IL MOLISE DEL GUSTO ALL'OLEONAUTA DI ROMA
Non servono grandi spazi per fare grandi cose, ma idee,
persone capaci e una dose giusta di
passione di chi di un evento ne diventa il protagonista.
L’Oleonauta, a poco più di un chilometro in linea d’aria dal
Lungomare Toscanelli di Ostia, è, più che un negozio di olio e confetture
varie, una teca attrezzata che accoglie bottiglie, barattoli, pubblicazioni e mette
tutto a disposizione di una clientela di intenditori e di esperti, oltre che di un normale consumatore.
Simona Cognòli è l’anima di questo delizioso ambiente, dove
senti scorrere, liscio come l’olio, il tempo, che ha visto sabato scorso
animarsi, dalle 19 alle 23, di esperti di enogastronomia, blogger e
giornalisti, richiamati dal Molise e dalle sue eccellenze: dal tartufo
all’olio; dalla birra artigianale al vino; dal caciocavallo ancora fresco a
quello stagionato, essenziale per una delle tante bontà di Agnone, la “zuppa a
la Santé”; dalla soppressata e mitica ventricina (il salume che si scava e non
si taglia) alla salsiccia di fegato, che solo palati aperti a un gusto netto, forte,
speciale, sono in grado di apprezzare.
L’accettazione entusiasta che fa spalancare gli occhi,
prim’ancora che la bocca e lo stomaco, o il rifiuto con uno scatto della testa
come senso di fastidio, è’ la sorte di prodotti che il Molise ha e conosce,
come il tartufo, l’ostrica, la pampanella di San Martino in Pensilis, la
scolatura delle acciughe, la scapece alla vastese (il pesce marinato in vino,
aceto e zafferano), l’anguilla o lo stesso capitone, il formaggio con i vermi o
la testina di agnello, insieme con altri bocconi deliziosi che ti restano nella
mente per lungo tempo ancora.
I presenti erano quasi tutte donne, sia quelle che stavano
dietro i tavoli a raccontare e far degustare sia quelle che hanno partecipato e
vissuto con grande attenzione la degustazione delle eccellenze molisane.
Un gioco ideato da Fabrizio Fazzi, un attivissimo promotore
di olio (Pignatelli) e vini, quelli di Campi Valerio di Monteroduni, che ha convinto Simona Cognòli e la sua
Oleonauta, ad accogliere i prodotti e ad ospitare i produttori di una Regione,
il Molise, che non esiste, anche se
sono alcune decine di migliaia i molisani che vivono a Roma.
Un gioco che ha divertito molto quanti hanno risposto
all’invito e hanno avuto la fortuna di essere presenti all’incontro e, così, sopportare
anche la brezza di una sera della
primavera da poco arrivata, entrando ed uscendo dallo stretto ambiente
dell’Oleonauta per gustare i frutti della terra e dell’artigianato molisano;
sentir parlare di un territorio ricco di ambienti, paesaggi e tradizioni che,
da Roma, non è poi così lontano.
Un gioco che si ripeterà alla fine di maggio (25) sempre a Roma,
questa volta nella splendida cornice di Villa Miani, con la partecipazione alla
manifestazione “Solstizio d’estate”, organizzato da Daniele De Ventura. Con
questi ed altri protagonisti ad affiancare i produttori di olio, di formaggi,
salumi, vini, birra, elaborazioni gastronomiche molisane presenti sabato scorso
all’ .
Due appuntamenti – è il mio auspicio - da ripetere in
autunno per presentare l’olio nuovo e, con esso, tutto il buono e il bello che
il Molise è in grado di mettere sulla tavola delle bontà.
I prodotti, accuratamente scelti da Manuela Mancino e
Sebastiano Di Maria della Scuola del Gusto, hanno ricevuto il giusto applauso
dei partecipanti all’incontro all’Oleonauta.
Con l’olio “Principe Pignatelli” di Monteroduni,c’erano: l’Olio
Benedetto di Benedetto Salvatore di Lupara e L’Olio di Flora de La Casa del
Vento di Larino; il vino “Opalia”, la Tintilia del Molise Doc dei Campi Valerio
di Monteroduni e i vini di Angelo D’uva, vignaiolo in Larino, “Lageno”, un
bianco doc, la “Tintilia” e un delizioso passito Igt, l’Egò; la Ventricina e la
Soppressata, due dei salumi di Casa Florio di Montecilfone; il Caciocavallo del
Caseificio Antonio Di Nucci di Franco Di Nucci di Agnone dal 1662; la “Ru
Sprusciat” e la Salsiccia di fegato di Salumi Antonelli di Castel del Giudice; i
tartufi e le delizie di Francesco Tasillo di Frosolone; le Birre di Dario
Fardone; le preparazioni della
TavoladelMolise di Mimmo Borrelli e Carmelina Del Monaco di Miranda; i confetti
e il cioccolato Papa Dolceamaro di Monteroduni. E, infine, la presenza preziosa
de La Molisana, il pastificio di Campobasso che il mondo conosce, con i suoi
spaghetti quadrati e le orecchiette rigate.
Simona e Fabrizio |
pasqualedilena@gmail.com
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