Alla Unimol, due tesi di laurea su Biologico e Biodistretti

Jasmina Fazlic, che vive a Portocannone e Armando Angelozzi di Larino, studenti entrambi dell’Università del Molise, la prima al Corso di laurea di Scienze Turistiche, sede Termoli, e il secondo al Corso di laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie - Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti, l’altra settimana hanno completato i loro studi discutendo entrambi, in giorni diversi, un tema di grande attualità, il biologico, con particolare riferimento al ruolo dei Biodistretti, strategici per il domani dell’agricoltura molisana, che al metodo biologico, non da oggi, ha dedicato un’attenzione, dando vita, Larino nel 2017, a esperienze come il Biodistretto “Molise Frentano”, nato a per volontà dell’allora sindaco della Città frentana, Vincenzo Notarangelo e partecipato da altri 12 Comuni. Una realtà che cominciava, con il contributo di un qualificato Comitato scientifico, a dare primi risultati, bloccata dall’attuale consiglio di amministrazione preieduto dal sindaco di Larino. Entrambe le tesi entrano nel merito del fondamentale ruolo di un biodistretto necessario per il Molise - primato della ruralità e della biodiversità - di rafforzare questi due primati con il rilancio di un’Agricoltura che apre, senza alcuna riserva e nel tempo più breve possibile, alla sostenibilità in ogni campo. La premessa a quella transizione ecologica che è sempre più una necessità urgente. Le due tesi, l’una per lo sviluppo turistico e l’altra per quello agricolo, entrano nel merito delle questioni ed hanno tutto per rappresentare una base di discussione che deve coinvolgere i più diretti interessati, i produttori, primari protagonisti, e i consumatori per un cibo utile non solo alla salute del suolo e dell’ambiente, ma anche della natura nel suo insieme, umanità compresa. In questo senso Jasmina e Armando, sono due possibili protagonisti del rilancio del Biodistretto bloccato a Larino e di un altro, altrettanto importante, Il “Bodistretto del Mare e delle Colline molisane”, nato a Termoli prima dell’entrata in campo del Covid. Jasmina Fazlic, matricola169244, con la sua prova finale, Relatore Prof. Luigi Mastronardi e Prof. Rossano Pazzagli correlatore, “Organizzazione delle imprese agrituristiche e della ristorazione”, Biodistretti: nuova forma di governante territoriale per lo sviluppo locale. Armando Angelozzi, matricola 168401,con la sua tesi, relatore prof. Angelo Belliggiano, in “Pianificazione e gestione delle imprese agricole”, Le potenzialità economiche dei distretti biologici nel percorso di sviluppo rurale: una proposta metodologica per il monitoraggio e la valutazione sperimentata su un caso Molise frentano. Ai due neolaureati le congratulazioni e l’augurio di dare continuità a questo loro primo importante impegno, sapendo che ne ha bisogno, con i coltivatori, il Molise. Come all’inizio scrivevo, il tema agricoltura-biologica non è una novità per il Molise, visto che già nel 1996, nasce a Trivento, l’Associazione “Terra Sana Molise” per dare assistenza agli agricoltori impegnati al non uso dei prodotti chimici e per promuovere attività di formazione e di divulgazione. Iscritta nell’Albo regionale Aziende biologiche, già alla fine del primo anno di attività registrava l’adesione di 223 soci (produttori e tecnici). Una realtà da me seguita, grazie alla frequentazione dell’Associazione “Vivaluva” creata da Antonio Del Vecchio e da uno dei promotori di “Terra Sana Molise”, Aristide Vitiello. Una delle sue prime iniziative, 1997, “Il Biologico nel Molise, quale futuro”. Negli anni successivi la partecipazione a un altro incontro “PIANTAMOLA…un milione di piante nel Molise”, chiaro Il riferimento è alle piante tartufigine, per dare ancor significato e senso al primato, in Italia e nel mondo, della “Terra del tartufo bianco”, il più pregiato e il più ricercato. Ma questo è un altro discorso da affrontare se la Regione preende in seria considerazione un piano di sviluppo regionale del Molise, che, pur se piccolo, ha tanto da mostrare e dimostrare.

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