I promoter degli oliveti superintensivi in Italia
Quali e quanti risultati hanno portato, per i redditi degli agricoltori, le soluzioni delle grandi multinazionali? Meno pubblicità e più dignità al ruolo che deve svolgere, se si vuole davvero dare basi e forza all’olivicoltura di domani Quello che dà fastidio dei sostenitori degli oliveti super intensivi è che si trasformano – non so quanto a loro insaputa – in veri e propri promotori pubblicitari di queste nuove forme d’impianto. Raccontano – lo sottolineano con forza – che danno qualità e, con essa, anche più quantità; permettono la piena meccanizzazione e una riduzione della presenza dell’uomo; danno una sicura risposta di reddito all’olivicoltore, che, suo malgrado, fino ad ha subito lo strapotere degli altri interlocutori componenti della filiera dell’olivo e dell’olio. In pratica dicono le stesse cose che sono state dette tutte le volte che una multinazionale ha pensato di promuovere i suoi semi, le sue varietà, i suoi antiparassitari, i suoi veleni e i suoi servizi,