Soffiano pericolosi venti di destra

 di Umberto Berardo

La strage del 2 Agosto 1980  Stazione di Bologna, Fascisti gli autori , Gelli e P2 i mandanti


Alimentato dall’egoismo neoliberista e turbocapitalista ma anche dalle oligarchie dei Paesi

pseudo comunisti, c’è un pensiero di destra che si sta diffondendo come un vento irrefrenabile un

po’ in tutto il mondo con il sostegno di lobbies finanziarie ed economiche.

Si tratta di idee egocentriste, antidemocratiche, nazionaliste e imperialiste che non solo stanno

spingendo gli Stati verso forme istituzionali illiberali o parafasciste, ma mettono seriamente in

pericolo i principi di libertà, di convivenza pacifica e di eguaglianza.

L’affermazione del potere e del benessere di pochi riesce a giustificare ogni cosa; così attraverso

un’informazione come mezzo di distrazione di massa c’è chi sta provando a far digerire guerre di

occupazione come quella in Ucraina o a Gaza nonostante le condanne della Corte internazionale di

giustizia a Putin per crimini di guerra e deportazione illegale di bambini ma anche a Israele per

segregazione razziale nei confronti dei Palestinesi.

Sia Putin che Netanyahu irridono tali giudizi e addirittura minacciano l’ONU.

In Italia una borghesia miope e irresponsabile sta portando il Paese verso una deriva

pericolosissima che rischia di sconvolgerne l’assetto istituzionale democratico e di minare i principi

fondamentali della nostra Costituzione calpestando con la legge sull’autonomia differenziata l’unità

del Paese e l’uguaglianza dei diritti mentre con il provvedimento sul premierato si scardina l’assetto

democratico e la sua base parlamentare.

Parte ora la raccolta firme per abrogare la legge Calderoli i cui pericoli spero affiorino alla

coscienza critica degli Italiani.

Permangono purtroppo da noi organizzazioni di estrema destra che non solo fanno chiaro

riferimento alle idee fasciste e naziste, ma agiscono con aggressioni violente.

Non vogliamo andare troppo indietro nella storia ricordando la strage di Piazza della Loggia a

Brescia nel 1974 o quella alla stazione di Bologna del 1980; citiamo invece gli attacchi più recenti

alla sede della CGIL a Roma il 9 ottobre 2021 o le violente intimidazioni razziste a Verona nei

confronti di tifosi marocchini il 13 luglio 2024 e i recentissimi pestaggi al giornalista della Stampa

Andrea Joly a Torino nella serata di sabato 20 luglio 2024.

Ci sono relazioni di tali movimenti con le forze parlamentari e cosa si sta facendo per indagare in

merito?

Abbiamo scritto molte leggi per sciogliere organizzazioni apertamente fasciste e neonaziste, ma

come operiamo concretamente per chiudere queste nuove forme di estremismo violento di destra?

Ovunque in America come in Europa non si è capaci assolutamente di accoglienza e quando si

accetta qualcuno clandestinamente purtroppo lo si fa solo per alimentare il lavoro nero ripristinando

una schiavitù incapace di ogni rispetto dei diritti sul lavoro e perfino della stessa vita umana come è

accaduto più volte quando ne abbiamo calpestato la dignità creando morti sul lavoro su cui non

siamo più capaci neppure di gridare a lungo la nostra indignazione.

Questi venti pericolosi di destra ci stanno portando alla monopolizzazione della produzione

agricola e industriale, dei servizi e di ogni forma di attività sempre più nelle mani di pochi grandi

imprenditori che gestiscono a proprio uso e consumo informazione, finanza, economia e politica.

La distribuzione della ricchezza in mano a una ristretta cerchia di ricchi è sempre più iniqua e sta

generando disuguaglianze crescenti, povertà e tantissime morti per fame o determinate dal tentativo

disperato di cercare la vita oltre i confini della miseria verso Paesi che non si riescono mai a

raggiungere perché il mondo ricco non è ancora disposto a considerare l’emigrazione un diritto e

l’intero mondo patria di tutti.

In realtà l’egoismo individualistico non permette che l’idea d’internazionalismo penetri le

coscienze e generi la giustizia sociale.

Da un po’ in Europa come in America riecheggia il termine “deportation” che ha generato nella

storia olocausti come la tratta dei negri o la Shoah solo per fare gli esempi più conosciuti del


passato o quelli dei Curdi, dei Palestinesi, dei migranti africani nei lager libici, dei Rohingya, degli

Aiguri cinesi, dei dissidenti politici in Russia o nella Corea del Nord oggi.

In Gran Bretagna il premier Rishi Sunak aveva fatto approvare una legge per deportare in Ruanda

i migranti illegali e sappiamo che in molti Stati della stessa Unione Europea circolano idee simili.

Di completare la costruzione di muri e della “deportation” di migranti illegali ha parlato Donald

Trump nella convention repubblicana che gli ha dato la candidatura a Presidente degli Stati Uniti

d’America.

Qualcuno sostiene che il termine usato da Trump sarebbe stato tradotto impropriamente in

italiano con “deportazione” come se la traduzione letterale con “espulsione” non avesse la stessa

negatività sul piano sociale e umano trattandosi di una grave forma di emarginazione posta in essere

da quella che papa Francesco chiama “una politica dello scarto”.

Non possiamo consolarci con la vittoria al secondo turno in Francia del rassemblement

repubblicano o con quella in Gran Bretagna di Keir Starmer che praticamente ha bocciato il piano

sui migranti del governo conservatore.

Adesso la preoccupazione più grande è a mio avviso la possibile affermazione a novembre negli

Stati Uniti di un populista come Trump che non solo ha tentato, come sappiamo, un possibile golpe

con l’irruzione di suoi sostenitori a Capitol Hill il 6 gennaio 2021, ma cerca, come da noi la Lega

che infatti lo sostiene, di guardare unicamente agli interessi degli Americani isolando il suo Paese

anche dalle alleanze esistenti.

Nel suo programma troviamo temi davvero inquietanti: la sicurezza dei cittadini da difendere

anche con le armi, la negazione della cittadinanza ai figli di migranti clandestini e la " più grande

operazione di deportation nella storia del nostro paese"; seguono poi lo stop ai finanziamenti

all’Ucraina senza un piano manifesto di soluzione del conflitto, la necessità che Israele completi

quanto ha iniziato a Gaza, la diminuzione delle imposte alle società e l’aumento vertiginoso delle

tariffe sulle importazioni, la pena di morte per gli spacciatori di droga, il sostegno all’uso dei

carburanti fossili eliminando le nuove norme climatiche e ambientali che stavano avanzando a

livello mondiale.

Alla Convention repubblicana non è mancato neppure un riferimento a Dio che Trump ha detto

starebbe dalla sua parte e perciò lo avrebbe salvato dall’attentato alla periferia ovest di Butler, in

Pennsylvania.

Il passaggio che più deve inquietare è l’orgoglio isolazionista dell’America First che è lo stesso

del “prima gli italiani” della Lega in Italia o in generale delle destre oltranziste ovunque giungono

al potere.

In un passaggio del suo intervento alla Convention Repubblicana Trump ha lasciato intendere una

possibile revisione dei trattati internazionali compreso quello della NATO.

Questo candidato alla presidenza ha già dimostrato in passato di avere a cuore il principio

neoliberista della competizione e di essere lontanissimo dal valore della solidarietà e della

condivisione; per questo non possiamo meravigliarci se quelli che finanziano le sue campagne

elettorali sono le grandi società americane nel settore di quel plutocapitalismo che è orientato solo

al profitto.

Credo sia del tutto evidente come Trump abbia trasformato il Partito Repubblicano in un

movimento populista di destra che guarda unicamente al benessere delle classi agiate statunitensi.

Come in altre elezioni, anche negli Stati Uniti d’America una possibile affermazione di Trump

non sarà certo per suo merito perché le sue basi etiche, culturali e politiche non appaiono certo

all’altezza, ma dipenderà da un momento di grave crisi di quel Partito Democratico incapace di

generare una nuova classe dirigente e d’individuare per tempo un suo candidato competente e

credibile.

Lo stesso annuncio domenica sera, 21 luglio, di ritiro della sua candidatura da parte di Joe Biden

è difficile che riesca a far superare le attuali difficoltà del Partito Democratico che non sembra avere

una figura carismatica in grado di entusiasmare gli elettori.


Il sistema di suffragio indiretto con voto segreto attraverso i grandi elettori scelti dai vari Stati e

la scarsa affluenza di votanti non danno certo garanzia di grande rappresentatività nella scelta del

Presidente statunitense.

In generale occorre precisare che il vento di una destra estrema sciovinista, xenofoba e

nazionalista in Europa e nel mondo dipende in gran parte dalla delusione degli elettori che vedono

ormai una sedicente sinistra davvero quasi sempre lontana dalle istanze dei cittadini e incapace di

costruire programmi per una coesistenza pacifica tra i popoli e dare loro una qualità di vita

accettabile con la garanzia dei diritti fondamentali.

Spero che l’Unione Europea rifletta su ciò che sta accadendo nel mondo e acquisti finalmente

l’autonomia economica, finanziaria e politica di cui ha bisogno.

Quello cui tutti dovremmo pensare per creare un nuovo ordine mondiale democratico, pacifico e

rispettoso dell’ambiente è la creazione di una democrazia vera fondata su leggi elettorali che

garantiscano realmente la rappresentanza e sull’eliminazione del conflitto d’interessi che negli Stati

Uniti d’America ma anche altrove riesce a condizionare ancora molto la libertà di voto.

La cosa certa è che tale obiettivi non si raggiungeranno senza una mobilitazione di massa.

Commenti

  1. Maria Grazia Barbusci2 agosto 2024 alle ore 16:48

    Siamo fatti di luce ed ombra ognuno di noi, vivere seguendo l'una o l'altra è in gran parte una nostra responsabilità ma la coscienza collettiva viene manipolata inconsapevolmente. In questa epoca sei social l'individuo è isolato mentre si illude di essere al centro del mondo. La solitudine e i pochi contatti col mondo vero inaridiscono l'anima, fanno covare violenza e inadeguatezza e nel collettivo non si ha più fiducia o confronto. Si finisce per "affidarsi" alla destra violenta e repressiva nella quale molte persone si identificano, come il male con il male. La società ed il mondo sono fatti di persone e troppe sono frustrate perché non si parla più di empatia e sensibilità ma il solo mantra è la parola guerra. Bisogna scovare la cattiveria iniziando da quella che incrociamo nel nostro contesto per poi estirparlo anche dal contesto sociale. Se si votano i violenti corrotti e razzisti non si può auspicare la pace né nei luoghi piccoli né nel mondo.
    Se penso a quanti razzisti di destra e non solo, conosco già solo a Larino... E il paese pian piano si sta autodistruggendo infatti fra sotterfugi, ambiguità e morale ridotta a brandelli.
    L'uno crea il tutto ed il tutto è fatto di tanti uno che vogliono distruggere tutto.
    Un bel casino che l'uomo non ha mai affrontato e risolto veramente...
    Molti ci si rotolano nel piacere di fare del male.
    Così con l'ambiente ed il territorio...

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  2. E' di poche ore fa l' Ok dell'Aula della Camera alla fiducia posta del governo sul decreto Infrastrutture. In pratica l'Ok al Ponte del Molise. Al clima impazzito e alla natura ferita nessun accenno da parte di chi ci governa, e, così, la situazione continua a precipitare.

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  3. È interessante notare che sembra esserci una sorta di amnesia e insensibilità, da parte della popolazione più illuminata, nei confronti delle organizzazioni, dei partiti e dei leader autoritari che si stanno moltiplicando senza freni all'interno della comunità europea. I valori comunitari e illuministi che hanno guidato le costituzioni e le leggi che costituiscono la base dell’Europa saranno ancora una volta denigrati dal semplice desiderio di potere e denaro?

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