I vini del Molise nella Guida Vini “Vit’ae”

La guida, che il buon Michele Raspa del Ristorante “Marina” da dieci anni mi omaggia, è la più pesante con le sue 1350 pagine che riportano 15.000 vini dei 25.000 degustati dai sommelier dell’AIS, l’associazione che, dal 1987, mi onora con il riconoscimento di socio onorario. Dalla Valle d’Aosta alla Sardegna a raccontare il vigneto Italia con le sue eccellenze 527 Dop e Igp, un tempo Docg, Doc e Igt, testimoni di mille territori che, dalla fama, ai tempi della Magna Grecia, di “Enotria tellus” allo slancio, nel Medioevo, in ogni angolo del Paese, sono i più illustri e conosciuti ambasciatori dell’Italia nel mondo, quelli che più esaltano la bellezza dei paesaggi e, insieme, della storia, cultura e tradizioni, ovvero i valori che, con la qualità e la diversità, raccontano l’origine. Il piccolo Molise, la mia terra, mi permette, diversamente dal Piemonte e dalla Toscana che la fanno da padroni con le centinaia di aziende selezionate, di presentare una realtà di soli 5.500 ettari di vigne, con poco più di trenta aziende coinvolte. Una realtà rappresentata da 4 Dop e 2 Igp, Innamorata più del mare e delle colline che delle due catene di montagne, cresciuta in questi ultimi due decenni con buona parte delle aziende che hanno sposato la qualità e si fanno onore sui mercati. Tant’è che nella guida, con il Molise presentato come “La quiete e il Turismo la regione che cambia”, ben 16 le cantine riportate con una selezione di 99 vini, rappresentativi delle 4 Dop “Pentro”, “Biferno”, “Molise o del Molise” e “Tintilia del Molise”. La Dop che, nonostante sia l’ultima di quelle riconosciute, è, con i suoi vini e le tante annate, quella ricorrente nella guida, a dimostrare che su di essa i produttori con le aziende poste oltre i 200 m.s.l.m., hanno puntato, ricevendo risposte positive in quanto a reddito e immagine. La quasi totalità delle cantine, ad eccezione della Campi Valerio di Monteroduni in provincia di Isernia, operano nella provincia di Campobasso. Ben 7 delle 16 aziende riportate sono biologiche, 8 convenzionali e 1 è biologica e convenzionale. La t’ con l’apostrafo (va da 88 punti, se è una, a 100, se quattro), sta a rappresentare la valutazione espressa dai sommeliers. Dei 99 vini riportati ben 42 sono contrassegnati d 4 t’, mentre 39 sono 3 t’, 18 con 2 t’. 1. Borgo di Colloredo di Campomarino con 8 vini , l'azienda che racconta la Dop "Biferno"è presente con 7 vini: 4 t’ per quattro dei suoi vini; 3 t’ per quattro. Tutti contrassegnati da un ottimo rapporto qualità/prezzo; 2. Campi Valerio di Monteroduni, la grande e sola realtà presente in provincia di Isernia, che ha avuto il pregio di rilanciare, con i vini e l’olio, l’agricoltura del territorio. 6 vini di cui 3 quattro t’, compresa la Dop Pentro e 3 tre t’; 3. Cantine Catabbo di San Martino in Pensilis, con 8 vini: 3 quattro t’; 2 tre t’ e 3 due t’; 4. Claudio Cipressi di San Felice del Molise, l’azienda contrassegnata con la Gemma per il vino Tintilia del Molise a significare il vino che ha ottenuto la performance migliore tra tutti i vini molisani con 4 viti e il punteggio che può arrivare anche a cento. Con la Tintilia altri 5 vini per un totale di 3 quattro t’ e 3 tre t’; 5. Azienda Agricola Giuseppe Di Lisio di Guglionesi, con sei vini: uno, la Tintilia del Molise biologica 2021 con 4 t’; 2 con tre t’ e 3 con due t’; 6. Di Majo Norante di Campomarino con 6 vini, di cui ben 5 quelli contrassegnati con 4 t’ e uno, il Molise rosso Contado 2019, con 3 t’; 7. Agricola d’Uva di Larino, la città non considerata nella presentazione, riportata nella guida, del Molise nonostante la ricchezza storico – culturale e, con i suoi 3 olivi “Gentile”, “Salegna o Saligno” e “San Pardo”, di paesaggi unici, Le cantine D’Uva sono presenti con 4 vini, di cui tre con 4 t’ e uno con 3 t’; 8. Lagatta di Lupara, una novità per noi che seguiamo da sempre la realtà vitivinicola della piccola regione che, quando era parte del Regno di Napoli, aveva la superficie più vitata. Una novità che si presenta con 3 vini, di cui uno con 4 t’, anche qui Tintilia, riserva 2018, e due t’; 9. Mastrangelo di Mafalda, l’azienda bologica nota per il suo olio extravergine, ricavato dalla diciannovesima varietà riconosciuta e inserita nel patrimonio della biodiversità olivicola molisana, e, anche per i suoi 2 vini, un rosso 2022 con4 t’ e un bianco, sempre annata 2022, con 3t’; 10. Cantine Salvatore di Ururi, uno dei 4 Paesi di origine albanese presenti nel Molise, presenti con una bella selezione di 8 vini: tre con 4 t’ e cinque con 3 t’; 11. Cantina San Zenone di Montenero di Bisaccia, la cooperativa che, sin dalla nascita, ha puntato sulla qualità. Sette vini selezionati: cinque con 4t’ e due con 3t’; 12. Serra del Parco di Palata, altra novità quest’azienda biologica certificata, che si presenta con una Tintilia del Molise 2022 valutata 4 t’ e un’altra, tipologia rosato, sempre 2022; 13. Tenimenti Grieco di Portocannone, altro paese di origine albanese patria di oliveti ultracentenari e di olivi millenari, in pericolo nel tempo in cui la sola cosa che conta è il denaro e non i valori, in particolare quello del tempo che racconta il passato. Ben 8 i vini: tre con 4 t’, tre con 2 t’ e due con 2 t’; 14. Tenuta Martarosa di Campomarino, la Città del Vino del Molise, che vede 7 vini presenti: tre con 4 t ‘, tutt’e tre Tintilia, di cui una tipologia rosato e quattro con 3 t’, uno dei quali è “Fiano”, il grande vitigno che onora i vini bianchi della Campania; 15. Terresacre di Montenero di Bisaccia, la patria della Ventricina e di due varietà di olivo “Cerasa” e “Olivastro”. Sette i vini della bella cantina: quattro 4 t’, due 3 t’ e uno 2 t’; 16. Cantina Valtappino di Campobasso, il capoluogo de Molise. Altra cantina cooperativa che deve alla scelta della qualità il suo rilancio e la notorietà dei suoi vini. Ben 8 quelli selezionati: tre 4 t’ e cinque 3 t’. Una bella realtà la vitivinicoltura molisana con le aziende e i vin selezionati dai sommelier dell’Ais Pasquale Di Lena

Commenti

  1. Mi sento già un po alticcia. Ma quanti vini, bellissima questa crescita

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