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Il vanto e la beffa dei successi del cibo italiano

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Le indicazioni geografiche nazionali, arrivate a 876 sui 3358 dell’insieme dei Paesi dell’Unione europea, rappresentano un primato che è tanta bella immagine dell’agroalimentare italiano, ma siamo sicuri di valorizzarle davvero? ---------------------------di Pasquale Di Lena TEATRO NATURALE Editoriali 03/09/2021 - anteprima. ------------------------------------------------------ Non c’è un territorio comunale del Bel Paese che non sia inserito dentro un disciplinare di produzione Dop o Igp, Docg o Doc e Igt, le indicazioni geografiche che, con 876 sui 3358 dell’insieme dei Paesi dell’Unione europea, rappresentano un primato che è tanta bella immagine dell’agroalimentare italiano. Una ragione della crescita costante del fatturato pari a 17 miliardi di euro (solo 5 nel 2003); delle esportazioni (9,5 miliardi di euro, suddivisi in 3,8 miliardi dati dai prodotti alimentari e 5,6 miliardi dai vini); del numero degli operatori coinvolti (180.00

Gli ultimi 20

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di Pasquale Di Lena per il mensile La Fonte, numero di Settembre in distribuzione La paura di ripeterti quando scrivi e vuoi trasmettere ad altri le tue riflessioni, è sempre più forte. E sempre più forte è il pensiero di annoiare il tuo lettore con temi che un tempo, non lontano, animavano la politica e la rendevano arte di governare l’ambiente e, con esso, l’economia e la società. Sin dal primo momento della notizia dell’arrivo del Covid ho pensato, nonostante le tante paure che assalivano il mio animo e la mia mente, alle cause di questa tragedia e, tutte, le ho trovate nei limiti di un tipo di sviluppo che ha portato l’uomo a dichiarare guerra alla Terra. E tutto questo con il consenso del dio che si è dato, il denaro. Il dio onnipotente del neoliberismo delle banche e delle multinazionali. Il dio che si è appropriato della politica ed ha trasformato i suoi protagonisti in burattini, destinati ognuno a recitare la propria parte, che, come la storia degli ultimi settant’anni d

U penziere (17)

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LA GUERRA, UN OMICIDIO ORGANIZZATO I responsabili sono i capi di Stato e i loro governi che prendono la decisione di dichiarare guerra e lo fanno con l’approvazione dei rispettivi Parlamenti. Leggo e riporto da Greenreport i dati allucinanti della ventennale occupazione Usa/Nato dell’Afghanistan, con un vincitore certo, “il complesso militare - industriale americano che ha continuato a foraggiare i combattenti americani e afgani nella guerra più lunga nella storia degli Stati Uniti”, costata, come conferma il presidente Usa Joe Biden, oltre un trilione di dollari, cioè un milione di bilioni, ovvero un miliardo di miliardi, vale a dire 18 zeri dopo il numero 1. Vale a dire, anche e soprattutto, una enormità di denaro che ha “addestrato ed equipaggiato una forza militare afgana di 300.000 uomini con i loro stipendi regolarmente pagati”. Vale sottolineare che “ben 83 di questo trilione di dollari sono stati spesi per le forze armate…principalmente per l’acquisto di armi provenienti dall’

La cultura di sinistra scippata dalla destra

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di Teresa Simeone Da Orwell a Pasolini e Chomsky: negli ultimi tempi stiamo assistendo a un uso strumentale di pensatori di sinistra da parte della destra. 24 Agosto 2021 C’è l’astuzia e c’è l’intelligenza. Poi c’è la propaganda. Ed è proprio quest’ultima che, con astuzia, appunto, utilizza modalità e strategie, a volte inaspettate, altre prevedibili, attingendo là dove percepisce maggiore vitalità o fermento. Negli ultimi tempi, stiamo assistendo a un’operazione da parte di una certa destra, estrema, dell’uso ad hoc di riferimenti culturali appartenenti tradizionalmente e ideologicamente all’area della sinistra. Sempre più frequentemente sui social, mezzo di comunicazione da cui ormai non si può prescindere, si riportano frasi o pensieri di intellettuali critici ma ad essa afferenti, a suffragio delle proprie posizioni e al fine di accreditarsi come spiriti aperti e plurali. Fermo restando che l’operazione è legittima, rimangono le perplessità. Rimane, soprattutto, il dubbio

Gino Strada non ammetteva compromessi

Con parole semplici e un idealismo talmente profondo da sembrare irreale, il fondatore di Emergency è stato l’iniziatore di una rivoluzione luminosa e disinteressata di GIUSEPPE LUCA SCAFFIDI Gino Strada Foto: Pier Marco Tacca/Getty Images Era il 15 maggio 1994 quando il chirurgo di guerra Gino Strada e sua moglie, l’insegnante e attivista Teresa Sarti, organizzarono una cena con una ristretta comitiva di amici per gettare le basi di “Un’idea un po’ folle”. Quel giorno il ristorante Al Tempio d’oro, a due passi da Viale Monza, accolse una serie di personalità variamente legate dal collante della militanza nell’area milanese del Movimento studentesco durante gli anni Settanta, come il filantropo Carlo Garbagnati e Nando Dalla Chiesa, secondogenito del generale Carlo Alberto, scrittore, sociologo e fondatore del mensile Società civile; tra un piatto di gnocchi e un bicchiere di vino, con uno slancio un po’ utopico, Strada e Sarti illustrarono le linee guida dell’insano progetto c

TRA GLI OLIVI DI JOVINE

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di Pasquale Di Bello Kairos. In greco antico è la parola che descrive il "tempo qualitativo", quello che si distingue dal tempo cronologico: Chronos. La differenza è sostanziale: col secondo contiamo la sequenza del tempo, gli appuntamenti i giorni che aggiungiamo alla nostra vita; con il primo la qualità del nostro tempo, la capacità di cogliere i momenti supremi della nostra esistenza (è il carpe diem latino), la vita che aggiungiamo ai giorni. Del tempo, della qualità del tempo, del nostos e dell'algos, del viaggio di ritorno e del dolore, delle bellezza che hanno le cicatrici asciugate dal sole, della guarigione che generano gli archetipi e la cosapevolezza. Di tutte queste cose si è parlato sabato a Guardialfiera, immersi in quelle Terre del Sacramento che furono di Francesco Jovine, sui passi dei contadini, tra gli olivi maestosi, secolari, eterni. Lo faremo in occasione della proiezione di "Gocce", il cortometraggio realizzato dal regista Simone D&#

"Terra sana per uomini sani", il docufilm di Ilaria Iovine e Roberto Mariotti

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Domenica c'è stata l’anteprima regionale per “Terra sana per uomini sani”, Il docufilm della regista Ilaria Iovine realizzato in co-regia con Roberto Mariotti seguendo e documentando la tre giorni di Maratona tra gli Ulivi organizzata da LILT provinciale di Campobasso in collaborazione con Associazione nazionale delle Città dell’Olio (ANCO). Un ottimo prodotto da diffondere affinchè la consapevolezza dell’importanza del territorio per la salute delle nostre comunità ci renda tutti custodi dei paesaggi e della loro bellezza. Promuovere la cultura della prevenzione primaria (alimentazione, sport, stile di vita) nella lotta alle malattie oncologiche, come di tutte le malattie è obiettivo prioritario condiviso nelle nostre linee programmatiche. Con la partecipazione straordinaria di Pasquale Di Lena, fondatore Associazione Nazionale Città dell'Olio. Presenti Milena Franchella per la LILT, il coordinatore delle Città dell'olio del Molise, Franco Paglia e il vicepresidente