Il Molise come Macondo.
Domenico Di Lisa Un signore molisano, partito per andare oltreoceano quaranta - cinquanta anni fa, non ha mai fatto ritorno in Molise e non ha seguito le vicende politiche della nostra regione. Preso dalla nostalgia, decide di fare un viaggio nella terra di origine e lo fa in questa fase preelettorale. Ascoltando i nomi dei potenziali candidati alla Regione o al Parlamento ha un sobbalzo ed arriva alla conclusione che il Molise è una terra magica nella quale esiste il dono dell’immortalità. Almeno in politica. Infatti, associa immediatamente il cognome Frattura a Fernando, Di Giacomo a Pietro, Iorio a Raffaele, Ruta a Nunzio, Vitagliano a Giuseppe, Totaro a Mario, Veneziale a Gabriele. E la lista potrebbe continuare. L’iniziale stupore si trasforma rapidamente nel convincimento che nella terra che aveva lasciato esiste una ereditarietà delle cariche istituzionali e che, contrariamente a quanto aveva immaginato, è rientrato in un Molise che fa fatica a trasformarsi in