I pericoli dell'intelligenza artificiale per la natura

TEATRO NATURALE -Editoriali -4 ottobre 2024 | 11:30 | Pasquale Di Lena
Pensando agli apostoli del dio denaro e ai loro collaboratori, costruttori dell’intelligenza artificiale, fa pensare che è in atto una nuova babilonia. Una confusione che maltratta la natura, riduce la biodiversità, mette in crisi il clima
Nel mio dialetto, “na babelòneie” sta a significare una grande confusione, ovvero un insieme di rumori, urla, agitazione. Il riferimento, ancora oggi nonostante i millenni passati, è all’antica Babilonia, la città della Mesopotamia, al centro di un evento eccezionale, che la Bibbia racconta nei minimi particolari, ossia la costruzione, da parte di un gruppo eletto di babilonesi, di una torre, dedicata a Babele. Una grande torre, che, una volta terminata, doveva servire per dare ai suoi costruttori la possibilità di toccare il cielo con un dito. Pensando agli apostoli del dio denaro e ai loro collaboratori, costruttori dell’intelligenza artificiale, fa pensare che è in atto una nuova babilonia. L’intelligenza artificiale, che, con la scusa di essere in grado di saper e poter fare tutto, umilia l’intelligenza naturale portando a credere che ha tutte le capacità e possibilità di toccare il cielo con un dito. Sta qui la ragione di una confusione ancora più grande, sempre più presente e diffusa, che accompagna le giornate di noi esseri umani di questo inizio del terzo millennio dopo Cristo. Una confusione che maltratta la natura, riduce la biodiversità, mette in crisi il clima e, con la sua violenza, causa disastri di ogni tipo, al pari delle guerre annunciate, dichiarate, partecipate, sostenute, alimentate da menti criminali là dove governano o partecipano alle decisioni, come pure là dove producono armi di ogni tipo che diffondono lutti, ferite e cancellano sogni, speranze. Stanno svuotando gli arsenali per riempirli di nuove armi, ancor più micidiali e più puntuali con la morte di ogni essere vivente, non solo umani, ma anche vegetali e animali, e, con le distruzioni di immensi territori, gran parte dei quali espressioni di suoli, cioè di fertilità e, come tali, fonti di cibo. Un numero impressionante di effetti che hanno l’origine, cioè la causa. nel nuovo tipo di sviluppo, il neoliberismo delle banche e delle multinazionali. Non possiamo fare altro che ripetere quanto sopra detto: è’ in atto la costruzione di una moderna Torre di Babele, l’intelligenza artificiale, che, come la torre pensata e avviata da un gruppo eletto del popolo dei sumeri, vuole toccare – pensando a Marte e altri pianeti – il cielo con un dito e crede di farcela depredando e distruggendo ogni cosa messa a disposizione dalla terra, a partire dai suoi valori primari, la bellezza e la bontà. La sua fede è tutta nel dio denaro, onnipotente di questi tempi, espressione di un consumismo spietato che la pubblicità sempre più ossessiva alimenta. Voler toccare il cielo con un dito che preme il minuto tasto di un computer, non sapendo che il cielo è cielo proprio perché non si lascia toccare neanche dalle stelle, dal sole e dalla luna e meno che mai dai pianeti. La pretesa - da parte di questi novelli costruttori - di farcela, dopo aver vissuto quest’ultimo diluvio universale, contempla la fede ma non la speranza, che è espressione di valori, lungimiranza, dialogo, convivialità, umiltà e attesa insieme. E questo per significare che la sola fede non basta, serve la speranza, quella propria del seminatore-coltivatore che, da diecimila anni con la sua dedizione all’agricoltura, si affida al cielo, con un sguardo all’alba e uno al tramonto per capire come organizzare il domani. Con il sistema neoliberista - quello attualmente operativo e sempre più imperante – l’agricoltura una volta posta ai margini con il suo territorio, non è più perno dello sviluppo e, una volta ridimensionata e sempre più ridotta si ritrova a essere artefice e vittima della pesante crisi che colpisce il clima. Per non perdere tempo con questa moderna “babilonia” serve ed è urgente pensare insieme alla situazione di Torre di Babele, e cioè di diffusa illusione che vive il mondo. E, per non perdere altro tempo prezioso, insieme lavorare per avviare un nuovo modello di sviluppo basato sui bisogni umani e della natura, del pianeta. Si tratta di costruire insieme un nuovo percorso per non cadere nel baratro in cui ci sta portando il sistema del consumismo con il suo non senso del limite e del finito. E questo lo dobbiamo, anche e soprattutto, per dare forza e coraggio alle future generazioni.

Commenti

  1. la torre di Babele de lA va aumentare la cacofonia e la mensogna dita fake news

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  2. Maria Grazia Barbusci28 ottobre 2024 alle ore 17:58

    La I.A. è un salto nel buio. Siamo tutti ostaggio di tracciabilità, manipolazione, clonazione e quanto di peggio si può immaginare. I droni che volano infastidendo la fauna, ci inquadrano ovunque, ci clonano voce ed immagine, ma la peggiore evoluzione è quella che avviene nelle guerre. Con l'IA tutto è possibile, si svuotano fabbriche, uffici perché la domotica sostituisce l'essere umano ed il contatto umano si perde anche nella medicina virtuale. Più che progresso, che è naturale avvenga, sembra l'autodistruzione delle persone. Dove arriverà questo mondo se da una parte c'è l'esasperazione della intelligenza artificiale e dall'altra chi non ha nemmeno cibo e acqua. Andiamo a spasso nel cosmo mentre distruggiamo il mondo in cui viviamo.
    Macchine senza autista e Musk che si sfrega le mani per i profitti.
    Flora e fauna sono a rischio di estinzione e questo mondo assurdo lì sostituirà con la robotica??
    Il troppo storpia ed io da sempre ho il mio mantra " il meno è più" perché si resta umani dentro e fuori...

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  3. Giovanni prof. Modugno30 ottobre 2024 alle ore 20:34

    Buona serata. Sviluppo e intelligenza artificiale non sono la stessa cosa.il primo pensa a una utilità sociale la seconda può dominare annientare l uomo se non costretta entro certi limiti. Molte le incognite.. l uomo per natura tende al superamento di sé stesso. L evoluzione tecnologica e antropologica può portare se illimitata alla distruzione dell' uomo.. L evoluzione è spesso casuale per coincidenze colte intelligentemente qui invece è studiata da chi ha forti interessi.. se l Ai guarda al miglioramento della salute al potenziamento della. Intelligenza ben venga. È una meta da conseguire.. l uomo novus può e deve migliorarsi ma non può pretendere di raggiungere la perfezione.. preoccupante è il controllo totale sulla evoluzione. Sostituire il Creatore con esseri che si ritengono creatori è aberrante , non avremo più bisogno di un Essere superiore.. l uomo aldilà dell uomo. La tecnologia avvia una sfida cioè quella di migliorare la natura dell uomo. Io penso che se le tecnologie molto sofisticate si spingono a tanto, vuol dire che alcuni hanno forti interessi.. Siamo vulnerabili.è impossibile passare da una condizione umana a una transumanza oltre l uomo
    . Il miglioramento dell uomo avviene attraverso la Cultura gli orizzonti della politica innovazioni libertà e responsabilità maggiori. Se la tecnologia sviluppa le capacità dell uomo attraverso ricerche nel campo della medicina se aggiusta ciò che è rotto se porta l uomo a una condizione migliore dell attuale se fa evolvere l uomo da una situazione negativa ad una migliore ben venga. Può aiutarci a raggiungere obiettivi di sostenibilità a contrastare il cambiamento climatico a prevedere carestie e inondazioni a usare l acqua in modo più efficiente a ridurre la mortalità infantile e la disparità sociale. Il problema è chi può accedere a queste tecnologie avanzate solo chi detiene ricchezze e mezzi può raggiungere enormi i vantaggi sugli altri e distrugge così il principio della uguaglianza. Ci troveremo dinanzi a forme imperialistiche si romperà il rapporto fra tecnica ed etica tra scienza e coscienza. La tecnica pensa solo al come raggiungere la perfezione non al perché. Il perché è l uomo a controllarlo. La tecnica scopre l'uomo deve scoprire la capacità di fermarsi deve cogliere gli effetti e i significati. Tanti sono i rischi. Un carissimo saluto

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