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Cinquantesima settimana sociale dei cattolici italiani

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di Umberto Berardo Si è tenuta a Trieste dal 3 al 7 luglio con novecento delegati provenienti dalle diocesi italiane la cinquantesima settimana sociale dei cattolici per la quale il tema scelto è stato “Al cuore della democrazia – Partecipare tra Storia e Futuro”. Per anni sono stato delegato alle settimane sociali per la mia diocesi di Trivento (CB). Quest’anno ho seguito i lavori ogni giorno anche se a distanza attraverso la piattaforma messa a disposizione di tutti dal comitato promotore. I lavori sono stati incentrati su relazioni tematiche negli incontri in plenaria, laboratori, proposte di buone pratiche di cittadinanza attiva e di partecipazione democratica nella vita sociale. Oltre cento gli stand di imprese, cooperative sociali ed enti di terzo settore, università, comunità energetiche rinnovabili, associazioni culturali e di promozione sociale. A queste iniziative si sono aggiunte tavole rotonde tematiche predisposte da associazioni ecclesiali, sindacati, reti. A distanza,

Francesco Jovine e Giose Rimanelli nel loro Molise

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di Vincenzo Di Sabato Al pregevole servizio sulla Valorizzazione dei “Cammini Molisani“ apparso lo scorso martedì 8 luglio, amo riportare alcuni sguardi sbirciati su “questa nostra piccola cara patria comune” da Francesco Jovine e Giose Rimanelli durante il secolo scorso. La nostra terra, grande come un fazzoletto, nasce da una tasca dell’Appennino che si chiama Molise. Sul fazzoletto vi sono minuscoli ricami fatti a tombolo, che i geografi chiamano paesi” (G. Rimanelli). “Racchiuso fra il Trigno e il Fortore e con il Matese, che la domina e genera il suo fiume più grande, c’è Il Molise, terra senza riposo. E’ tutta una tortura geologica, raggelata in tempo immemorabile. Il paesaggio emerge dalla roccia ed è fatto di pietre. Dal lembo del mare pulito di Montenero, Petacciato, Termoli e Campomarino; dalle verdi pinete punteggiate da rosmarini, mirti e ginepri e popolate di campeggi, fino alla riposata gaiezza di Venafro, il panorama è aspro, con cime brulle, e burroni coperti da

Bojano, prossima tappa del forum itinerante Biodiversità

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Comunicato stampa - Associazione ex consiglieri regionali del Molise Si terrà ad Agosto nel Comune simbolo del Matese. La decisione presa nel corso dell’incontro, promosso dal Sindaco Carmine Ruscetta, con i rappresentanti dell’Associazione ex consiglieri regionali. Saranno il Matese con le sue orchidee, i suoi orapi, le sue lumache, i suoi pascoli; la piana di Bojano, terra di orti alimentati dalle sorgenti di acque cristalline, e il tratturo Pescasseroli – Candela, i territori che, dopo Larino e Portocannone, racconteranno la Biodiversità, il carattere che, insieme con la Ruralità, dà un primato nazionale al piccolo Molise. “Due primati – hanno sottolineato i rappresentanti dell’Associazione ex consiglieri regionali del Molise - di grande attualità che, insieme, possono diventare filo conduttore di un piano di sviluppo di cui ha bisogno il Molise per il suo domani. Sta qui l’idea di un forum itinerante che, con i caratteri della biodiversità e ruralità, diventi inventario del

Il sangue amaro “versato a Reggio Emilia è sangue di noi tutti”. Dal governo Tambroni al governo Meloni

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di Alfiero Grandi - Il 7 luglio ricorre il 64° anniversario della manifestazione antifascista del 1960 a Reggio Emilia durante la quale la polizia sparò e uccise 5 persone, la crisi più acuta di un periodo inquietante per l’Italia. Dobbiamo ricordare anzitutto i morti in difesa delle libertà democratiche, conquistate a caro prezzo con la Liberazione del 1945. Dice la canzone sui morti di Reggio Emilia: “Lauro Farioli è morto (uno dei 5) per riparare al torto di chi s’è già scordato di Duccio Galimberti”, eroe della Resistenza. Rotta l’unità antifascista, era nato il governo Tambroni --- Ricordare i morti di Reggio vuol dire tornare sul significato del governo Tambroni nato con l’appoggio del Movimento Sociale, partito che si richiamava al ventennio fascista. Il governo Tambroni rappresentò una grave sbandata politica della Democrazia Cristiana, che portò alla rottura dell’unità antifascista aprendo al Msi che cercava una legittimazione fino a quel momento negata. L’antifas

I Camminatori di Soriano, il libro di Domenico Varì

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Micuzzu, il mio fraterno amico, Domenico Varì, mi ha inviato il suo libro di racconti “I camminatori di Soriano”di 330 pagine, appena uscito a maggio di quest’anno per la BookSprint Edizioni, con la prefazione e collaborazione di Fedele Ceravolo. Dedicato ad Anna, Ester e Maria Fiore, le tre nipoti che, di sicuro, l’hanno convinto a dare voce alla memoria. I “camminatori” sono i suoi paesani del piccolo centro della Calabria, posto nella valle del Mesima tra Serra San Bruno e Vibo Valenzia, in provincia di Catanzaro. Un luogo, il paese che ho avuto il piacere di visitare un’estate di trent’anni fa, in occasione di un mio soggiorno a Sant’Onofrio, il paese confinante, ospite della famiglia Congestrì. Sapevo della presenza di Domenico che, nel periodo delle ferie estive, tornava ad abbracciare il vecchio padre, un tempo abile artigiano, come tanti altri sorianesi, prima delle grandi partenze e sistemazioni – come ben racconta Domenico - a Roma o nel Nord Italia, in Francia, Svizzera

Da Nadia al Relais Mirabella

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Leggo su Gambero Rosso questa bella notizia che riguarda un personaggio della Ristorazione italiana, Nadia Vincenzi, che ha tanto da reccontare del Molise, visto che dal Molise è partita per rggiungere al Lombardia e di questa terra quel luogo magico della Franciacortaa, il grande spumante. Nadia e La sorella di Bobo, Ristorante Ribo, che da annni nel territorio di Guglionesi, onora, con la sua arte culinaria e le sue pubblicazioni, il territorio molisano, in particolare quello del mare e della cucina marinara. Entrambi figli di un ristoratore che è arrivato a Termoli dalla Romagna. Leggo e riporto con grande gioia questa bella notizia "Dove mangiare sulla sponda bresciana del lago d’Iseo. Gli 11 migliori indirizzi scelti dal Gambero Rosso" a cura di Clara Barra --------- A poco più di un'ora da Milano, incuneato fra le province di Brescia e Bergamo, in fondo alla Val Camonica, l’Iseo (o Sebino) in questo periodo dell’anno è una meta super consigliata per vacanze brev

Mille e mille tesori

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Non c‟è olio evo di oliva senza il modo di mangiare mediterraneo come non c‟è piatto ispirato dal mare nostrum senza un filo d‟olio evo. Non c‟è tavola di presentazione della convivialità se non c‟è protagonista il vino al centro di essa, là il rosso o il bianco, là il rosato, che in Abruzzo ricorda il colore della cerasa. I caratteri organolettici esprimono i possibili abbinamenti, l‟arte di saper combinare i profumi ed i sapori del vino con quelli del cibo, per esaltarli e non per soffocarli. Tutto questo si ripete da oltre seimila anni, cioè da quando la vite e l‟olivo sono partiti dalla “Mezza luna fertile”, la Mesopotania, salutando i due fiumi che li avevano dissetati, il Tigre e l‟Eufrate, e l‟una sottobraccio all‟altro si sono incamminati lasciandosi guidare dal sole di giorno e, di notte, dalla luna e dalle stelle. Ed è così che, grazie al clima, hanno coperto di diverse tonalità di verde le terre bagnate dal Mediterraneo, il grande mare di tanti mari, rallegrato, rassicurat