"Ammalato al Nord e guarito al Sud"
E' il titolo di un articolo di Chiara Baldi, uscito oggi su il Mattino di Padova. Parla del malato di Bergamo,
Mario Merola, un 66enne noto architetto della città lombarda, che è stato portato al Cardarelli di Campobasso e riportato a Bergamo guarito.
"Stavo morendo e mi hanno guarito sono bravissimi...Ero nudo e crudo e loro mi hanno vestito…"
"Stavo morendo e mi hanno guarito sono bravissimi...Ero nudo e crudo e loro mi hanno vestito…"
Di questi due mesi tra la vita e la morte - scrive la Baldi - Merola non ricorda nulla,,,ha combattuto la sua battaglia contro il Covid19 a 800 chilometri da casa sua: a portarlo nel Molise un elicottero della Protezione civile.
"Sono bravissimi" ripete l'architetto e continua per dire "appena mi sarà data la possibilità voglio tornare a salutarli e ringraziarli, anche, per visitare il Molise una regione che non conosco, ma so molto bella".
"Sono bravissimi" ripete l'architetto e continua per dire "appena mi sarà data la possibilità voglio tornare a salutarli e ringraziarli, anche, per visitare il Molise una regione che non conosco, ma so molto bella".
Questa notizia, che tocca la mia sensibilità e l'orgoglio che ho per la mia terra, racconta una storia a lieto fine, che premia il gruppo di medici e infermieri del Cardarelli che avuto cura della vita dell'architetto e sono riusciti a salvarla, ma , anche, delle straordinarie potenzialità che questo nostro Molise ha, tutte da esprimere, se ben governato e programmato.
Sottolinea il ritardo grave con cui è stata affrontata l'emergenza, in particolare la testardaggine e la non lungimiranza di chi non ha capito, e, ciò che è peggio, ancora tarda a capire il significato e il ruolo dell'ospedale Covid-19, tutto da realizzare diversamente che in altre Regioni.
Un ritardo che priva la nostra regione della possibilità - come ho avuto modo di dire con le tre note diffuse
a nome dell'Associazione ex consiglieri - di essere parte e, possibilmente, protagonista della rete nazionale per esprimere tutta la solidarietà, cioè un senso congenito, al pari dell'ospitalità, per noi molisani.
a nome dell'Associazione ex consiglieri - di essere parte e, possibilmente, protagonista della rete nazionale per esprimere tutta la solidarietà, cioè un senso congenito, al pari dell'ospitalità, per noi molisani.
Un ritardo che blocca il Molise, sia nella programmazione dell'oggi della sanità che di domani, quando diventa
un dato acquisito che la salute è la priorità che solo il pubblico può affrontare perché non sia condizionata da denaro, come succede con il privato. La salute un bene di tutti e, come per l'altro bene comune, il territorio, fondamentale per programmare il Molise che piace a noi molisani e che vogliamo.
un dato acquisito che la salute è la priorità che solo il pubblico può affrontare perché non sia condizionata da denaro, come succede con il privato. La salute un bene di tutti e, come per l'altro bene comune, il territorio, fondamentale per programmare il Molise che piace a noi molisani e che vogliamo.
Tornando al desiderio dell'architetto Merola di tornare nel Molise per conoscerlo, che bello sarebbe per me accompagnarlo!
Pasquale Di Lena
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