lungo i tratturi, le antiche vie erbose tracciate dagli animali in cerca di cibo; animata da antiche tradizioni, soprattutto nel campo culinario. 136 luoghi diversi, con minuti centri non lontani l’uno dall’altro, la gran parte vissuti da piccole comunità di qualche centinaia di unità nel segno dell’altro primato, la ruralità, a testimoniare il rapporto antico del molisano con gli altri esseri viventi, gli animali e i vegetali. Due primati, ruralità e biodiversità, non casuali, visto che il tempo qui scorre lento e il passato trova la sua continuità nel presente, e, visto anche, l’attenzione posta, non da oggi, alla biodiversità con tre vivai forestali regionali, uno in provincia di Isernia. Carpinone, e due in provincia di Campobasso: Petacciato, che, oltre alle 70 varietà forestali allevate, offre anche erbe aromatiche e lavande; Campochiaro, il vivaio, sempre forestale, che produce quattro specie di piante micorrizate certificate per la produzione di tartufo. Nel Molise, inoltre, si trovano ben due aree rientranti nel progetto UNESCO “MAB” (Man And Biosphere), che tutela le diversità biologiche: la riserva di Montedimezzo e di Collemeluccio; il Giardino di Flora Appenninica di Capracotta, orto botanico che racconta la flora degli Appennini; l’Oasi del WWF di Guardiaregia - Campochiaro e quella LIPU di Casacalenda, ricco di fiori e di numerose specie di farfalle; le dune naturali di Petacciato e Campomarino, tipiche del Mediterraneo. Due primati, ruralità e biodiversità, di grande attualità - da difendere e migliorare, tutelare e valorizzare - che si sostengono vicendevolmente con l’uomo coltivatore al centro, assoluto protagonista, a testimoniare il ruolo centrale dell’agricoltura e delle comunità rurali. Sta qui l’idea di un Molise laboratorio, esempio di sviluppo sostenibile per le altre Regioni, il Paese, di cui si sente l’urgente necessità per un futuro inclusivo, competitivo, rispettoso della natura e della biodiversità.
L'uomo è attratto da spettacoli grandiosi e vistosi: il Grand Canion, le Dolomiti ecc..Oggi in particolare domina la spettacolarità finanche nel concetto di bellezza umana: il silicone la fa da padrone. Non è di moda l'idea che si chiama "a misura d'uomo" forse perché l'uomo si illude di essere un gigante onnipotente e non si rende conto che sta precipitando. In passato questa idea è stata apprezzata e valutata ma diffusa per la supremazia economica e culturale di chi la imponeva: v. la Toscana e Firenze del Rinascimento. Il Molise è " a misura d'uomo" ma l'uomo di oggi non è in grado di apprezzarlo. Verrà il suo momento quando l'uomo sazio del troppo, della spettacolorità, si renderà conto del suo ruolo come parte della natura e non signore della natura. Avverrà quando si sentirà alle corde, quando si renderà conto dell'importanza delle risorse naturali, dell'aria e dell'acqua, della terra e delle piante. Siamo come Pinocchio che apprezzò le bucce quando la pera era finita e aveva fame. I discorsi che tu ripeti da tempo per ora - temo- cadono nel vuoto: non trovano gente matura soprattutto tra i politici i quali piuttosto che guidare (perciò sono capi) si mettono in coda al popolo e ne seguono i desideri più bassi per mantenere il potere. E' il frutto della democrazia quando è gestita da un popolo non ancora maturo, non informato e non formato. Forse è meglio che il Molise resti ancora ignorato e non corra il pericolo di una invasione turistica non qualificata. Come per certi preziosi reperti archeologici che è meglio lasciare custoditi sottoterra piuttosto che essere maltrattati da chi ancora non sa apprezzarli e utilizzarli nel modo appropriato. Ogni cosa a suo tempo e,credo, il Molise dovrà aspettare. Con la speranza che non venga deturpato prima. Nicola Picchione.
RispondiEliminaBuon giorno. Ancora caldo. In Germania voto di protesta che esprime rancore nei confronti della Germania ovest benestante lontana dai problemi che attanagliano quelle Regioni dimenticate. Una "sinistra" conservatrice? Le fasce più poivere escono dalla democrazia. La politica esige fermezza ed esigenza di continuità. Una sindrome chiamata di Stoccolma accade a sinistra . La vittima si innamora del carnefice. Una dipendenza psicologica nei confronti del suo carceriere fino a mostrare simpatia. La condiscendenza allontana la voglia di cambiamento trasforma un campo in una miscellanea disposta ad abbracciare il tosco arabo esperto in sgambetti. Disposizione a una castrazione. Campo largo che non diventi camposanto che assurdità. Occorre una forte capacità di ragionare e trovare vere sintonie. Finora un grumo di sogni falliti anche perché affidati a ideologie fallimentari . Si scoprano vere opportunità si raccontino cosa hanno fatto finora nel bene e nel male e producano un boom di progetti fattibili e prossimi alle esigenze della. Comunità.. Renzi non sia l alibi per la sinistra . La lezione della Francia e della Germania est insegni. Un carissimo saluto e buona giornata
RispondiEliminaUna sinistra senza la politica, caro Giovanni, è come un ciclista, dilettante o professionista, senza bicicletta. Triste verità che è la rappresentazione di un quadro che vede la destra avanzare e, ciò che è peggio, governare. Si alimentano le chiacchiere con le chiacchiere, nascondendo i fatti, primo fra tutti quello della complicità con chi fa la guerra come fosse una partita di calcio, E' dalla nascita del Pd la fine della politica e, con essa, della sinistra in Italia. Non sono pochi i compagni di un tempo che hanno sostituito la camicia rossa con quella bianca o bianco sporco adeguandosi al sistema, che, non a caso, non nominano mai. Il pratica non conoscono la causa degli effetti che stanno impoverendo il globo, rafforzando le dittature, negando il domani a miliardi di persone con ogni mezzo, primo fra tutti il furto di territorio e di esso il furto di suolo, ovvero di cibo.. il sistema delle banalità, delle distrazioni di massa (calcio e non solo). Aver dato spazio a un venduto qual è il tosco arabo è il segno che il sistema ha tutti nelle sue mani. Buona giornata Giovanni
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