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Il Museo Etnografico di Bonefro " Michele Colabella "

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di Nicola Picchione Il museo è un luogo di cultura dedicato inizialmente alle Muse che sovrintendevano appunto alle arti e alle scienze, figlie di Giove e di Mnemosine- la memoria- che era figlia del Cielo (Urano) e della Terra(Gea). Un museo etnografico è definito da De Mauro un luogo di esposizione di manufatti risalenti a civiltà primitive o antiche o di oggetti relativi alle arti e alle tradizioni popolari. Vorrei aggiungere che è soprattutto un legame fondamentale col passato. Racconta Marco Follini che a chi gli chiedeva il futuro della musica sovietica Scostakovich (il grande musicista; tutti avrete sentito come sottofondo centinaia di volte in TV il suo Valzer 2) rispondeva che è nel passato. Conclude Follini: è nel passato che si tende a cercare la chiave del nostro futuro. Visitando il museo di Bonefro si ha l’impressione che quegli oggetti risalgano a una remota antichità invece erano gli strumenti dei nostri padri e nonni e i più anziani di noi li ricordano bene in mano a

Basta giocare a nascondino

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di Vincenzo Di Sabato 4 mar 2024, 12:00 (23 ore fa)----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Sul Viadotto “Molise-1” c’è troppo panico. La scienza non fa sconti, Il problema, già risolto vent’anni fa col progetto “salvaguai”, e poi accantonato, vada recuperato e realizzato con la stessa procedura d’urgenza con cui ideato “Bisogna battere il ferro finché è caldo”. Era l’avvertimento dei nonni nostri i quali sapevano cogliere dal vento favorevole, la propizia visione del tempo, per catturare, in quel momento, i piaceri e scacciare dispiaceri. Ma anche per sottrarsi da incubi, come quello che ora sta soffocando masse di cittadini molisani e moltitudini di esseri umani i quali, attraversando la Bifernina al Viadotto Molise 1, ipotizzano l’immane ed inesorabile ecatombe, decretata dalla infallibilità della scienza. Torno perciò a battere il ferro or che è ancora incandescente. Torno, impensierito, a f

Il No di 14 anni fa di Larino viva alle pale eoliche

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Quando la produzione di energia cosiddetta pulita diventa furto di territorio e cioè di ambiente, paesaggio, storia, cultura e di agricoltura che vuol dire cibo, oltretutto di qualità e all'insegna della biodiversità. Quando serve per mantenere alti i consumi e, con essi, gli sprechi che servono solo a dare forza e continuità alle azioni di depredazione e distruzione di un sistema, il neoliberismo, che sono le ragioni di uno sconvolgimento della natura e del clima, delle disuguaglianze, dei disagi e delle paure che viviamo. Quando la produzione di energia cosiddetta pulita serve ad arricchire le regioni dello sviluppo e del benessere che si guardano bene dal dare una risposta, visto che pesa tutta e sola sulle regioni del centro sud r le isole nord. Quando diventa attenzione interesse della criminalità organizzata. Sono passati 14 anni dall'iniziativa portata avanti da Larino viva. Lettera aperta di LarinoL Viva al Presidente del Consiglio Comunale di Larino--- al Sindaco

Un anno sabbatico

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A proposito della protesta degli agricoltori che sta infuocando questi primi mesi del 2024 e vede, non a caso, protagonisti i trattori alimentati da petrolieri e multinazionali, mi è tornata in mente una proposta che, nella primavera del 2012 nel pieno della contestazione dei “forconi”, avevo inviato al Presidente della Cia nazionale, il compianto Giuseppe Politi, poi trasformata in un mio articolo/appello al mondo agricolo, pubblicato su Teatro Naturale, di non cadere in facili strumentalizzazioni, che non portavano da nessuna parte, solo a essere ancor più isolati dal resto del mondo. Volendo e, a mio parere, dovendo pensare a una lotta capace di produrre effetti positivi, indicavo quella di provare per un anno a mettere in campo lo sciopero degli acquisti dei mezzi tecnici, in particolare concimi, antiparassitari e pesticidi, e quello dell’uso il meno possibile delle macchine, soprattutto quando sproporzionate . Dichiarare (allora) l’annata 2012/13, anno sabbatico, cioè un anno i

Dieta mediterranea, da Larino un'antica testimonianza del mangiare bene

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Italia a tavola -01 marzo 2024 | 8:30 ...........................................................................................................................................................................--L'antica testimonianza del mangiare bene a Larino - dove fu istituito il primo seminario d'Italia - si manifesta in una tabella dei cibi della dieta mediterranea, dove si celebrano i suoi principi salutari e la sua bontà ........................................................................................................................................................-------------------------------------..........---- "Pio luog o” sta per seminario e, nel caso specifico, il primo istituito dopo l'approvazione - unanime da parte dei vescovi impegnati nel Concilio di Trento, 15 Luglio 1563 - del decreto “Cum adolescentum aetas”, che raccomandava la istituzione del seminario in ogni diocesi. A Trento, a rappresentare la diocesi di Larino (Cb) c'era l'

Larino, la città del Sollievo

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La notizia, diffusa nei primi giorni di febbraio, di un trasferimento de l’Hospice da Larino a Colletorto per colmare il vuoto di una struttura completata nel 2016 e mai inaugurata, se da un lato spiega l’incapacità di programmare ciò che serve al Molise e ai suoi 136 luoghi, dall’altro lato fa capire la fragilità che vive Larino nel momento in cui tutti possono approfittare della sua decadenza. Uno stato per niente casuale che viene da lontano, soprattutto, negli ultimi vent’anni, con l’attacco al suo ospedale, il “Vietri”, subito dopo l’inaugurazione dell’imponente struttura, non più punto di riferimento, anche oltre il Molise, per le sue eccellenze. Da applaudire il ritorno (miracolo!) del Centro iperbarico, la riapertura di un’attività che coinvolge realtà territoriali che superano i confini del Molise. L’Hospice, centro regionale per le cure palliative riconosciute e inserite nel Sistema sanitario nazionale con legge n. 39 del 26.02.1999, è stato approvato dall’allora governo Io

Alla Unimol, due tesi di laurea su Biologico e Biodistretti

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Jasmina Fazlic, che vive a Portocannone e Armando Angelozzi di Larino, studenti entrambi dell’Università del Molise, la prima al Corso di laurea di Scienze Turistiche, sede Termoli, e il secondo al Corso di laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie - Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti, l’altra settimana hanno completato i loro studi discutendo entrambi, in giorni diversi, un tema di grande attualità, il biologico, con particolare riferimento al ruolo dei Biodistretti, strategici per il domani dell’agricoltura molisana, che al metodo biologico, non da oggi, ha dedicato un’attenzione, dando vita, Larino nel 2017, a esperienze come il Biodistretto “Molise Frentano”, nato a per volontà dell’allora sindaco della Città frentana, Vincenzo Notarangelo e partecipato da altri 12 Comuni. Una realtà che cominciava, con il contributo di un qualificato Comitato scientifico, a dare primi risultati, bloccata dall’attuale consiglio di amministrazione preieduto dal sindaco di Larino. Entrambe