EDUCARSI PER EDUCARE AL GUSTO DEL VINO E DELLA TAVOLA
Il presidente dell'Aspi Giuseppe Vaccarini |
Kosta Stavroulakis,
Milglior Sommelier d'Italia Aspi
|
L’ASPI, l’associazione della Somellerie professionisti
italiana, nata nel 2007 per volontà e iniziativa di Giuseppe Vaccarini, già
presidente dell’Ais e già (1978) Miglior Sommelier del mondo, rafforza questo
importante contributo culturale con la figura di professionisti dell’assaggio
protagonisti nella gestione della cantina oltre che della sala, con i servizi
resi ai clienti di un ristorante.
Un’affascinante esperienza quella vissuta questo fine
settimana, appena passato nella bella Villa Eubea, nei territori di Bacoli e
Pozzuoli, proprio davanti agli scavi di Cuma, la città fondata nel 7° sec. a.
C. dagli Eubei di Calcide, che non si
dimenticarono di portare dalla Grecia, tralci di viti e talee di olivo, che,
non a caso presero il nome di “Ellenicus”, oggi “Aglianico”, e “Greco”, dando
vita, con gli sbarchi di altri greci nel sud Italia e la nascita della Magna
Grecia, a quella fama dell’Italia di “Paese del Vino” (Enotria tellus), da
sempre.
Un fine settimana, in questo luogo magico dei Campi Flegrei,
la terra dei vulcani, con il golfo di
Pozzuoli e il mare di Ischia, Procida, Capo Miseno con il lago omonimo e,
insieme, quelli di Averno, Lucrino e Fusaro, all’insegna del campionato
nazionale del “Miglior Sommelier d’Italia, firmato Aspi, con le semifinali che
hanno selezionato tre dei sette classificati per la prova finale e l’elezione
del migliore, il campione.
Una competizione dura, con ognuno dei tre finalisti
impegnato in una prova complessa, per niente facile, perché non basta essere
bravi degustatori o assaggiatori provetti, ma serve anche stile, un modo di
presentarsi e relazionarsi con il cliente, come pure di organizzare e gestire
la cantina e i vini ma anche l’insieme delle bevande che possono accompagnare
un pasto. Un vero professionista protagonista in sala nello stesso modo in cui
il cuoco è protagonista in cucina.
Una prova di come servire lo spumante, come riconoscere ben dodici
distillati, l’origine e l’anno; come
scaraffare il vino e presentarlo; come riconoscere tre vini e descriverli,
quale birra di tre messe a disposizione da uno sponsor abbinare a un formaggio pecorino di Pienza
stagionato 24 mesi , come riconoscere e descrivere due caffè, come eliminare
errori da una carta dei vini volutamente sbagliata, quali vini abbinare a un
menù, e, infine, il riconoscimento e la descrizione di alcuni arnesi legati al
vino o ai liquori.
“Una prova complessa ma necessaria – ha detto il Presidente
Vaccarini nel corso di uno dei suoi interventi – che serve per far capire che
il titolo di “Migliore assaggiatore d’Italia” è meritato”.
i tre finalisti: Kosta Stavroulakis, Giacomo Morlacchi e Davide Dargello |
Una finale molto appassionante e vissuta non senza emozione
dai tre protagonisti - partecipata da una giuria composta da esperti per ogni prova, compresi due
chiamati per valutare l’attitudine generale di ognuno dei tre finalisti - condotta dal responsabile della delegazione
dell’Aspi della Puglia, il sommelier professionista, Rudy Rinaldi, fondatore, con
la moglie Celeste, delle Delegazioni Abruzzo, Molise e Puglia.
Una passione, quella dell’assaggiatore e del sommelier , che
ha bisogno di studio, esperienze, continui approfondimenti per svolgere una
professione bella, entusiasmante, che meriterebbe un riconoscimento ufficiale,
visto che ancora non ce l’ha. A tale proposito, l’Aspi, con le altre due
associazioni l’Ais e l’Onav, sta portando avanti l’istanza di questo
riconoscimento ufficiale da parte del Parlamento italiano. Il riconoscimento di
una professione che è anche arte espressa da chi con passione si dedica al
vino, cioè a un testimone importante del territorio, quale origine, insieme al
vitigno e al talento del viticoltore, della qualità.
Il vincitore di un Concorso magnificamente organizzato, cioè
il “Migliore Sommelier d’Italia 2016- Aspi”, è risultato un giovane di origine greca, Kosta
Stavroulakis, con Giacomo Morlacchi secondo e Davide Dargello terzo. Un arrivo
sul filo di lana vista la bravura di tutt’e tre i finalisti.
A conclusione della gara la consegna anche del riconoscimento
di Socio onorario a Pasquale Di Lena e Alessandro Torcoli, che hanno ritirato
l’ambita onorificenza, e con il Prof. Leonardo Seghetti, marchigiano di Ascoli
Piceno, assente per i gravi problemi causati dalle continue scosse di terremoto.
pasqualedilena@gmail.com
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