_sconcertante il voto favorevole del governo italiano sul rinnovo per altri 10 anni

AIAB - Ott 22, 2023 | News
Niente accordo tra i paesi dell’UE per approvare la proroga di 10 anni proposta dalla Commissione europea per l’uso del #glifosato. il prossimo voto si terrà nella prima metà di novembre. il 15 dicembre di quest’anno scadrà infatti l’attuale approvazione e nel settembre scorso l’esecutivo dell’UE ha presentato agli Stati membri una bozza di regolamento che prevede il rinnovo dell’approvazione del controverso erbicida molto utilizzato in Europa. Così, lo scorso 13 ottobre i rappresentanti dei Paesi dell’UE hanno avuto la possibilità di approvare o bloccare la bozza di regolamento durante una votazione a porte chiuse in seno al Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (Comitato PAFF) . Gli Stati membri che hanno votato contro sono stati Austria, Lussemburgo e Croazia, mentre Bulgaria, Belgio, Germania, Malta, Paesi Bassi e Francia si sono astenuti. Il governo italiano si è espresso favorevolmente alla proroga. Per questo rinvio è stata importante la pressione dell’opinione pubblica che tutti i sondaggi danno contraria alla proroga di questo erbicida di cui sono state accertate e denunciate le ripercussioni negative sulla salute umana e sull’ambiente. “Le prove scientifiche della pericolosità del glifosato continuano ad aumentare ed è sorprendente e scandaloso che le due Agenzie UE (ECHA e EFSA), che hanno valutato i rischi dell’uso del diserbante, le hanno ignorate”. Così si legge in una comunicazione della Coalizione #CambiamoAgricoltura di cui anche AIAB fa parte “Ulteriori dati sulla cancerogenicità provenienti dallo studio internazionale Global Glyphosate Study saranno presentati alla conferenza scientifica internazionale “Ambiente, lavoro e salute nel XXI secolo: Strategie e soluzioni per una crisi globale” che si terrà a Bologna il 25 ottobre prossimo. Il Global Glyphosate Study, condotto dalla Cooperativa Sociale Onlus Istituto Ramazzini, è lo studio tossicologico più completo mai realizzato sul glifosato e sugli erbicidi a base di glifosato e i dati prodotti saranno fondamentali per autorità, politici e cittadini. Si tratta dello studio sperimentale più completo mai condotto su un pesticida. Il glifosato è il diserbante più usato al mondo e si trova regolarmente a bassi livelli in alimenti, acqua, campioni umani e molte altre matrici ambientali. Oltre ad essere stato classificato dallo IARC come potenzialmente cancerogeno per l’uomo le ultime ricerche scientifiche dimostrano la relazione tra l’esposizione al glifosato, anche a bassissime dosi, e le alterazioni di importanti parametri biologici che riguardano lo sviluppo sessuale, le genotossicità e il microbioma intestinale, ovvero i batteri buoni dell’intestino, È per questo sconcertante il voto favorevole del Governo italiano sulla proposta di rinnovo dell’autorizzazione del diserbante per altri 10 anni, un voto che dimostra come sul tema dell’utilizzo di pesticidi il nostro Governo attuale sembra più attento alle richieste dell’industria dei pesticidi e delle corporazioni agricole piuttosto che alla salute dei cittadini e alla salvaguardia dell’ambiente. L’Italia, tra l’altro, ha cambiato posizione rispetto al 2017 quando votò contro il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato. Da allora ad oggi le preoccupazioni sugli effetti negativi del diserbante sono aumentate per cui non sussistono motivazioni dal punto di vista scientifico per questo cambiamento di posizione, se non la tutela degli interessi privati dell’agroindustria. La Coalizione #CambiamoAgricoltura auspica che prima della nuova votazione di novembre il Governo Meloni cambi idea bocciando il rinnovo del glifosato in nome del popolo inquinato”. CambiamoAgricoltura è una coalizione nata nel 2017 per chiedere una riforma della PAC che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente. Aderiscono alla Coalizione oltre 90 sigle della società civile ed è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, consumerista e del biologico italiane che aderiscono ad organizzazioni europee (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia Onlus, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia). E’ inoltre supportata dal prezioso contributo di Fondazione Cariplo
Sul tema vale la pena leggere l’intervista di Elisabetta Ambrosi a Fiorella Belpoggi Emerita Direttrice Scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna e membro del Comitato Scientifico ISDE-Italia (Associazione Medici per l’Ambiente) “Il voto favorevole del governo italiano al rinnovo decennale del glifosato è sconcertante. Sul tema dell’utilizzo di pesticidi si è dimostrato più attento alle richieste dell’agroindustria che alla salute dei cittadini e alla salvaguardia della biodiversità”. Non usa mezzi termini Fiorella Belpoggi, Emerita Direttrice Scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna e membro del Comitato Scientifico ISDE-Italia (Associazione Medici per l’Ambiente). Il 12 ottobre scorso gli Stati dell’Unione Europea hanno deciso di rimandare la decisione sulla proroga all’utilizzo del glifosato per ulteriori 10 anni, come proposto dalla Commissione Europea, perché non si è formata la maggioranza qualificata necessaria né per approvarla né per respingerla. La decisione è stata così rimandata a novembre quando a pronunciarsi dovrà essere il Comitato d’Appello dell’Unione Europea. L’Italia è stata uno dei paesi che ha votato a favore.............................................................. Dott.ssa Belpoggi, da che dipende questa momentanea sospensione del voto europeo sul glifosato e perché è positiva?..... È stata importante la pressione dell’opinione pubblica fortemente contraria alla proroga di questo erbicida di cui sono state accertate e denunciate le ripercussioni negative sulla salute umana e sull’ambiente. Certamente è stato di grande rilievo procrastinare la decisione, ma il problema si ripeterà fra un mese, e intanto potranno essere raccolti ulteriori dati. Il gruppo di lavoro di EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza alimentare) non ha infatti potuto valutare alcune importanti ricerche perché omesse, come nel caso di Bayer, o perché disponibili solo entro la fine di ottobre, come è stato assicurato dall’Istituto Ramazzini di Bologna che ha condotto uno studio integrato sulla cancerogenesi, l’interferenza endocrina, la genotossicità, la neurotossicità ecc. Tra l’altro l’Italia ha mostrato un cambio di orientamento rispetto al 2017 quando gli allora ministri Martina e Lorenzin espressero il voto contrario alla proroga. Sì, infatti e da allora le preoccupazioni sugli effetti negativi del glifosato sono aumentate. Non si comprende allora cosa possa giustificare dal punto di vista scientifico un cambiamento del genere. Personalmente auspico che da qui a novembre il Governo Meloni voglia tornare sui suoi passi.---------------------------------------- Può spiegarci i principali rischi correlati all’esposizione al glifosato per la salute?...... Anzitutto, l’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) nel 2015 ha classificato il glifosato come probabile cancerogeno per le persone. Diversi altri studi hanno evidenziato, inoltre, come l’esposizione a questo erbicida causi l’alterazione di alcuni parametri dello sviluppo sessuale nei ratti trattati con GBHs (erbicidi a base di glifosato), specialmente nelle femmine, e questo dato è stato confermato anche nelle donne. I ratti trattati con GBHs hanno mostrato alterazioni statisticamente significative del microbioma intestinale. Al contempo, sono stati osservati un aumento statisticamente significativo di micronuclei nelle cellule del midollo osseo dei ratti trattati con GBHs, in particolare nelle prime fasi della vita, ed è stata dimostrata l’alterazione dell’espressione genica a carico dei reni e del fegato (entrambi indicatori di genotossicità). Rilevati, infine, effetti neurotossici anche durante lo sviluppo. Ai medesimi risultati sono giunte anche altri importanti istituzioni sanitarie.......................................... Chi è più esposto al rischio glifosato? In numerosi studi epidemiologici è stata monitorata la presenza del glifosato e del suo metabolita AMPA nelle urine fino al 30-80% delle popolazioni studiate. Negli operatori del settore agricolo la percentuale di positivi è anche più elevata. La popolazione generale è esposta sia attraverso l’ingestione di prodotti derivati da coltivazioni irrorate come frutta e verdura, ma anche di pasta e alimenti vegetali in genere. In alcuni casi, la somministrazione di cibi certificati come biologici al posto di quelli convenzionali ha ridotto la presenza di glifosato fino ad annullarla. Anche i familiari degli agricoltori sono maggiormente esposti........................................ ISDE è parte in causa di una denuncia penale contro la Bayer per aver nascosto i rischi del glifosato. Di cosa si tratta?...... Lo scorso 27 settembre ISDE ha appoggiato le ONG coinvolte nella Conferenza stampa sulla denuncia presentata da Global 2000, con il sostegno di PAN Germany e PAN Europe (che sono tra i querelanti). La denuncia mostra nel dettaglio come la Monsanto abbia manipolato la scienza e nascosto prove a essa sfavorevoli sui rischi per la salute correlati alla neurotossicità dello sviluppo (Developmental-neurological toxicology=DNT) del glifosato, incluso l’autismo. Non si tratta solo di quanto messo in atto da Monsanto dieci anni fa, ma del fatto che la Bayer, il suo successore, abbia fatto lo stesso, trattenendo studi e dati importanti. Come emerso in conferenza stampa, lo studio avrebbe avuto la potenzialità di capovolgere l’intera valutazione del rischio, mostrando effetti avversi a lungo termine cinque volte superiori rispetto a tutti gli altri studi dell’industria considerati dalle autorità; la DNT dell’esposizione al glifosato è stata correlata al rischio aumentato di disordine dello spettro dell’autismo quando le madri erano esposte durante la gravidanza. Le ONG e un gran numero di scienziati chiedono di conseguenza a tutti gli Stati membri di non autorizzare nuovamente il glifosato.--------------------------------------------------------------------------------------- Può entrare più nel dettaglio dello studio riguardante le donne incinte e il rischio di autismo correlato all’esposizione al glifosato?... Sebbene vi siano importanti discrepanze tra i risultati analizzati, è inequivocabile che l’esposizione al glifosato produca importanti alterazioni nella struttura e funzione del sistema nervoso di esseri umani, roditori, pesci e invertebrati. In un’importante revisione sistematica della letteratura è stato dimostrato che l’esposizione a questo pesticida durante le prime fasi di vita può seriamente influenzare il normale sviluppo cellulare, deregolando alcuni dei percorsi di segnalazione coinvolti in questo processo, che porta ad alterazioni nella differenziazione, nella crescita neuronale e nella guaina mielinica. Il glifosato sembra inoltre esercitare un effetto tossico significativo sulla neurotrasmissione e indurre stress ossidativo, neuro infiammazione e disfunzione mitocondriale: processi che portano alla morte neuronale a causa di autofagia, necrosi o apoptosi (cioè morte programmata delle cellule), nonché alla comparsa di disturbi comportamentali e motori. Le dosi di glifosato che producono questi effetti neurotossici variano ampiamente, ma sono molto spesso inferiori ai limiti fissati da parte delle agenzie regolatorie................ Esistono motivi validi perché l’UE non attui pienamente il principio di precauzione?--- Sicuramente non esistono motivi validi per procedere con l’autorizzazione; esistono invece motivi validi per applicare il principio di precauzione. In più, esistono già metodi alternativi al glifosato che potrebbero sostituirlo, come è stato ampiamente sottolineato da sindacati europei dell’agricoltura (FLAI-CGIL; EFFAT) e associazioni ambientaliste, in primis PAN Europe e Sustainable Pulse.--------------------------------- Un aspetto che lei denuncia, in conclusione, è anche il fatto che le linee guida per gli studi tossicologi sono ferme agli anni Ottanta. Andrebbero aggiornate?--- Non si tiene conto che siamo nel XXI secolo e che oggi la biologia molecolare ci permette di studiare a fondo alterazioni del genoma anche minime, che possono però comportare effetti avversi gravi. Per questo spesso vengono scartati dalla valutazione studi di biologia molecolare con risultati importanti, solo perché questi non rispecchiano quanto previsto dalle linee guida correnti. Questo vale per tutti i pesticidi e tutti i composti chimici che sono fra noi, con severe ricadute sulla salute pubblica. È giunto il momento di aggiornare il sistema regolatorio.

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