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Ripartire dai legumi per vivere la sobrietà, il domani

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Se avessi la possibilità, non dico di prendere decisioni, ma anche solo di dare dei consigli a chi ne ha il compito, appunto quello di decidere sulle cose che sarebbero da fare per contrastare la crisi di un sistema fallito, direi di giocare prima di tutto sulla corretta informazione e educazione del cittadino, soprattutto dei giovani e giovanissimi, quelli più a rischio di una vera e propria deriva. Suggerirei subito di sviluppare il tema del territorio – questo  bene comune che appartiene a ognuno di noi e dal quale dipende il domani di tutti, che il sistema considera sempre più un patrimonio privato, al pari della nostra salute –  per sottolineare la sua centralità, dopo aver ben spiegato il significato ed il valore che esso sempre più ha. In pratica, arrivare a creare la consapevolezza che il territorio è, oggi, ancor più prezioso di sempre, nel momento in cui viene distrutto e fatto oggetto di scempio da vere e proprie azioni criminali, come il furto di terreni f...

L'agricoltura affossata

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di Giorgio Scarlato Le vicende ormai non più sopportabili della crisi agricola italiana, ormai strutturale, porta a fare un parallelismo con la politica nazionale. Sembra assistere a “quelle maggioranze a geometria variabile” che mentre in politica ed in democrazia potrebbero decretare la loro morte, in agricoltura…, in maniera ovattata, la stanno decretando. Agricoltura affossata grazie a rappresentanti italiani che a Bruxelles non riescono a far sentire la loro voce (afasia italiana?) o perché "nazione suddita" verso la Germania e la stessa UE. Chi dice una cosa e ne fa un’altra; chi, addirittura nasconde o non si interessa ( vedasi l’accordo vergognoso del Brexit, anticipatore del dannoso Ttip); chi, peggio, si sottomette alla sudditanza passiva delle lobby europee ed, insieme, degli USA. A proposito del Ttip (Trattato transatlantico sulla liberalizzazione del commercio e delle garanzie per investimenti), è successo pochi giorni addietro che alcuni...

A proposito de "Il principio della rana bollita"

"Discuterne non basta ma è già un passo avanti", scrive Nicola Picchione a chiusura del suo commento. E allora, dico io, discutiamo per non rassegnarci ma per ribellarci alla situazione del momento. Solo così possiamo uscire da questo "buco nero". (pdl) Forse ci troviamo nella condizione del medico che riesce a fare la diagnosi ma non la terapia. Bisogna non rassegnarsi ma come? Come uscire dalla trappola, dall'assedio? E quanti sono veramente convinti di dover trovare una soluzione? Ora ho scritto una lettera di protesta alla Telecom ma so che anche se cambio gestore avrò il medesimo trattamento. Siamo entrati in un buco nero che per ora non ci permette di uscire. Non ho soluzioni se non teoriche: la "società civile"? Quale è? Scegliere significa non solo avere più possibilità ma anche avere la consapevolezza (la conoscenza) delle varie vie che ci sono davanti. Non teoriche ma reali. Il problema non è solo della rana bollita (e dunque molti non...

Il principio della rana bollita…Diamo un colpo di zampa prima che sia troppo tardi!!!!!!

Il racconto di Noam Chomsky, molto bello e molto significativo, è stato utilizzato dalla mia amica di Siena, Barbara Cucini, a commento di questa  mia riflessione di questa mattina scritta direttamente su facebook. "Trovo un errore pensare che oggi non c'è più la politica. Non ce n'è stata mai cosi tanta, ma è tutta in mano ai padroni e ai governi che essi si son dati. Ciò che non c'è più , purtroppo, è l'opposizione, e, il vuoto che ha lasciato è un vuoto di democrazia e, come tale, di partecipazione, che dovrebbe preoccupare tutti quelli che hanno a cuore i valori, in primo luogo la libertà. Ecco perché io dico No a tutto quello che propongono e fanno. So che è contro il territorio e, quindi, contro di me e la mia identità. Sì, invece, al Territorio, Sì alla bontà del Cibo, alla bellezza del paesaggio, delle tradizioni; Sì all'arte, alla storia, alla cultura; Sì alla diversità e alla biodiversità. Sì il 17 Aprile quando andrò a votare NO TRIVELLAZIONI e n...

Pampanella di San Martino in Pensilis, Dop o Igp, la più grande fabbrica del Molise.

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Non è la prima volta che racconto una delle mie tante genuine autorevoli passioni, la Pampanella di San Martino in Pensilis , che già da una ventina di anni fa ho dichiarato la più grande fabbrica del Molise . Ne ero convinto allora, ne sono ancor più convinto oggi, e il perché l’ho spiegato nell’ultimo articolo pubblicato sul numero di una settimana fa del settimanale online Teatro Naturale , che mi vede da sempre suo fedele collaboratore. È così che sono venuto a sapere di una “ Pampanelleria ” a Perugia, che può presto diventare una catena di negozi particolari dove, insieme alla Pampanella, si consuma il meglio del territorio molisano se, però, si ha chiaro il processo di difesa e tutela di un prodotto che esprime la sua qualità grazie all’origine, cioè al legame con il territorio. Se non c’è chiarezza e si continua a perdere tempo dietro a esperti che non sanno e, perciò, tali  non sono, si può essere certi che questo processo andrà avanti e tutto a spese del Molise e ...

IL MOLISE AI VERTICI DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE CITTA' DELL'OLIO CON DUE RAPPRESENTANTI

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ANTONIO SORBO SINDACO DI VENAFRO (IS) NOMINATO VICEPRESIDENTE NAZIONALE E PASQUALE DI LENA, FONDATORE DELLE CITTA' DELL'OLIO, PRESIDENTE ONORARIO La nuova squadra, composta da otto membri più il Presidente Enrico Lupi presentata mercoledì mattina a Roma C'è anche il Molise nella nuova squadra di Giunta dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio. Non con uno ma con ben due rappresentanti: Antonio Sorbo Sindaco di Venafro (IS) è stato eletto nell'esecutivo e altresì nominato vicepresidente nazionale mentre Pasquale Di Lena, fondatore delle Città dell'Olio nel 1994 a Larino, è stato insignito del titolo di Presidente Onorario nel corso del Consiglio che mercoledì mattina ha preceduto l'incontro al Mipaaf di presentazione del programma di governo a cui sono intervenuti, oltre ai rappresentanti delle Città dell'Olio anche il Sen. Franco Panizza Segretario IX Commissione Permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare,  l'On....

Parlare di cibo significa parlare di terra e di storie

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“Storie terra terra”, un evento dove si racconta alle nuove generazioni di italiani quello stile di vita sano espresso dalla Dieta Mediterranea, grazie a un’alimentazione corretta che aiuta non solo l’individuo a stare bene, ma anche l’ambiente di Pasquale Di Lena/ Teatro Naturale              “Storie terra terra” per dare più senso e più forza a questo nostro bene comune che si va perdendo, ogni giorno sempre più, grazie alle scelte (la gran parte davvero inappropriate e inopportune) dei padroni del mondo, e, grazie anche alla nostra indifferenza o alle nostre azioni legate a piccoli, spesso miseri, inutili interessi. Ecco, sono storie che ci riguardano e riguardano il nostro stile di vita, soprattutto quando parliamo del cibo che la terra ancora ci dà e, se consideriamo la nostra terra, quella di un Paese, il nostro, che ha ancora una grande riserv...