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Visualizzazione dei post da luglio, 2018

LA “DOUJA D’OR” PREMIA ANCORA UNA VOLTA I VINI DI ANTONIO VALERIO E DI ENRICO DI GIULIO

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La “ Douja d’O r” di Asti , il primo concorso nazionale dei vini, giunto alla 46° edizione e fino allo scorso anno riservato solo ai vini a denominazione di origine, Do c e Docg , aperto quest’anno anche alla partecipazione dei vini a Igp   (Indicazione geografica protetta), ha visto il Molise protagonista, grazie alla partecipazione di due sue note aziende, la Campi Valerio di Monteroduni , in provincia di Isernia , e la Borgo di Colloredo di Campomarino , in provincia di Campobasso.  Una partecipazione vincente con due grandi vini “ Tintilia del Molise ” Doc - “ Opalia ” 2015 e “ Biferno ” Doc rosso riserva “ Gironia ” 2010, premiati dalle commissioni di assaggio organizzate dall’ Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino), la prima nata in Italia. Due grandi vini che, avendo superato gli 87 punti su 100 e dopo aver vinto, possono fregiarsi del   “ Premio Douja D’Or” 2018 e raccontare, così, al mondo degli esperti e dei consumatori, soprattutto quelli più

UNA SOLA TERRA, A PARTIRE DAGLI ANNI SETTANTA, NON BASTA PIU’. GIA’ DA DOMANI NE ABBIAMO BISOGNO DI 1,7 DI TERRE

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IL GIORNO DEL SORPASSO (Earth Overshoot Day) CAPITA OGGI 1° AGOSTO 2018, CIOE’ IL GIORNO IN CUI LA NATURA NO N E’ PIU’ IN   GRADO DI RIGENERARE E COSI’ SODDISFARE I NOSTRI BISOGNI . Con ieri, 30 Luglio, le risorse naturali del 2018 (acqua dolce, frutta e verdura, carne e pesce, legna, e altro) sono finite. Da oggi, 1° agosto, vivremo a credito fino al 31 dicembre. Siamo diventati sempre più insaziabili al punto che fra qualche anno avremo bisogno di due globi per soddisfare tutti i nostri bisogni di prodotti naturali. Ma non tutti i paesi hanno la stessa voracità degli Stati Uniti che apre la graduatoria dei più voraci tanto da avere bisogno di ben cinque Terre per soddisfare i loro bisogni. L’Italia occupa il 10 posto con u bisogno di 2,6 Terre per alimentarsi. Un Paese che si accontenta di una sola terra (o,7) è l’India, ma fino a quando, visto che si è aperto al mercato? Costi altissimi per ognuno di noi abitanti di questa terra che si pagano con i processi crescenti di def

Non c'è mai limite ai fenomeni

Fare squadra per vincere

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È l’esempio che in questi ultimi sei anni sta dando una squadra di ciclismo la Sky e che vale, non solo per questa disciplina sportiva, ma anche per tutte le altre e, ancor più, per tante attività, vincenti solo se i suoi protagonisti sono uniti. Il Team Sky, grazie alla unità e al rispetto delle regole, sta per concludere il Tour de France, con la vittoria di un suo campione, Geraint Thomas, e con il terzo post di chi ne ha vinti già quattro di Tour de France, Chris Froome, che ha mostrato di essere grande di fronte alla stupidità di tanti francesi che lo hanno riempito di offese lungo tutto il percorso e fatto rischiare perfino di cadere. Un uomo e un campione anche nella sua dedizione a far vincere il suo compagno, che ha mostrato di andare forte, soprattutto sulle montagne. Chi ha pagato il prezzo più alto di questa stupidità è stato, purtroppo, il nostro grande Vincenzo Nibali che aveva mostrato, dopo una preparazione meticolosa, di poter competere alla pari con tutti gli
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Rapporto Ismea. Made in Italy, agroalimentare più forte dopo la crisi. Vale 61 mld con 1.4 milioni di occupati agricultura Roma . 24 luglio 2018 0 Comment 186 Visualizzazioni Il Made in Italy agroalimentare è una grande risorsa per il Paese: 61 miliardi di euro di valore aggiunto, 1.4 milioni di occupati, oltre 1 milione di imprese e 41 miliardi di euro di esportazioni. Sono i numeri che emergono dal Rapporto sulla competitività dell’agroalimentare italiano presentato oggi a Palazzo Wedekind da ISMEA alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio. “L’agroalimentare esce dal decennio di crisi con un ruolo più forte nell’economia italiana, dimostrando una grande tenuta economica e sociale nel corso della crisi e una buona capacità di agganciare la ripresa –  ha sottolineato i

Con la Cia e la sua Associazione di produttori biologici, Anabio, per parlare del futuro dell’Agricoltura molisana.

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Incontro dell’ Anabio del Molise, l’associazione degli agricoltori di biologico, espressione   della Confederazione Italiana degli Agricoltori , che, dal 2006, si occupa dello sviluppo di questa pratica agricola, il biologico, che vuole offrire al consumatore non solo un prodotto di qualità, ma anche sano, libero da ogni elemento che mette in pericolo la salute del consumatore stesso. In particolare di tutti quei prodotti di sintesi (chimici), che, prim’ancora dell’attacco alla salute del consumatore, sono ormai da considerare veleni che, nel tempo, stanno mettendo a rischio la vita (fertilità) del terreno, il futuro stesso dei territori. Si è parlato della fama crescente che, negli ultimi anni, sta vivendo il biologico in ogni angolo del mondo e della risposta che sta dando l’agricoltura italiana con una crescita, ogni anno, del 12% della superficie destinata a questa pratica. Un vero e proprio nuovo modo di fare agricoltura, che ha nella tradizione le basi su cui poter lavorar

Consumo di suolo, 2 metri quadrati al secondo persi ci costano 2 miliardi di euro l’anno

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Come invertire il trend? «Sono evidentemente necessari atti normativi efficaci» GreenReport del  17 Luglio 2018  Aggiornate le stime Ispra, alle quali si aggiunge lo stock di capitale naturale che non c’è più. Tutto per realizzare soprattutto "Cantieri e altre aree in terra battuta" [17 luglio 2018] di Luca Aterini Anche nel 2017 il consumo di suolo continua a crescere in Italia: nell’ultimo anno le nuove coperture artificiali hanno mangiato altri 54 chilometri quadrati di territorio, e non si tratta di una perdita indolore – neanche dal punto di vista economico. A fronte di 2 metri quadrati al secondo persi, il consumo di suolo esige un prezzo molto salato per il Paese: da un minimo di 1,66 a un massimo di 2,13 miliardi di euro persi ogni anno tra il 2012 e il 2017 se si guarda alla stima dei costi totali della perdita di servizi ecosistemici (tra i quali regolazione del ciclo idrologico, de

Anche la Russia regolamenta il biologico

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Il Ministero dell’Agricoltura della Federazione Russa ha intenzione di realizzare  un registro unico dei produttori di prodotti biologici . Il consumatore - si legge in una breve nota dell’ Ufficio di ICE Agenzia a Mosca - potrà quindi distinguere i prodotti biologici  da una etichetta speciale che verrà rilasciata ai produttori che hanno ottenuto il certificato ‘organic’ . I consumatori potranno  anche verificare se le aziende sono effettivamente presenti nel registro. Il direttore del Rosselkhoznadzor (Servizio federale per il controllo veterinario e fitosanitario), Aleksandr Mal’ko , ha specificato  che i produttori di prodotti biologici potranno registrarsi a titolo gratuito. L’ultima versione della legge sulla produzione di prodotti biologici (adottata in prima lettura) stabilisce che  l’ apposizione del contrassegno ‘bio’ sarà consentito solo a

Aspettare vuol dire dare spazio alle lobby che stanno lavorando per la ratifica. NO CETA

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Tempi lunghi per il Ceta Il Trattato commerciale tra Unione europea e Canada, il Ceta, non gode di molte simpatie nell’attuale Governo italiano ma la decisione sulla sua sorte, cioè se approvarlo o meno in Parlamento, non è certo imminente . Lo ha detto chiaramente il ministro Gian Marco Centinaio a Bruxelles: «Oggi come oggi nessuno ci sta dicendo in modo concreto e con dati reali e razionali che la posizione che abbiamo assunto nel contratto di governo è una posizione sbagliata, nessuno ha fretta di portare il Ceta in aula, e quindi vogliamo capire se realmente il Ceta è vantaggioso per il nostro Paese, ad oggi ci sembra di no». Il ministro ha poi aggiunto che la Commissione Ue promuoverà nei prossimi mesi uno studio sull'impatto del Ceta sull'agroalimentare italiano . Se Centinaio vuole avere più dati per decidere, il suo collega di Governo Luigi Di Maio sembra invece non avere alcun dubbi

La morte di Michele Cesaride di Larino mette allo scoperto la malasanità molisana

Le domande poste da Nicola D'Ambrosio Molise, l’ambulanza arriva in ritardo e la tac è ferma: muore 47enne L'episodio ha inizio martedì 17 luglio a Larino, dove è stato chiuso di recente il Punto di primo intervento dell'ospedale. I familiari dell'uomo che ha avuto un malore chiamano il 118. L'ambulanza di Larino - secondo una prima ricostruzione - in quel momento è impegnata in un altro intervento. Quando arriva un mezzo, i sanitari si dirigono all'ospedale San Timoteo di Termoli (Campobasso) ma qui la Tac è in manutenzione programmata, quindi ferma per alcune ore. Si decide perciò il trasferimento all'ospedale di San Giovanni Rotondo (Foggia), dove viene accertata la morte cerebrale . Di fronte a certi accadimenti c'è da rimanere senza parole. Com'è possibile che il Punto di primo intervento dell'ospedale di Larino è stato chiuso? Com'è possibile che non sia stato chiamato l'eliosoccorso? All'ospedale di Termoli

Ma in che termini vogliamo pensare al futuro del Molise ?

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di Umberto Berardo Disconoscere che esista un territorio chiamato Molise con una sua identità sotto diversi profili è davvero difficile soprattutto dopo che esso per volontà dell'allora classe dirigente si è voluto costituire in regione autonoma nel 1963. A parte il tormentone che in maniera enfatica attraversa da un po' le diverse forme di comunicazione sulla sua esistenza, è indiscutibile che una serie di connotazioni storiche, linguistiche, culturali, gastronomiche e perfino folcloristiche facciano della popolazione di questa terra qualcosa di riconoscibile sul piano della coesione identitaria. Sulle ipotesi di una sua confluenza in un'eventuale macroregione ci siamo più volte espressi con chiarezza individuando la necessità che anche in un'eventuale tale riorganizzazione istituzionale le singole regioni mantengano le autonomie decisionali nei nuovi organi amministrativi e conservino i servizi essenziali per le popolazioni. I problemi che il Molise viv