Patriarca
È li che mi aspetta/ con il suo sguardo strano di anziano/ che sa raccontare il tempo/ più degli altri, non lontani.// Patriarchi che a Portocannone,/ nel mio Molise, applaudono/ i buoi vittoriosi ancora ansimanti.// È la brezza, che ogni mattina spira/ dalle Diomedee già assolatee,/ la sua compagna e i rimanenti venti,/da ovunque arrivano, i suoi amici.// Sono vita – mi racconta – il nostro domani come pure/ delle olive e dell’olio che doniamo/ a voi umani ultimamente ingrati.//Ci avete tolto/ le certezze che il passato ci donava,/ mettendo mano al più prezioso bene,/ il tempo, che l’ingordigia dell’uomo/ ruba alle nuove generazioni.// Noi che del tempo siamo i testimoni,/ nati per essere rami,/ chiome verdeggianti/ ombre di erbe dai minuti fiori/ non numeri di un filare assetato/ che non ha domani. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Pasquale Di Lena