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Memoria e territorio

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    Ieri, a Guardialfiera, un tardi pomeriggio all’insegna della memoria e del territorio con due protagonisti che non hanno mai perso quel filo che, quando siamo lontani,   ci lega   tutti   alle radici. Il territorio segnato dalle Terre del Sacramento e, non lontano, oggi, dal grande lago artificiale che si è mangiato gli amati orti e spedito in terre lontane le famiglie protagoniste, ieri, dall’agitato fiume che proprio lì trovava riposo rallentando il suo percorso. Un rallentamento come   per sentire i profumi di una campagna ricca di orti e di frutti dall’impareggiabile sapore.   Protagonisti due guardiesi di origine: Nicolino Antenucci, che da tempo vive   a Chieti, e Giuseppe Acierno, neurologo a Roma. Entrambi autori di libri che raccontano due valori importanti del territorio che ben conserva le loro radici, appunto la memoria e il territorio. La memoria, che lega il passato al presente per dare ad esso continuità e, così, diventare futuro. Il territorio, la rappresentazione
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  NA BATTĖRIE Ze s’tanne magnanne a terre, nu monne de tiempe na mendagne de suonne, pe na battérie che ne tè sènze. Iie ne diche niende,  tu ne dice niende e i padrune de uoje. na mórre de spiétate cremenale,  continuene èmmendenà solde  spetannne nfacce u demane. Cremenale de nu ses’téme cremenale,  u neoliberisme, che, pe èsse nu mescuje  de méle e de sale, nesciune nomene. Fratè svijete prime che è tarde,  u munne à chiappate a calatòre  e u calle forte è sule u prime segnale. Ce s’tà sule nu remèdie, quille de remanè ferme é nu luoghe, ne fa remòre,  magnà sule u necessarie pe ne sprecà,   camenà, s’trégne i mane pe nu salute,  ébbraccià, parlà de pace e lebbertà.  Pratecamente devendà popele  che ze rebbèlle facènne peliteche, e ca peliteche, matune matune,  métt’nziéme u demane Aprile 2024 UNA BATTERIA Si stanno divorando la terra, un mondo di tempo, una montagna di sogni per una batteria che non ha senso. Io non dico niente, tu no dici niente e i padroni di oggi, un mondo di cr

La sola certezza

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    Ogni giorno i segnali che arrivano sono di un predominio lento ma costante dell’intelligenza artificiale, quella che andrà a sostituire l’intelligenza naturale, cioè del mondo animale e vegetale, dell’umanità. Ogni giorno c’è un attrezzo o un macchinario che ruba il posto di lavoro a una persona, a noi che ne abbiamo bisogno di pensare, sognare, progettare per programmare e costruire il domani, facendo tesoro del rapporto che abbiamo con il resto della natura, nel momento, però, in cui questo rapporto rimane e viene alimentato, non esaurito. Da qualche parte del mondo stanno azzerando le montagne; da qualche altra parte si stanno sciogliendo i ghiacciai; da qualche altra parte ancora bruciano boschi e foreste o, come ci raccontano dalle Olimpiadi di Parigi, la morte accertata del fiume che attraversa la grande e stupenda città, la Senna, con le sue acque inquinate. Per non parlare di un mare sempre più plastificato o di un territorio sempre più ridotto per far posto   ancor   p

Soffiano pericolosi venti di destra

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 di Umberto Berardo La strage del 2 Agosto 1980  Stazione di Bologna, Fascisti gli autori , Gelli e P2 i mandanti Alimentato dall’egoismo neoliberista e turbocapitalista ma anche dalle oligarchie dei Paesi pseudo comunisti, c’è un pensiero di destra che si sta diffondendo come un vento irrefrenabile un po’ in tutto il mondo con il sostegno di lobbies finanziarie ed economiche. Si tratta di idee egocentriste, antidemocratiche, nazionaliste e imperialiste che non solo stanno spingendo gli Stati verso forme istituzionali illiberali o parafasciste, ma mettono seriamente in pericolo i principi di libertà, di convivenza pacifica e di eguaglianza. L’affermazione del potere e del benessere di pochi riesce a giustificare ogni cosa; così attraverso un’informazione come mezzo di distrazione di massa c’è chi sta provando a far digerire guerre di occupazione come quella in Ucraina o a Gaza nonostante le condanne della Corte internazionale di giustizia a Putin per crimini di guerra e deportazione il

Inciviltà e mancanza di cultura per il rispetto della legalità ambientale

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  Rimuove l'etichetta Posta in arrivo da questa conversazione Giorgio Giorgio Scarlato lug 2024, 20:46 (11 giorni fa) a  me L'incre L'increscioso e vergognoso episodio avvenuto il 20 luglio scorso in contrada Castellerce, area sottoposta a protezione ambientale dalla Direttiva Habitat - Natura 2000 - SIC "Calanchi Pisciariello - Macchia Manes" nell'agro del Comune di Palata è la verità lampante, evidente, di dove può arrivare l'inciviltà umana, mi auguro solo di pochi, dei valori perduti o mai avuti in cui oggi quel "qualcuno" vive nella nostra società civile.                                                                                                                            Sono stati sversati, illegalmente, rifiuti di materiale edile nel luogo dove, il 22 maggio scorso, venne organizzata " La giornata mondiale della Biodiversità 2024 ". Nell'occasione avvenne da parte dei Carabinieri della Biodiversità di Isernia la consegna

Riparte dai luoghi il sogno del domani

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    Lo sviluppo in atto, quello partito con il “boom economico” che, con il sistema neoliberista, ha preso la via del consumismo sempre più esasperato, ha bisogno di una visione aggiornata del territorio, oggi più che mai bene comune, tesoro unico di quelli che lo vivono e ne fanno parte. Una priorità per capire bene come monitorare e utilizzare questo straordinario contenitore di risorse e di valori, che il sistema - un po' ovunque e in modo predatorio e distruttivo - ha ridotto a poca cosa. Tant’è che la terra, nella sua complessità e vastità, sin dall’avvio di questo sistema nelle mani e nella mente delle banche e delle multinazionali, in un giorno diverso per ogni Paese e sempre più lontano da quello ultimo dell’anno, urla la sua rabbia per non avere più niente da dare.   È, il giorno triste, il più triste dell’anno quello   del “Sovrasfruttamento della Terra”. Il territorio, quale origine anche della qualità ed espressione della biodiversità, ha bisogno di attenzione e amo

Una bella serata con la poesia dialettale di Pasquale Di Lena

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  Comunicato stampa foto di Elvio Petrecca- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Gremito l’atrio del Palazzo Ducale di Larino per l’incontro “Letture di poesie in dialetto di Pasquale Di Lena”, inserito in “Percorsi in Biblioteca” promosso dal Lions club Larino con la collaborazione del Comune della città di Larino. Una serata, a detta di tanti “magica”, sicuramente complice la suggestiva location, ove a fare da protagonista indiscussa   è stata   la poesia dialettale di Pasquale Di Lena, declamata dallo stesso autore. La poesia, quale espressione culturale più alta, in vernacolo a testimoniare il patrimonio culturale più profondo, quello di comunità,   che ancòra le radici del suo popolo, nella potenza ritrovata nelle consegne generazionali, quasi a contrastare la nuova colonizzazione del linguaggio. La poesia dialettale di Pasquale Di Lena ha trovato la giusta atmosfera e collocazione, martedì