Post

La Salute non è un affare privato

Immagine
Comunicato n° 5 La notizia “ Vietri ospedale Covid a Larino, Florenzano e Toma dicono no a Giustini ” letta su termolionline.it, motivata dalla mancanza di risorse è solo un modo per continuare ad accumulare ritardi difficili poi da recuperare. Ancora scuse per giustificare la negazione a fare quello che da tempo si doveva fare per dare al Molise tutte le possibilità di essere parte e protagonista della rete nazionale degli ospedali Covid 19. Scuse – ci dispiace dirlo – non convincenti, visto che altrove le strutture, non disponibili, se le sono inventate e di ogni tipo. In pratica i due No del presidente della Regione e del Commissario Asrem negano al Molise la possibilità di una riorganizzazione della sanità pubblica, che assicuri la salute partendo dalla risposta più urgente e utile all’emergenza, un ospedale Covid 19, così come realizzati nelle altre Regioni. La centralità della salute – lo sottolineiamo con più forza in questo nostro 5° comunicato - è uno degli ele

!° Maggio - CapitoloIII Costituzione

Immagine
Da La Costituzione della Repubblica italiana di Ro Marcenaro

La goccia che scava il sasso

Immagine
Comunicato n°4 Disegno di Ro Marcenaro  Se la notizia è “il Vietri di Larino è ospedale Covid regionale” per l’Associazione fra ex consiglieri regionali del Molise   che ha   auspicato, con una serie di inviti, di dotare il Molise di ospedali Covid, è di sicuro una bella notizia, visto che porta il Molise a dare una risposta all’emergenza e, nel contempo, di essere parte della rete nazionale. Una scelta importante che riapre e mette in moto, con i necessari adattamenti, una struttura moderna collocata in un territorio da sempre aperto alla solidarietà con gli altri territori confinanti.   Una scelta che, con l’indicazione di una sua trasformazione in un centro di ricerca e cura per le malattie infettive a carattere interregionale, diventa strategica per la sanità di cui il Molise ha bisogno per costruire, con il suo primario tesoro, il territorio, il suo futuro. Un “Molise terra della salute”   nel momento in cui ha la possibilità di raccontare e mostrare, con la buona ali

70° anniversario della morte di Francesco Jovine l’Omèro della nostra terra magica e concreta

Immagine
70° anniversario della morte di Francesco Jovine l’Omèro della nostra terra magica e concreta Guardialfiera, 9 ottobre 1902 – Roma, 30 aprile 1950 Contributi di Vincenzo Di Sabato, Libero Bigiaretti, Antonio Mucciaccio, Antonio Crecchia, Sebastiano Martelli e Jean -Pierre Pisetta                 A noi – suoi colleghi - la morte di Francesco Jovine avvenuta domenica 30 aprile alle ore 7,45, ci è parsa ingiuriosa, inesplicabile. Proprio il cuore generoso e disordinato dell’amico, si è schiantato!          Uno spirito che ha donato e richiesto amore a tutti: alla sua Dina, ai fratelli, al suo paese, alla letteratura.          Abbiamo approfittato tutti del suo gran cuore che, per quarantasette anni, ha scandito il ritmo ampio e caloroso di un’esistenza piena di giuste passioni, di bontà e di lavoro spumeggiante.          Lo scrittore di Guardialfiera ha conosciuto e rispettato i poverissimi contadini del paese, i cafoni senza pane, gli artigiani sventurati; l’

"Ammalato al Nord e guarito al Sud"

E' il titolo di un articolo di Chiara Baldi, uscito oggi su il Mattino di Padova. Parla del malato di Bergamo, Mario Merola, un 66enne noto architetto della città lombarda, che è stato portato al Cardarelli di Campobasso e riportato a Bergamo guarito. "Stavo morendo e mi hanno guarito   sono bravissimi...Ero nudo e crudo e loro mi hanno vestito…" Di questi due mesi tra la vita  e la morte - scrive la Baldi - Merola non ricorda nulla,,,ha combattuto la sua battaglia contro il Covid19 a 800 chilometri da casa sua:  a portarlo nel Molise un elicottero della Protezione civile. "Sono bravissimi" ripete l'architetto e continua per dire "appena mi sarà data la possibilità voglio tornare a salutarli e ringraziarli, anche, per visitare il Molise una regione che non conosco, ma so molto bella". Questa notizia, che tocca la mia sensibilità e  l'orgoglio che ho per la mia terra, racconta una storia a lieto fine, che premia il gruppo di medici e in

25 Aprile, per non dimenticare

Venticinque aprile Carissimi tutti, per la prima volta dopo decenni, il 25 aprile di quest’anno, non saremmo riuniti sulla tomba di Giaime Pintor per ricordare le sue lotte per la libertà, e per ridare luce e vigore alle “nostre” lotte per la libertà. Non ci saranno i bambini, che hanno sempre allietato il nostro 25 aprile dando l’immagine gioiosa di un messaggio che si trasmette di generazione in generazione. Quanto abbiamo lottato per dare a quei bambini un asilo nido e una scuola materna. E come ci accorgiamo, in questi giorni, quanto ciò improvvisamente ci manchi. E in questi giorni tocchiamo con mano quanto siano state valide quelle lotte In questa data che per noi è tanto significativa, ci interroghiamo in che cosa ed in che modo ci sia un filo di collegamento tra ciò che era il mondo di ieri e ciò che – a seguito dell’imprevista sciagura che ci tiene isolati - diventerà il mondo di domani. Ebbene, è l’ideale della giustizia che accomuna la fase di ieri e la fase d

Carissimo Arjay,

Immagine
prima che mi dimentico è importante dire grazie al tuo maestro che ha scelto il mio Molise. A questa mia terra – l’altra è la Toscana, ora anche tua, che mi ha adottato e fatto incontrare persone speciali, alcuni diventati mie maestri, come tuo nonno Bruno – ho dedicato la gran parte dei miei articoli e alcune pubblicazioni, una in particolare, “Molise, il piacere della scoperta”.   Un libro che mi piacerebbe regalarti il giorno che verrai a trovarmi con Raffly e i tuoi cari e, così, conoscere   la(1963) e, se non ci fosse la Val d’Aosta con le sue montagne, la più piccola. la mia Casa del Vento C’erano, fino a qualche tempo fa, molti in Italia, che non sapevano della sua esistenza, tant’è che circolava la voce   “il Molise non esiste”, soprattutto perché fino al 1963 era un’appendice dell’Abruzzo, la regione conosciuta,   fino ad allora, come “Abruzzo e Molise”. Una terra antica e ciò è testimoniato da un accampamento di 700mila anni, che racconta del primo uomo eretto ,