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Toppe inconcludenti quelle cucite dal governo Frattura

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di Umberto Berardo   Sta per concludersi il mandato amministrativo della giunta regionale presieduta da Paolo Di Laura Frattura ed ancora in questi giorni abbiamo ascoltato affermazioni di importanti risultati ottenuti dal suo governo di cui non si avrebbe contezza solo per una carenza di comunicazione. Notiamo anche un fastidio enorme della maggioranza del Consiglio Regionale verso quanti al contrario pensano che il Molise stia franando da anni su tutti i versanti senza che le classi dirigenti siano stati mai capaci di individuarne i problemi, di leggerne gli aspetti critici e di cercare soluzioni adeguate. Il governo Frattura da qualcuno è stato di recente definito artefice di un nuovo modello amministrativo; in realtà, essendo il frutto di logiche trasformistiche e di realizzazioni di interessi della borghesia locale, c'è chi lo ha immaginato per pure ambizioni di gestione del potere, lo ha fatto digerire dai più come un esecutivo di centro-sinistra mentre nel tempo

 Il Vino facile

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"Il vino facile" è il titolo di una pubblicazione firmata da Celeste e Rudy Rinaldi - promotori e animatori di Aspi Marche sud, Abruzzo, Molise e Puglia -che uscirà prossimamente. Inn anteprima la mia presentazione. Da oltre seimila anni il vino accompagna la donna e l’uomo lungo un cammino, non sempre facile, di conquiste, soprattutto di civiltà, e lo fa partendo da quel triangolo magico della Mezzaluna fertile, la culla della civiltà, l’area che va dall’Alto Egitto al Golfo Persico e comprende quattro grandi fiumi (Nilo, Giordano, Tigri e Eufrate). Il triangolo che, quattromila anni prima, aveva visto la nascita dell’agricoltura, l’arte di coltivare la terra e ottenere cibo. Sta qui la coltivazione della vite e la sua diffusione prevalente in tutti i paesi che abbracciano il Mediterraneo, l’area (ancora oggi) per eccellenza della vite, ma, anche,del suo compagno più fidato, l’olivo. Due prodotti, il vino e l’olio, che rappresentano il minimo comune denominato

Sempre più cinghiali

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Sempre più indifferenza di chi dovrebbe intervenire e non lo fa perché non conosce la realtà. Anche in questo modo le aziende agricole muoiono. Il mondo agricolo non ce la fa più ad avere di fronte solo mulini al  vento. di Giorgio Scarlato I cinghiali presenti a valle della diga del Liscione, sul fiume Biferno, sono in numero insostenibile; per i coltivatori della zona sono un grande problema, sia per le coltivazioni agricole che per il  transito sulle locali strade, provinciale "Santa Giusta" compresa. Spesso si verificano incidenti.  Si ripete, un grave problema di rilievo sia per le colture che per l'incolumità pubblica. foto P. Gianquitto Ungulati, branchi di decine e decine di elementi, che arrecano danni alle coltivazioni di ceci, fave, colture irrigue , ormai ridotte al lumicino anche per tale situazione, quali insalate, granoni, finocchi, etc. E questo sta succedendo da oltre un decennio. Fauna selvatica ormai fuori controllo e padrona incont

Il Cibo, frutto della Terra e del Lavoro dell’Uomo

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Possiamo trovare nella cristianità i molti valori del mondo rurale, un po' anche per ritrovare noi stessi e farci sarti, non per mettere delle pezze ma per creare un nuovo vestito che ha i colori dell’arcobaleno. Le riflessioni di Pasquale Di Lena Ho fatto mio il titolo di una nota pastorale del 2005, opuscolo n° 48 delle edizioni “Paoline”, “Frutto della Terra e del Lavoro dell’uomo” per parlare del Cibo, la sola energia vitale che ci appartiene. C’è anche un sottotitolo che merita attenzione “Mondo rurale che cambia e Chiesa in Italia”. Ogni parola di questo titolo e dello stesso sottotitolo apre a riflessioni di grande attualità: “Frutto”, quale risultato di una scelta, un processo produttivo, una cura, una voglia, un piacere e, non ultimo, un benessere; “Terra”, nel suo significato di Terra fertile, supporto di colture, Terra Madre, Territorio che ci ospita e ci appartiene, paesaggio-ambiente, globo; “Lavoro”, quale impegno, professione, realizzazione, partecipazion

una riflessione sul successo del vino italiano nel mondo

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la strada tracciata negli anni '80 continua a dare i suoi frutti e sono solo agli inizi di un successo che metterà in luce alcuni gravi errori; la mancanza di una programmazione che sta riducendo sempre più la superficie viticola italiana; l'abbandono del vino di tutti i giorni con una massa di bevande che hanno preso il suo posto a tavola dando il segno di una perdita grave, la cultura che il vino esprime da oltre seimila anni; la perdita di uno strumento importante per la comunicazione della qualità del vino, l'Ente Mostra Vini, e della sua struttura, L'Enoteca Italiana di Siena, che, mii dicono, chiuderanno il 6 di ottobre dopo 84 anni di attività al servizio dei vitivinicoltori italiani. Un crimine della politica ai vari livelli, ma anche del mondo del vino, ancora una volta distratto dai successi, molti dei quali dovuti al contributo che l'Ente e la sua Enoteca hanno dato a cavallo, appunto, degli anni '80/90. (pasquale di lena)  Vino: la qualità del

Sciogliere i dilemmi

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Se non si esce dal leaderismo, se non si esautorano quanti hanno costituito la causa principale della situazione difficile, per non dire drammatica, che vive il Molise, non si uscirà mai dagli equivoci e forse   si assisterà soltanto ad una frammentazione e disgregazione del quadro politico incapace di dare risposte ai problemi reali. Il Molise ha bisogno di una classe dirigente nuova, preparata, competente, responsabile, eticamente ispirata e priva di ogni interesse di natura personale o particolaristica. Il mondo dell'associazionismo e del volontariato, dei tanti movimenti, che hanno lottato e continuano a farlo, soprattutto se uniti, è in grado di dare una risposta a quest'imbellente bisogno. di Umberto Berardo   Sul percorso possibile per la sinistra italiana in vista delle elezioni della prossima primavera ci siamo già espressi a fine luglio cercando di indicare linee relative ai principi guida, alle metodologie ed alle finalità. Torniamo sull'argomento, quest

L'eco di una bella iniziativa, la presentazione del libro "Don Luigi - Sfide e Passioni"

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Una sala, "Adriatico" della sede di Termoli dell''Unimol, piena di un pubblico interessat a seguire la presentazione del libro "Don Luigi-Sfide e passioni" di un personaggio del mondo della vitivinicoltura italiana e molisana, Luigi Di Majo, il fondatore della Masseria Di Majo Norante e il promotore dei suoi "Vini da Antichi Vitigni", i grandi vini molisani che hanno fatto conoscere per primi il mondo del vino molisano, oggi nelle mani di tanti intraprendenti giovani produttori, non poche le donne. il sindaco di Campomarino e il tavolo dei relatori  Al tavolo, insieme con l' autore del libro sopra citato, edito dalla Cosmo Iannone Editore in Isernia, c'erano presentatori illustri come Il magnifico Rettore dell'Università del Molise, Gianmaria Palmieri, napoletano verace come l'autore; Cristina Norante, nipote acquisita di Di Majo, autrice della Rai, che ha firmato la presentazione del libro; il Prof. Rossano Pazzagli,