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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015

Il pacco della zia d’America

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Riporto quest'articolo che avevo messo a disposizione di un quotidiano del Molise su precisa richiesta di una sua brava collaboratrice che io stimo. Doveva uscire per Natale, ma non è uscito. Ho chiesto e mi è stato detto che verrà pubblicato. Ma Natale è passato! Per non perderlo, lo posto sul mio blog visto che tutte le vigilie sono uguali .  zia Evelyn Il cibo è sacro e questa sua sacralità viene fuori sia quando manca, e, ancor più, quando è al centro dell’attenzione. Per me Natale ha sempre rappresentato, e tutt’ora rappresenta, l’esaltazione di questa sacralità e, non solo, della convivialità che una tavola imbandita sempre crea. Il cibo, quale fonte importante di cultura, diventa, nei tre giorni che io considero Natale (la vigilia, Il 25 e, il giorno dopo, dedicato a Santo Stefano), parte di quel rito straordinario che è la natività, il dio che si fa uomo. La più bella e la più grande delle Feste che il cristiano celebra da duemila anni. Anche il cibo, quale en

UN'AGRICOLTURA DA MACELLERIA SOCIALE

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di Giorgio Scarlato (imprenditore agricolo o, anche, coltivatore diretto, agricoltore di Palata)   Si può ben dire che l'agricoltura si è industrializzata in maniera tale da abbassare i costi di produzione, aumentando la produzione. Certo, è così. E pur vero però che con gli anni si sono verificati significativi sbilanciamenti:   aumenti sconsiderati dei costi di produzione  a partire dai trattori, attrezzature, concimi, fitofarmaci, per finire al gasolio  e, di contro, solo lievi aumenti  dei prezzi per le derrate agricole.   A proposito di concimi,  un esempio comparabile; ma potrebbe essere anche per i trattori e altro ancora. Anno 1984.  Un quintale di concime minerale binario 18/46 (azoto e fosforo) costava £ 39.000. Un quintale di grano duro ne costava £ 45.000 Oggi.  Il medesimo concime costa € 55,00-57,00. Il grano, a dicembre 2015,  costa, a dir bene, € 25,00   (..vedremo quanto potrà costare a gennaio 2016 quando "entreranno" in It

Elio D’Ascenzo, il cantore della Cucina molisana

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Sono andato a salutarlo poco dopo mezzogiorno, come quando m’invitava nella sua casa ai confini tra Termoli e Petacciato, a mangiare pesce che solo lui sapeva cucinare in modo sublime e, quasi sempre, originale. Era in una stanza fedda, solo dentro la sua nuova dimora già sigillata con una rosa rossa proprio là c’era scritto il suo nome, Elio D’Ascenzo, nato 84 anni fa a Montenero di Bisaccia nel giorno di Santa Lucia e morto nel giorno della vigilia di Natale, quando la cena contempla verdure, pesce, anguille o capitone e baccalà. Per un appassionato vero della cultura materiale e dell’enogastronomia in particolare frequentarlo voleva dire apprendere perché a lui piaceva trasmettere il suo amore per il cibo. Un amore riportato in varie pubblicazioni da lui firmate, che hanno fatto e continueranno a fare testo per quelli che già sanno e per quelli che vogliono sapere di cibo   e della cucina, che diventa arte quando passione e cultura si sanno parlare. Non è stato per niente ca

Città ideale per rendere grande il piccolo Molise

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http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-08-06/lo-sviluppo-passa-la-cultura-063830.shtml?uuid=ACjkVld&refresh_ce=1 Ho letto quest'interessante articolo scritto dal mio caro amico Claudio Bocci, uscito nella metà di agosto sul più importante quotidiano di economia e finanza italiano. Parla dello spreco di denaro nel momento in cui viene rinviato al destinatario, l'Europa, per mancanza di una progettualità. Mancanza di progettualità o cultura dell'assistenzialismo? Una pratica quest'ultima che, sempre più, ha preso il sopravvento perché è l'unica che ripaga politici e amministratori incapaci di programmare e progettare un futuro per il loro territorio, ma solo di farlo occupare per non renderlo quella straordinaria risorsa che è. E tutto questo non solo nel campo della cultura, ma anche dell'ambiente, e, soprattutto, dell'agricoltura. Ed è così che il nostro Meridione muore. E muore proprio nel momento in cui avrebbe tutto quanto è necessar

OINOS E IL MIO TERRITORIO

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     Quest'articolo sul n° 14 dicembre 2015 della bella rivista Oinos - vivere divino

BRINDARE CON I VINI MOLISANI

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Siamo all’inizio di un periodo di feste che riscaldano il cuore e l’inverno che, però, non ancora arriva, annunciano speranza e fanno sperare nel domani. Al centro c’è la tavola e al centro della tavola non può mancare una bottiglia di spumante (ottimi i tre che ho avuto il piacere di assaggiare, quello di Campi Valerio di Monteroduni; Di Majo di Campomarino e di Angelo D’Uva di Larino) e di vino, soprattutto molisani, per brindare e dare ancora più gusto ai piatti delle vigilie e delle feste. Sono da bandire altre bevande ad eccezione dell’acqua. E’ tempo di scelte e, per non sembrare di parte, faccio mia la selezione dei vini riportata da Vitae , la guida ai vini 2016 dell’ AIS , l’Associazione dei Sommelier della quale mi onoro di far parte.   La guida presentata qualche sabato fa al Grand Hotel Europa di Isernia con le quattro T , il massimo riconoscimento, assegnate a due aziende: Cantine Catabbo di San Martino in Pensilis, giovane azienda nata nel 2004, per merito di