Distretto BioMolise
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Nato nel 2017 a Larino, come “Distretto biologico dei Laghi Frentani”, per iniziativa dell’allora sindaco della città frentano, Vincenzo Notarangelo e altri 12 sindaci del circondario, ha prodotto, con il suo comitato tecnico scientifico composto da esperti di valore,. idee e progetti interessanti per lo sviluppo dell’agroalimentare molisano e delle attività ad esso collegate.
Operativo fino all’approvazione della legge regionale “Distretto del cibo” dell’Ottobre 2020, che, come ebbe a commentare l’allora assessore all’agricoltura; Nicola Cavaliere “Una legge approvata per servire il territorio, attraverso la tutela delle sue identità e la valorizzazione del cibo… Una legge che punta a creare un legame sempre più stretto e fecondo tra le imprese locali e i prodotti agricoli ed alimentari che la regione è in grado di offrire”. In pratica una legge che affida ai produttori la gestione e non agli amministratori locali, come nel caso del Biodistretto sopra citato, presieduto dal Sindaco di Larino. Giuseppe Puchetti, e partecipato da altri 13 sindaci del circondario. Non aver colto questo intento della legge regionale ha portato a rendere del tutto non operativo il Distretto BioMolise, nato come “Laghi Frentani”.
Anni persi in mancanza di un coinvolgimento dei diretti interessati, i coltivatori, che hanno deciso di fare agricoltura biologica, o, che s’impegnano a farlo per diventare i protagonisti di un tipo di agricoltura che ha a cuore la salute dell’ambiente, nel momento in cui dà un prezioso contributo a uno sviluppo sostenibile. A cuore, anche e soprattutto, la salute del consumatore nel momento in cui mette a sua disposizione un cibo di qualità, naturale.
Una situazione di stallo che penalizza non solo Larino e il suo circondario, ma il Molise – non a caso una delle due regioni che vede diminuire le aziende biologiche, mentre crescono nelle rimanenti 18 regioni- e la sua agricoltura. E questo accade nel momento in cui sta per essere approvata la Riforma della Pac con novità interessanti. In primo luogo quella di superare - per quel che riguarda la distribuzione delle risorse - la superficie agraria come punto di riferimento. Non solo, soprattutto di tener conto del fondamentale ruolo della multifunzionalità agricola e dell’innovazione tecnologica, con le risorse destinate - diversamente dalle scelte della Pac in atto, tutte per l’agro – industria - ai piccoli e medi produttori, giovani e donne e, per quel che riguarda il territorio, le aree svantaggiate.
Un’agricoltura all’insegna del biologico, che verrà maggiormente finanziata per essere l’unico sistema di produzione sostenibile regolamentato. Quello che assicura risposte adeguate alla crisi climatica e alla protezione dell’ambiente. In tal senso l’istituzione di fondi complementari per la “Transizione giusta” e il “Ripristino della Natura”, necessari per accompagnare la scelta degli agricoltori verso un’agricoltura sostenibile. In pratica il ruolo proprio dell’agricoltura biologica per la cura della natura e il rilancio della biodiversità, possibile se un giusto reddito riporta l’agricoltore a diventare il protagonista di un tipo di sviluppo che rimette al centro l’agricoltura e, con essa, l’insieme del sistema alimentare.
Ecco che, oggi più di ieri, serve ed è urgente un distretto biologico riconosciuto, capace di cogliere le opportunità offerte dalla Riforma della Pac per mettere in atto una strategia rispondente al tipo di sviluppo possibile per il Molise, che, forte anche dei suoi primati nazionali di ruralità e biodiversità, non può che essere quello dell’agroalimentare bio, comprensivo anche della pesca, degli allevamenti e della forestazione, che, con la sostenibilità ambientale, apre a un domani in sintonia con la natura, oggi maltrattata.
Sempre che il territorio, con la sua agricoltura, venga salvaguardato, tutelato, e valorizzato e non deturpato, manipolato, ridotto dalla paventata invasione di pali eolici e pannelli solari.
Una strategia adatta a ripopolare, con le campagne, i luoghi, per renderli alternativi alla globalizzazione e, come tali, protagonisti di un tipo di sviluppo che ha come obiettivo la sobrietà e non lo spreco; l’uso delle risorse e non la loro depredazione e distruzione; il rilancio dei valori, messi da parte dal dio denaro, per tornare ad essere comunità.
Ecco che diventa quanto mai urgente mettere nelle mani e nella mente dei suoi naturali protagonisti Il Distretto BioMolise perché il loro impegno, con il sostegno delle istituzioni necessario per lo svolgimento delle sue finalità, ponga al centro dello sviluppo l’agricoltura molisana e, con azioni e strategie adeguate, ne rafforzi le potenzialità......................................................................................
indice del numero di novembre 2024 http://www.lafonte.tv/. ---
In questo numero:
- e dopo 800 anni… ancora si canta di Carlo A. Roberto---
- 22 anni dopo (Lettera aperta a quanti fanno fatica a schierarsi) di Antonio Di Lalla
- disposizione dei libri biblici---di Michele Tartaglia
- preservare non distruggere---di Dario Carlone
- pittura: "Gaza, le vittime della guerra"
---i Ana Maria Erra Guevara
- morrone del sannio ---di Stefania Pedrazzi - sindaca
- foto: "Chiesa Parrocchiale,Morrone"
---di Guerino Trivisonno
- un futuro diverso per stellantis
---di Famiano Crucianelli
- a secco di idee e acqua
---di Patrizia Manzo
- grido d’allarme
---di Rossano Pazzagli
- ali e gli altri---di Roberto De Lena
--
- tela: "La gabbia"---di www.su-mi.org
- il dolore ha memoria ?
--di Alessandra Cao
- la regione non tutela i più vulnerabili
dii Tina De Michele
- no a piantedosi --- di Marcella Stumpo
- ritorni – parte seconda---di Laura De Noves
- la materia della parola---di Alessandro Fo
- una nuova speranza?---di Christiane Barckhausen-Canale
- la poesia civile di Enzo Bacca: “tu non lo sai, mà”----di Enzo Bacca
- paola borboni ---di Loredana Alberti
- domenico corvi---di Gaetano Jacobucci
- contro la criminalità ---di Gabriella de Lisio
- chiedi a google---di Lucia Berrino
- voleva dipingere l’anima--di Tiziana Antonilli
- se le carte non si applicano ---di Franco Pollutri
- il silenzio uccide
---di Franco Novelli
- pittura: "Tauromachia"
---di Antonio Scardocchia
- violazioni del diritto internazionale
.---di Michele Blanco
- proiettati verso il futuro?
---di Andrea Barsotti
- distretto biomolise ---di Pasquale Di Lena
- i manufatti di Cleofino Casolino: "guardarsi intorno"---
di Cleofino Casolino
- ritorno alla città giardino
---di Marco Branca
- forme di espressione: "Liquid machine"
---di Marta Ant
- un romantico fiore invernale
---di Gildo Giannotti
- immigrazione e scelte elettorali
---di Guglielmo Giumelli
- un futuro senza guerre?---
di Silvio Malic
- foto: "D’amore non si muore"--di Antonietta Parente
- notte prima degli esili---di Filomena Giannotti
- sisma: le beffe proseguono---di Domenico D'Adamo-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
editoriale---
22 anni dopo (Lettera aperta a quanti fanno fatica a schierarsi)--------------------------
- di Antonio Di Lalla a pag.3 ---------------------------------------
È davvero incredibile che, 22 anni dopo quel tragico 31 ottobre 2002 in cui furono lesionate le coscienze prima ancora delle abitazioni, dobbiamo continuare a parlare di terremoto ma purtroppo la ricostruzione è latente e la regione è latitante! Nel 2023, infatti, mancando il bilancio di previsione non furono erogati gli stati di avanzamento e le ditte non portarono avanti i lavori. Dopo il sisma gli interventi di ricostruzione furono giustamente divisi in classi in modo da creare priorità e restituire le case secondo le effettive necessità. Si era partiti dalla classe “A”, case abitate divenute inagibili, e poi, a scorrere, le altre lettere dell'alfabeto, secondo la gravità dei danni agli immobili. Ad oggi, la ricostruzione è ancora sotto l'80% della classe “A” e con il rischio che a fine anno si chiuda definitivamente il finanziamento dei progetti. C'è naturalmente la speranza della proroga che, in ogni caso, crea non poco allarmismo nelle imprese e nei proprietari delle abitazioni. L'esclusione della ricostruzione delle altre classi è ormai un fatto certo al ritmo di “chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato"!
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