Elio D’Ascenzo, il cantore della Cucina molisana
Sono andato a salutarlo poco dopo mezzogiorno, come quando m’invitava
nella sua casa ai confini tra Termoli e Petacciato, a mangiare pesce che solo
lui sapeva cucinare in modo sublime e, quasi sempre, originale. Era in una
stanza fedda, solo dentro la sua nuova dimora già sigillata con una rosa rossa
proprio là c’era scritto il suo nome, Elio D’Ascenzo, nato 84 anni fa a
Montenero di Bisaccia nel giorno di Santa Lucia e morto nel giorno della
vigilia di Natale, quando la cena contempla verdure, pesce, anguille o capitone
e baccalà.
Per un appassionato vero della cultura materiale e dell’enogastronomia
in particolare frequentarlo voleva dire apprendere perché a lui piaceva
trasmettere il suo amore per il cibo. Un amore riportato in varie pubblicazioni
da lui firmate, che hanno fatto e continueranno a fare testo per quelli che già
sanno e per quelli che vogliono sapere di cibo
e della cucina, che diventa arte quando passione e cultura si sanno
parlare.
Non è stato per niente casuale che sia stato proprio lui ad
aprire il Molise alla istituzione massima, la più prestigiosa, in quanto a
cultura, l’Accademia italiana della Cucina e ad organizzarla nelle tre
delegazioni di Termoli, Isernia e Campobasso, divenendo il coordinatore delle
stesse fino a non molto tempo fa, quando ha deciso di lasciare, indicando in
Giovanna Maj, delegata d’Isernia, la giusta soluzione a dare continuità a un
incarico prestigioso. Una scelta azzeccata, visto che Giovanna ha avuto la
capacità di onorare questo impegno con la passione e la cultura, cioè due
elementi distintivi dell’amico e maestro Elio.
Oggi, mentre ero lì, davanti alla sua bara a salutarlo,
sentivo che quella breve chiacchierata, coperta da silenzio, era l’ultimo
confronto su questioni care a entrambi. Meno d mezz’ora prima dell’addio.
Restano i suoi libri delle Edizioni Enne di Campobasso come la
raccolta di suoi scritti nel volume “Mangiare Molisano”, che, non ricordo perché,
è da quasi un mese sul mio tavolo a fianco al computer, insieme agli atti del
Convegno internazionale “Mediterraneo Brodetto e Zuppa di pesce”, Luglio 2004, da
lui voluto quale responsabile della delegazione di Termoli dell’Accademia della
Cucina Italiana.
Resta nella mia mente
la telefonata che gli ho fatto agli inizi d agosto quando, sentendo la mia
voce, mi ha detto con il suo proverbiale entusiasmo “sono proprio contento che
sarai tu a presentare il libro all’Expo di Milano”, rimanendoci male quando gli
ho detto che non ne sapevo niente e che non ero neanche stato invitato.
Una bella pubblicazione “L’olio molisano nella cucina
termolese”, quella presentata a Milano e patrocinata dal Comune di Termoli.
Essa raccoglie le sue ricette del “Mangiar Molisano” e riporta, manoscritta, la
premessa del 2001 che mi merita essere riproposta. “Sono andato a spigolare nel
campicello della memoria qualche manciata di pensieri molisani da restituire
alla tradizione collettiva della gastronomia “povera”, legata ai costumi delle
nostre contrade ed ho racimolato un piccolo covone fatto di racconti e ricette,
molte delle quali sono ignote ai più…Vorrei tanto non aver disperso dai miei
ricordi i quaderni della zia o di mia madre, ma tant’è: oramai quello che resta
è tutto scritto in queste poche pagine e, purtroppo il resto s’è perso nell’oblio
del tempo e dei miei anni non più verdi. Perciò invito il lettore a perdonare
la modestia del mio scritto… e…a cogliere nelle prescrizioni cucinarie ivi
contenute non solo le memorie del tempo trascorso, ma la continuità del nostro
vivere attuale, sebbene frastornati e comunque poco attenti per via degli
allettamenti del mangiare presto e male nei locali del cosiddetto fast-food. Lo
invito ancora ad una rivisitazione dei nostri cibi, facili da realizzare, perché
pochi gli ingredienti, mentre stupenda è la fantasia suggerita da ogni piatto
della cucina molisana”.
Per me è il testamento di chi ha saputo cantare il meglio
della sua identità, il territorio molisano, l’origine dei cibi che lui
realizzava e sapeva condividere con gli amici di sempre o anche solo
occasionali.
Grazie maestro, grazie dottor D’Ascenzo.
26 dicembre 2015
Ecco il commento di Giovanna Maj delegata di Isernia dell'AIC
Ecco il commento di Giovanna Maj delegata di Isernia dell'AIC
Elio
D’Ascenzo ci ha lasciati! Al funerale ho portato il cordoglio della Delegazione
di Isernia ai suoi familiari.
Avrei voluto accarezzare un'ultima volta quelle sue mani… avrebbero comunque trasmesso l’energia assoluto che diffondeva nello stringere, nell'accogliere, nel comunicare il piacere, la gioia dell'incontro e, con essa, l'inesauribile forza dell'amicizia. Il triste legno ha impedito il contatto ma ci siamo sicuramente intesi rimpiangendo la sua grandezza, la sua bellezza nel comunicare, l'amore nutrito verso l'Accademia (ed anche la successiva disillusione) di cui è stato artefice in Molise ed i fortissimi legami che ci hanno uniti. Ha lasciato il buio, un vuoto ma solo fisico perché noi continueremo a fare, ad operare nella scia dei suoi insegnamenti, della sua grande cultura, del suo esempio di amico che sa solo donare.
Avrei voluto accarezzare un'ultima volta quelle sue mani… avrebbero comunque trasmesso l’energia assoluto che diffondeva nello stringere, nell'accogliere, nel comunicare il piacere, la gioia dell'incontro e, con essa, l'inesauribile forza dell'amicizia. Il triste legno ha impedito il contatto ma ci siamo sicuramente intesi rimpiangendo la sua grandezza, la sua bellezza nel comunicare, l'amore nutrito verso l'Accademia (ed anche la successiva disillusione) di cui è stato artefice in Molise ed i fortissimi legami che ci hanno uniti. Ha lasciato il buio, un vuoto ma solo fisico perché noi continueremo a fare, ad operare nella scia dei suoi insegnamenti, della sua grande cultura, del suo esempio di amico che sa solo donare.
CI HA LASCIATI TROPPO PRESTO; AVEVA ANCORA UNA VITA DAVANTI PER CONTINUARE IL SUO PROGETTO CHE TANTO AMAVA; PURTROPPO IL BUON DIO LO HA CHIAMATO A SE ; FORSE GLI FACEVA BISOGNO. SPERIAMO CHE ANCORA POSSA TRASMETTERCI QUALCOSA TRAMITE I SUOI SEGUACI. RIPOSA IN PACE ELIO D'ASCENZO.
RispondiElimina