La polizia carica gli studenti a Pisa e Firenze, Mattarella: "Manganelli esprimono un fallimento"

Di euronews Pubblicato il 23/02/2024 - 22:12•Ultimo aggiornamento 24/02/2024 - 15:32
La polizia ha preso a manganellate i cortei studenteschi pro Palestina a Pisa e a Firenze: 5mila scendono in piazza per manifestare contro la violenza degli agenti. Almeno 14 i feriti nelle due città. Duro il commento del presidente Mattarella Sono le immagini in questo caso a restituire quanto accaduto più di qualsiasi resoconto scritto o dichiarazione di condanna. A Pisa e a Firenze il copione è simile, gli studenti sfilano in corteo a sostegno della Palestina, chiedono il cessate il fuoco. Stesso è anche l'esito: la polizia carica e manganella i giovani inermi. A Pisa il bilancio è di 13 studenti feriti, di cui dieci minorenni, riporta il Tirreno. Mentre una ragazza che manifestava nel capoluogo toscano colpita da un manganello ha riportato la frattura del naso e un profondo taglio sotto all'occhio.
La critica di Mattarella alle manganellate Il Viminale ha fatto sapere in un comunicato che a Pisa e Firenze ci sono state "difficoltà operative di gestione", aggiungendo che le manifestazioni non erano state autorizzate, per questo motivo ci sarebbero stati maggiori problemi nella gestione dei dimostranti. Sabato è arrivato un commento sulle violenze avvenute nelle due città da parte del presidente della Repubblica. "Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno Matteo, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento". si legge nella nota inviata alla stampa dal Quirinale. Le cariche della polizia a Pisa e Firenze Le cariche sono avvenute nel centro di Pisa durante il corteo studentesco che voleva raggiungere piazza dei Cavalieri. I poliziotti schierati a protezione di uno degli accessi alla piazza hanno caricato gli studenti che stavo cercando di oltrepassare lo sbarramento. Anche a Firenze la polizia ha caricato i manifestanti pro Palestina quando i partecipanti hanno provato a raggiungere il consolato statunitense. Il corteo, formato da sindacati di base, studenti e comunità palestinese, era partito da piazza Santissima Annunziata per raggiungere, sfilando per il centro, piazza Ognissanti e ha poi proseguito il percorso sul lungarno verso il consolato. A poche decine di metri era presente lo sbarramento delle forze dell'ordine e quando i manifestanti hanno provato ad avanzare sono partite alcune cariche di alleggerimento. Il corteo ha poi fatto ritorno in piazza Ognissanti per gli interventi finali. A Pisa cinquemila in piazza contro le brutalità della polizia In piazza dei Cavalieri, la stessa in cui gli agenti hanno manganellato gli studenti, in serata si sono radunate cinquemila persone, secondo la questura, per esprimere pacificamente solidarietà ai manifestanti di stamani. La manifestazione si è svolta pacificamente, vigilata a distanza da un discreto servizio d'ordine di agenti in borghese, ed è stata originata da due distinti presidi convocati alla stessa ora sotto il Comune e sotto al prefettura, rispettivamente dalle forze della sinistra radicale e antagonista e dai partiti del centrosinistra insieme a sindacati e associazionismo. Sulla scalinata monumentale della Scuola Normale che si affaccia sulla piazza sono stati affissi striscioni con le scritte "Stop genocidio", "Palestina libera", "Basta violenza della polizia" e "No alla violenza delle istituzioni". Scanditi anche slogan "vergogna vergogna", e "caricateci ora" all'indirizzo delle forze dell'ordine. La Normale e Sant'Anna condannano la violenza degli agenti "Siamo profondamente turbati da quanto avvenuto oggi a Pisa e Firenze ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle studentesse e agli studenti. Come cittadini, genitori, rettori di università, riteniamo che l'uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee", ha detto in una nota Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore e Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant'Anna.

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