Esultanza per la Canonizzazione di Bartolo Longo
di Vincenzo Di Sabato
è il padre adottivo di Maria Caterina Procaccitto da Guardialfiera
Papa Francesco - seppur in uno stato di sofferenza, dalla “cattedra” speciale del Policlinico Gemelli, martedì 25 febbraio - decreta la santificazione di Bartolo Longo, apostolo del rosario, modello della Chiesa in uscita, fondatore del Santuario e della nuova cittadella mariana di Pompei.
Gioia piena a Guardialfiera, perché alla sua magnanimità è legata tutta la tortuosa storia di vita di Maria Caterina Procaccitto. Essa nasce a Guardialfiera il 12 ottobre 1881 da famiglia povera, nel borgo antico di “Piedicastello”, in una casupola di Via Garibaldi 20, confinante con quella di Pietro Veleno, protagonista di “Signora Ava”, avvincente romanzo di Francesco Jovine.
E’ battezzata l’indomani da don Nicola Romeo, consanguineo del guardiese Carlo Romeo, martire della repubblica partenopea del 1779. Maria Caterina perde la mamma a soli 17 giorni dalla nascita. Il papà si risposa, ma anch’egli morirà trentenne il 17 aprile 1883.
Derelitta, all’età di sei anni, è inviata a Pompei allorché era appena iniziata la costruzione dell’insigne Orfanotrofio. Ne era venuto a conoscenza don Antonio Lalli arcidiacono a Guardia.
La notte di Natale 1894 è presentata al Commendatore Bartolo Longo, avvocato ed esempio luminoso di santità laicale. La prende con sé e diverrà sua padre adottivo. Egli, più tardi, ne curerà l’affidamento al Monastero Benedettino di Eboli e - da lì - instaura una fitta corrispondenza spirituale. Carolina chiede l’ammissione al noviziato e Bartolo Longo ne soddisfa i costi. Per il giorno della vestizione, fa dono anche dei veli e abiti monacali.
Carolina, il 17 aprile 1901, assume il nome di “donna Maria Caterina”. (“Dom e “donna” sono i prefissi al nome, come trattamento riservato ai religiosi benedettini). Frattanto ella scopre al Convento Cappuccino di Morcone, Padre Bernardo Montano, anch’egli di Guardialfiera, che presiederà il 24 febbraio 1903, alla professione dei voti.
Umile monaca, il 25 novembre 1930, è eletta Abbadessa. Regge il monastero negli anni difficili della seconda Guerra Mondiale. E’ innovatrice e mistica. Figura energica e protettiva, leggera e poderosa. Assieme a quella con Bartolo Longo, donna Caterina traccia anche una ispirata corrispondenza con Giorgio La Pira, uomo politico, costituzionalista, contemplativo Sindaco di Firenze.
Donna Caterina Procaccitto morirà l’11 gennaio 1965 a 83 ani, dopo lunghe tormentose infermità.
Sulle correlazioni fra la monaca di Guardialfiera e Bartolo Longo è stato pubblicato, di recente, dal Centro Culturale Studi Storici di Eboli, un prezioso epistolario redatto dallo storico e poeta Giuseppe Barra, sul quale è stato espresso questo commento: “Madre Caterina e Bartolo Longo hanno saputo saldare il silenzio delle stelle con il frastuono dei giorni, svincolandosi dalle catene del rumore per scoprire la musica della fiducia e le sincerità “di un dono perfetto”.
vincenzo di sabato
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