Il Governo Meloni cancella i poveri e con la Legge di bilancio aumenta la povertà.

L’analisi e la lotta delle realtà sociali e sindacali
DI ADMIN2 19 GENNAIO 2023ARTICOLI, PER APPROFONDIRE - RETE DEI NUMERI PARI--------------------------------------------------------- Luoghi delle donne, cooperative sociali, associazioni, circoli culturali, centri antiviolenza, comitati, parrocchie, sindacati, centri di ricerca, presidi antimafia : 700 realtà lottano insieme per il reddito di base. 19 gennaio 2023 | Giovanni Russo Spena per la Rete dei Numeri Pari La Costituzione indica come prioritario lo spazio della giustizia sociale; mentre le politiche governative esaltano l’orizzonte competitivo. La nostra lotta per il reddito, in questo contesto, è fondamentale. Perché allude a un’idea alternativa di società. Il governo, che sta man mano fiaccando, in breve lasso di tempo vuole abolire il reddito, con l’obiettivo di liberare manodopera da sfruttare nel lavoro servile. L’intenzione del governo è quella di spingere le persone ad accettare qualsiasi tipo di lavoro, a qualsiasi salario, senza diritti. Il governo vuole eliminare uno dei pochi strumenti di protezione sociale “al di là dell’impiego”. La Rete dei Numeri Pari ha, per questi motivi, assunto come centrale l’impegno per il reddito di base universale (anzi, sarebbe più corretto definirlo “indifferenziato”). Il reddito non è solo l’espressione del diritto alla vita, all’assistenza, alla dignità sociale. Diritti, comunque, costituzionalmente definiti. Il reddito di base è anche un elemento strutturale contro i nuovi processi produttivi che mettono al lavoro ogni giorno, ogni ora, ogni minuto mente e corpo delle persone per ricostruire modi, mezzi e forme dell’accumulazione del capitale. Le donne di “Non una di meno” ce lo insegnano e ci battiamo per un reddito di autodeterminazione, che sia anticapitalista, antirazzista, antipatriarcale e per questo lavoreremo insieme. Il Governo vuole abbattere l’attuale misura che è, a sua volta, mediocre e confusa. Il reddito di base è invece parte di una produttività sociale alternativa. Vogliamo un reddito che non escluda i migranti, che non sia familista e fondato sulla famiglia tradizionale, sulla preminenza del maschio “capo” della famiglia. Ci battiamo per la legalità costituzionale e per la solidarietà sociale.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- La disuguaglianza globale è cresciuta e ha raggiunto un nuovo record: dal 2020 l’1% più ricco si è accaparrato quasi il doppio dell’incremento della ricchezza netta globale (63%) rispetto alla quota andata al restante 99% della popolazione mondiale (37%). -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- La pandemia, la crisi dell’energia, l’aumento dei prezzi e le politiche messe in campo dal nuovo Governo rischiano di esacerbare ulteriormente le disuguaglianze che caratterizzano il nostro Paese.--------------------------------------------------------------------------- Per la Rete dei Numeri Pari Mikhail Maslennikov, Policy Advisor di Oxfam Italia.|17 gennaio 2023
L’Italia è da anni contraddistinta da stridenti disuguaglianze. Divari strutturali, che vengono da lontano, si sovrappongono e si riproducono nel tempo. Divari che segnano traiettorie di destino differenziate per diversi gruppi sociali e territori del nostro Paese. Il contrasto alle disuguaglianze rappresenta un obiettivo cui nessun governo ha finora pienamente attribuito centralità d’azione. Il tema si è trovato ridimensionato nell’ultima campagna elettorale, mentre la nuova stagione politica si sta contraddistinguendo più per il riconoscimento e la premialità di contesti ed individui già avvantaggiati che per una lotta serrata contro meccanismi iniqui che accentuano le fratture sociali, minano la coesione sociale e sviliscono il nostro patto di cittadinanza. Il nuovo rapporto di Oxfam, La Disuguaglianza non conosce crisi, accende i riflettori su alcuni dei tanti divari che attanagliano il contesto nazionale e passa criticamente in rassegna le azioni e le intenzioni del nuovo Governo, dalle misure congiunturali di contrasto al caro-vita, agli interventi fiscali, dalle politiche di “contrasto” alla povertà a quelle del lavoro, restituendo un quadro d’insieme allarmante. Invece di rafforzare la portata redistributiva del nostro sistema fiscale e garantire l’equità orizzontale del prelievo, si esasperano i trattamenti fiscali differenziati tra i contribuenti, estendendo il generoso regime di flat tax per le partite IVA. Invece di contrastare l’evasione fiscale, si promuovono interventi condonistici che aumentano l’azzardo morale e prestano fianco a comportamenti opportunistici. L’abominevole “tagliando” al reddito di cittadinanza riesuma la figura del povero abile non meritevole di supporto pubblico. Un ritorno alla visione categoriale della povertà che disconosce il contesto socio-economico in cui i poveri sono inseriti, le barriere presenti sul mercato del lavoro o le carenze delle politiche pubbliche come le politiche attive del lavoro o di conciliazione. Un approccio nel solco della lunga resistenza a interpretate il reddito come un diritto e a favorire misure universalistiche che garantiscano tutele a tutti purché bisognosi. Infine, le misure del Governo rischiano di esacerbare la diffusione della povertà lavorativa attraverso il diniego a un salario minimo legale, l’ulteriore liberalizzazione del lavoro discontinuo e le intenzioni annunciate di indebolimento dei vincoli per attivazioni lavorative a termine. 17 GENNAIO 2023 ARTICOLI, I NOSTRI APPROFONDIMENTI, OXFAM, PER APPROFONDIRE ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER Inserisci il tuo nome e cognome Inserisci il tuo indirizzo mail

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