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Manca il Vento

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Con il sito Larinoviva hanno soffiato due venti che, se si scontrano, fanno sfragelli, A voreie (la bora) proveniente da nord e U fauneie (il favonio), il vento caldo dal Sud.   Hanno raccontato della sanità e dell’ospedale di Larino verità che, dando fastidio a chi non ha tempo e voglia di pensare, non sono state prese in considerazione. Ricordo “Se Larino piange Termoli non ride”, anno   2009, cioè sei anni fa a firma d’U fauneie e l’”Avevamo detto”, una nota di qualche anno dopo a firma da A Voreie. Ripensavo a queste note e ad altre ancora, quando, alcune settimane fa, seguivo   il Consiglio comunale di Larino   e ascoltavo il lungo lamento dell’assenza del Presidente Frattura, che neanche si è degnato di prendere in considerazione l’invito a essere presente per raccontare a che punto stava lo sfascio della sanità molisana e cosa avevano deciso del futuro dell’ospedale di Larino. Ho scritto un articolo sull’andamento di quella seduta del Consiglio comunale e mi sono perme

Il paesaggio, patrimonio di tutti

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di Pasquale Di Lena                   Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, a due giorni dalla chiusura della legislatura, il Piano Paesaggistico voluto dall’Assessore all’urbanistica Anna Marson che ha coinvolto e ottenuto il contributo di docenti di cinque università toscane, la regione che deve la sua fama, in Italia e nel mondo, all’arte, alla cultura, alla storia e, anche, al suo paesaggio. Un valore espresso da estese superfici di bosco e dalla natura rurale della Toscana, con un’agricoltura segnata fortemente dalla vite e dall’olivo, due colture con due tonalità di verde che stanno bene insieme, qui ancor più che altrove. Un Piano - raccontato da Teatro Naturale n° 34 e 35 del 20 e 27 Settembre dello scorso anno – che ha rischiato di non arrivare al voto finale dopo il duro attacco dell’estate scorsa, portato da diverse associazioni vitivinicole e organizzazioni professionali, che, sotto la spinta di forti interessi privati, hanno parlato di un Piano caratt

UN ALTRO IMPORTANTE RICONOSCIMENTO A L’OLIO DI FLORA DE LA CASA DEL VENTO DI LARINO

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Ha superato l’esame degli 85/100 punti dell’Aipo d’Argento 2015 , il Concorso oleario internazionale (12a edizione), promosso dall’ Associazione Interregionale Produttori Olivicoli che ha sede a Verona. L’olio di Flora è così entrato tra i 76 oli finalisti, italiani e del mondo, confermando il 1° posto ottenuto, nella categoria biologico, al Concorso Goccia d’Oro , che c’è stato a dicembre a Larino; il riconoscimento “ Biol del Molise ” ricevuto due settimane fa dal Premio BIol di Andria e il secondo posto ottenuto alla seconda edizione del Concorso Buonolio Salus Festival che c’è stato, due domeniche fa, a Gioia Sannitica sul versante casertano del Matese. Un’altra conferma della bontà di un olio biologico, cioè prodotto senza apporto di prodotti chimici, ma solo con le pratiche naturali di coltivazione, e, visto che è stato ricavato da olive “ Gentile di Larino ”, una conferma anche, dopo la vittoria dell’olio del frantoio Bruno Mottillo all’ Ercole Olivario ,   per questa

La salute non ha prezzo ma un costo!

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Un messaggio molto interessante, di grande attualità, che merita di essere condiviso e diffuso. Nicola, mio amico caro, nato a Bonefro, dove ha svolto la sua prima esperienza di medico, vive a Firenze e svolge tutt'ra la sua attività di cardiologo, dopo aver vissuto la sua professione tutta all'Ospedale San Giovanni di Dio della bella città gigliata. Conosciuto e stimato per la sua professionalità e per le sue doti umane, sempre più rare oggi. Alla base della sua missione ha posto l'umiltà e della sua alta professionalità ha posto, invece, la cultura.   Nicola Picchione                            ...Voglio dirvi qualcosa sulla Sanità che dovrebbe interessare tutt ... i. La cura della salute è un diritto ma è un diritto che costa (la salute non ha prezzo ma ha un costo!). La spesa sanitaria aumenta continuamente: nuove macchine nuovi farmaci nuove esigenze. Il costo crescente comincia ad essere un problema grave. Esso non è sempre giustificato: un prezzo non

IL MOLISE DEL GUSTO ALL'OLEONAUTA DI ROMA

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Non servono grandi spazi per fare grandi cose, ma idee, persone capaci   e una dose giusta di passione di chi di un evento ne diventa il protagonista. L’Oleonauta, a poco più di un chilometro in linea d’aria dal Lungomare Toscanelli di Ostia, è, più che un negozio di olio e confetture varie, una teca attrezzata che accoglie bottiglie, barattoli, pubblicazioni e mette tutto a disposizione di una clientela di intenditori   e di esperti, oltre che di un normale consumatore. Simona Cognòli è l’anima di questo delizioso ambiente, dove senti scorrere, liscio come l’olio, il tempo, che ha visto sabato scorso animarsi, dalle 19 alle 23, di esperti di enogastronomia, blogger e giornalisti, richiamati dal Molise e dalle sue eccellenze: dal tartufo all’olio; dalla birra artigianale al vino; dal caciocavallo ancora fresco a quello stagionato, essenziale per una delle tante bontà di Agnone, la “zuppa a la Santé”; dalla soppressata e mitica ventricina (il salume che si scava e non si taglia) al

Franco Battiato - Era de maggio (1999)

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OSPEDALE, CHE FARE?

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Al consiglio comunale che c’è stato l’altra sera al Palazzo ducale di Larino c’ero anch’io ad ascoltare il refrain dei politici e amministratori locali, che hanno dato l'impressione di non rendersi conto della situazione pesante e, ormai, giunta alla fine di un percorso che limiterà e renderà difficile la cura della salute dei molisani, se non sono di Campobasso e d’intorno, o, anche, di Pozzilli, cioè tra Venafro e Isernia. E’ infantile, politicamente, pensare, com’è successo l’altra sera, di risolverla accusando il Presidente della Regione, di Laura Frattura, della sua assenza (anche per me ingiustificata visto il consenso ricevuto a Larino), oltretutto   non prendendo atto che erano assenti anche gli altri rappresentanti della politica e delle istituzioni, anche quelli che da Larino sono stati premiati con i voti ed ora “governano”     questa regione. Fare questo vuol dire non prendere in considerazione il vero grande assente, il popolo di Larino. Un’assenza che è piename