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50° ANNIVERSARIO DE "IL GIORNO DELLA TERRA".

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Un giorno importante e di grande attualità nell'era del covid19, visto che esso è, purtroppo, il segno della stanchezza di questa nostra grande madre, maltrattata dal sistema della finanza, quello predatorio e distruttivo, il neoliberismo, che ritiene la terra infinita e non limitata nelle sue risorse. Ripropongo questa mia considerazione pubblicata da Teatro Naturale qualche giorno nel 2017. Sto pensando a Papa Francesco e alla sua "LaudatoSì", che ha tanto preoccupato il sistema per aver colto nel segno. Leggo su un settimanale on line la presentazione di un libro, Manifesto per la terra e per l’uomo, appena uscito e che si può trovare in libreria al prezzo di 15 euro. Un libro scritto da un contadino di origine algerina, Pierre Rabhi, che parla di buone pratiche agricole, cioè di gesti importanti, anche piccoli, utili alla salvaguardia del pianeta. Rabhi vive nell’Ardèche, il dipartimento della Regione del Rodano-Alpi, dove l’agricoltura è prevalente con le s

Report e l’integralismo cattolico

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di Umberto Berardo Ieri sera, lunedì 20 aprile, la trasmissione Report condotta da Sigfrido Ranucci, visibile ancora su Rai Play e sabato 25 aprile su Rai 3 alle ore 15,30, si è occupata di quanto avviene tra alcune pieghe del variegato mondo cattolico. Per la verità già Riccardo Iacona aveva messo in luce gli attacchi a papa Francesco, ma Ranucci e la sua squadra di giornalisti sono entrati con grande analisi investigativa dentro le componenti di un cattolicesimo fondamentalista costituito da alti prelati, poteri forti del mondo finanziario, sette religiose diffuse in tutto il mondo e gruppi politici di estrema destra. Prima di scrivere queste note ho provato a dare uno sguardo alle rassegne stampa, ma ho notato pochissima attenzione sul tema e francamente non me ne meraviglio. Mentre seguivo la puntata di Report ho postato su Facebook “Sto guardando Report e comprendo il perché papa Francesco chieda così spesso di pregare per lui”. Questa continua insistenza del papa mi las

Nel merito di un ospedale Covid-19 nel Molise

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Il ragionamento portato avanti dall’Associazione fra gli ex consiglieri regionali sulla necessità e urgenza di dotare il Molise di ospedali Covid 19, riaprendo gli ospedali di Larino e di Venafro, trova la sua risposta nell’annuncio di chi dice che è fondamentale dotare tutte le Regioni   almeno di un ospedale attrezzato per l’emergenza.  Una necessità, come veniva sottolineato nelle due note dell’Associazione, non solo per rassicurare i molisani di punti di riferimento specifici per le urgenze del coronavirus, ma, anche, per dare al Molise la possibilità di esprimere, entrando a far parte della rete nazionale, la solidarietà. In ogni caso resta aperta la necessità   di valutare e entrare nel merito - dopo aver dato la dovuta risposta all’urgenza - di una pianificazione della sanità molisana quale uno degli elementi strategici per la ripresa. Ci vuole poco, nel caso di un solo ospedale DEDICATO, per attrezzare il Vietri di Larino a tale finalità e. così, porre fine a polem

Il verde Molise, la porta che apre al domani

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La salute quale minimo comune denominatore di una fondamentale coniugazione, Sanità e Agricoltura , c he nel Molise è  possibile più che altrove, nel momento in cui c'è la certezza, sia della cura che della buona alimentazione. di Pasquale Di Lena Ricordo quando, seconda metà degli anni ’90, sono rientrato nel Molise dalla Toscana e dal mondo che ho girato in lungo e in largo, e, da eletto, a far parte dell’Assemblea legislativa, il Consiglio regionale, l’assise che approva le leggi e la programmazione di un territorio . Nel caso del Molise , un territorio contrassegnato da una ricca biodiversità,  ancora diffusa ruralità , e, un patrimonio molto interessante di prodotti tipici, cioè di prodotti riconosciuti tali dalla storia, nel momento in cui lo sono da almeno da 25 anni. Ben 151 dei quasi 5mila riconosciuti in Italia. Un patrimonio enorme che sta a indicare la qualità , e, in più, anche la diversità ,   che il territorio esprime e lo fa con il contributo prezioso d

Ricordi d’un incontro con Enzo Nocera

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A pochi giorni della sua morte Ricordi d’un incontro con Enzo Nocera fra realisti e sognatori del Molise in una sera d’inverno del 1970 a Guardialfiera             S i affannavano nel desiderio di somministrare dignità e valore, all’avvicendarsi monotono e insensato dei giorni e degli anni, per squarciare la barriera soffocante di ogni limite, per creare offerte, avvenimenti, occasioni di verifiche, slanci e speranze; per cogliere le voci di ogni giorno; le domande devastanti e le attese dell’ uomo molisano, al tramonto della secolare civiltà contadina, ed all’alba dell’Era nuova, innovatrice del Sud.                 Stavamo a confabulare così da un’ora, addossati su divani, con Nicola Perrazzelli, con Adolfo Colagiovanni, Franco Fraracci, Walter Genua, Paolo Nuvoli, Giuseppe D’Agostino, Lino Mastropaolo, Luigi Biscardi, Peppe Bucci, Nino Amoroso, Luciano Gentili, Franco Correra, venuti ad inaugurare a Guardialfiera, fra giovani volenterosi del posto, i

David

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Ho letto con ritardo - data la mia ridotta o nulla frequentazione di fb -   la notizia della morte di una persona speciale che ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere e frequentare, David, che per me è stato, per averlo conosciuto a Miami sulla sua barca e per le sue avventure di lupo di mare, “il marinaio”. Anni fa, in uno dei miei viaggi in Florida, precisamente a Hollywood, a fare visita e riabbracciare il cugino di mia madre, Nino, che io ho sempre chiamato zio, e sua moglie Evelyn, zia Evelyn.   Zio Nino Ricciuti, nato a Casacalenda e emigrato con la madre, zia Ietta, la sorella di mia nonna Giustina, a New York, nel Bronx, negli anni ’20, per ricongiungersi con il marito, Fioravante.   Figli di   Evelyn e Nino, Eve e Frank, che, ricordavo, prima di incontrarli di persona, per le loro foto che arrivavano con “ il pacco dell’America” a cavallo degli anni’50. Dicevo del mio incontro con David, grazie a Eve che mi ha accompagnato con la sua macchina decappottabile da Holl

Funzioni ed uso del linguaggio

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di Umberto Berardo La manifestazione della personalità e del proprio modo di essere può avvenire in diversi modi. Le forme più abituali sono quelle dei gesti, dei comportamenti e del linguaggio. Non si tratta di sistemi alternativi ma molto spesso complementari che hanno regole convenzionali, forme riconoscibili, strutture condivise, funzioni relazionali e quindi un enorme valore sociale. Ognuna   di tali modalità espressive presenta un’utilità indiscutibile, ma l’atto comunicativo per eccellenza è sicuramente veicolato dal linguaggio che può servirci ad esternare sentimenti e stati d’animo, a persuadere, ad informare, a stabilire contatti, ma anche a creare scopi più elevati di uso come quello letterario o metalinguistico. Parliamo di vere e proprie azioni linguistiche quando usiamo tale mezzo per fini performativi ovvero per raggiungere un obiettivo o rispondere a un’esigenza. Per convincere, incidere, trasformare, avvisare, promettere o sostenere un’idea è c