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Gli attivisti di Greenpeace cambiano le targhe dei Ministeri

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Molise, un territorio a rischio

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di Pasquale Di Lena Ci stanno rubando l’unico tesoro che abbiamo, il territorio, e lo fanno con l’accettazione di vendita da parte dei titolari di terreni, non tutti anziani o assaliti dai debiti per colpa della pesante crisi che vive l’agricoltura. Lo fanno con il coinvolgimento delle istituzioni, ai vari livelli, che dovrebbero salvaguardare, tutelare questo tesoro per valorizzare i suoi valori e le sole risorse, tutte nostre, che abbiamo. Ma, ciò che è grave, anche con il nostro consenso, vittime, come siamo, di un sistema sempre più globale, che ci sta rendendo merce da consumare, numeri nelle mani del dio denaro. Il dio onnipotente del sistema che, con il virus, ci tiene nel baratro. Il dio delle banche e delle multinazionali, del neoliberismo, che compra tutto e tutti, depreda e distrugge in mancanza del senso del limite e del finito. Tutto questo succede anche nel piccolo Molise, ma proprio perché piccolo l’effetto distruttivo e predatorio diventa fatale per la sua stessa sop

Decimo anniversario del referendum 2011 acqua e nucleare. Mobilitazione contro Draghi.

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da ReteAmbientalista 10 anni fa una coalizione ampia e determinata ha sancito una vittoria storica nel nostro Paese con 27 milioni di sì ai referendum su acqua, servizi pubblici e nucleare. 10 anni dopo, in piena pandemia, quella vittoria basata sulla difesa dei beni comuni e sull’affermazione dei diritti di tutti sui profitti di pochi, ha un significato ancora più attuale. Infatti la cosiddetta “riforma” del settore idrico contenuta nel Recovery Plan così come aggiornato dal governo Draghi punta ad un sostanziale obbligo alla privatizzazione, in particolare nel Mezzogiorno. D’altronde Draghi non ha mai dissimulato la volontà di calpestare l’esito referendario visto che solo un mese e mezzo dopo firmò insieme al Presidente della Banca Centrale Europea Trichet, la lettera all’allora Presidente del Consiglio Berlusconi in cui indicava come necessarie privatizzazioni su larga scala. L’attuale versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza risulta in “perfetta” continuità con quest

VOGLIA DI VIVERE

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pasqualedilenainforma Prefazione a cura di Danila Bonito. Giornalista Rai e inviata speciale del Tg1. Volto noto per programmi come “Donne al bivio” e conduttrice di telegiornali e inchieste di Rai Uno e Rai Due. Una situazione inizialmente devastante può essere affrontata con determinazione, forza, coraggio e speranza. Il tumore conosce anche la sconfitta. Il tumore può perdere. Il tumore se ne può andare. Si può vincere! “La speranza ci deve sempre essere, anche quando i medici ti fanno credere che è finita”. Voleva che la sua forza e la voglia di vivere arrivassero a tutti quelli che si ammalano di cancro. “Guarire si può, ma deve esserci soprattutto la nostra volontà a sconfiggere il male e arrivare vincitori alla meta. È difficile, lo so, ma possiamo e dobbiamo provarci”. Imma non è stata una supereroe ma una donna normale che come in tutte le cose ha messo il cuore, l’anima e tutto quello che aveva per sconfiggere il cancro. Ecco perché questo vuole essere un libro di sper

Il pallone si è bucato

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di Umberto Berardo Il calcio ha origini antiche, nasce come un gioco ed ha costituito sempre uno degli elementi di distensione e di divertimento più validi che siano stati inventati; nella sua versione moderna poi inizia in Inghilterra nel 1863. La sua funzione lo ha reso un fenomeno diffusissimo di natura sociale e culturale legato prevalentemente alla sua pratica sistematica che ha permesso ovunque di vivere relazioni ed emozioni non solo tra i giocatori ma anche tra questi e gli spettatori a bordo campo. Per tantissimi anni, pur con le regole codificate, si è svolto in libertà assoluta finché non si è strutturato a livello di federazioni e campionati locali, nazionali e internazionali. Quando poi si è passati dal livello dilettantistico a quello professionistico il calcio ha perso progressivamente la bellezza dell’originalità della sua funzione di svago ed appunto di sport come talora purtroppo della stessa imprevedibilità del risultato finale di una partita. Un gioco praticato da

25 aprile 2021: non solo memoria ma disegno del futuro

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Nel secondo anno della pandemia la Festa della Liberazione sia non solo celebrazione ma impegno per una rinascita come nel 1945 dopo la catastrofe della guerra e del regime fascista.--------------------------------------------------------------Angelo d'Orsi MicroMega Con una mestizia più grave di quella dell’aprile 2020, anno primo della pandemia, ci apprestiamo a celebrare la festa della Liberazione, in questo anno secondo. En attendant Godot: la scomparsa del Coronavirus, il vaccino o i vaccini salvatutto, l’estinguersi della Covid-19, e ancor di più, un mondo nuovo post-pandemico. Ma con i fondati timori (per me personalmente assai più che timori) che ci illudiamo quando ripetiamo: “Nulla sarà più come prima”. I cambi di governo a cui abbiamo assistito, tutto sommato inerti e silenti, dal 2018 in avanti, hanno mostrato impietosamente il livello degradato, e degradante per il Paese tutto, del ceto politico, ormai dominato in modo generale, e direi assoluto, dall’opportunismo

La Fortezza Medicea di Siena diventa la Fortezza del Cibo italiano

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di Pasquale Di Lena - TEATRONATURALE Editoriali Il progetto prevede una struttura espositiva e di degustazione, non solo, anche e soprattutto un centro di elaborazione e attuazione delle strategie di marketing del nostro cibo e dei territori collegati Nel 2014, con il Sen. Riccardo Margheriti e l’on. Flavio Tattarini, due dei tre presidenti con i quali ho avuto l’onore e il piacere di collaborare quando dirigevo l’Ente Mostra Nazionale Vini-Enoteca italiana di Siena ( il primo, prof. Luciano Mencaraglia, straordinario maestro, non c’era più), ho lanciato una petizione “Salviamo L’Enoteca Italiana di Siena per dare ancora più futuro al vino italiano e più immagine alle nostre eccellenze agroalimentari e alla nostra gastronomia”. Una iniziativa che non ha avuto successo visto che, poco tempo dopo, c’è stata, con la dichiarazione del suo fallimento, la chiusura definitiva dell’Ente Mostra Nazionale Vini, nato nel 1933. Il fallimento per debiti accumulati nei dieci anni dopo la conclu