Anni luce

Questa riflessione, che vale la pena leggere, non riporta il nome di chi l'ha fatta e neanche il giornalle o la rivista che l'ha pubblicata. Non ho trovato nè il nome dell'autore nè quello di chi l'ha pubblicata. Voglio scusarmi con entrambi e pregare chi mi può dare una mano a contattarmi perchè possa riparare a una mancanza riportando i nomi. Anche la foto non è opera mia.
Tutto è bene quel che finisce bene? Potete dirlo forte. Ma ora ci volgiamo a un secondo significato della parola “inflazione”, e segnatamente all’inflazione cosmica. Per capire la teoria dell’’inflazione cosmica, che ci servirà da metafora, bisogna tenere presente tre dati sorprendenti: 1) La costante “c”, che sta per la celeritas della luce, è considerata la velocità massima a cui può viaggiare una qualsiasi cosa nel nostro universo. 2) Il nostro universo, cioè lo spazio fisico osservabile dalla Terra, è una sfera con un raggio di circa 46 miliardi di anni luce, corrispondenti cioè alla distanza che la luce percorrerebbe nel vuoto in quarantasei miliardi di anni. 3) L’età del nostro universo, secondo le osservazioni attuali, si aggira intorno ai 14 miliardi di anni. Ripetiamolo: età 14 miliardi di anni, raggio 46 miliardi di anni luce. E adesso la domanda delle domande: come avrà fatto il cosmo a raggiungere l’attuale raggio di 46 miliardi di anni luce in (meno di) 14 miliardi di anni? Se l’universo si fosse espanso per 14 miliardi di anni alla massima velocità possibile, cioè alla velocità della luce, esso avrebbe potuto raggiungere al massimo un raggio pari a 14 miliardi di anni luce. Per spiegare come mai il nostro universo sia tre volte e passa più grande di quanto dovrebbe, il fisico russo Alexei Starobinski e l’americano Alan Guth hanno avanzato la teoria dell’inflazione cosmica. Secondo la quale allo scoccare del Big Bang il tutto ha attraversato una fase pazzescamente rapida e di enorme “gonfiaggio”. Dev’essere andata all’incirca come se Dio avesse soffiato dentro al pallone del nostro universo per un istante durante il quale il raggio dell'universo stesso è, però, aumentato mille miliardi di miliardi di miliardi di volte, sostengono gli scienziati. Dopo questo brevissimo battibaleno primordiale denominato “inflazione cosmica” dominato da una velocità molto, ma davvero molto superiore alla velocità della luce, il nostro universo si sarebbe stabilizzato con le forme e i principi suoi propri, inclusa la costante “c” per la quale la velocità della luce è la massima velocità possibile. Quindi, a ben vedere le cose del cosmo stanno proprio come dice (e canta) Francesco Guccini: “Siamo attori ingenui di un palcoscenico misterioso e immenso”. Adesso, tenendo fermo il concetto di “ingenuità”, l’uso metaforico che intenderei fare dell’inflazione cosmica mi serve a sottolineare in modo, il più drammatico possibile, questo assunto: anche durante una crisi rivoluzionaria umana possono accadere cose enormi in istanti storicamente brevissimi. Un secolo fa accaddero in Europa due eventi geopolitici di portata generale: il comunismo e il fascismo. Sia l’uno che l’altro si imposero in pochi giorni, cioè con velocità storicamente quasi istantanea. Nel 1917 la Rivoluzione d’Ottobre fu messa in atto da leader bolscevichi come Lev Trockij e Vladimir Il'ic Ul'janov detto Lenin: I dieci giorni che sconvolsero il mondo, riassunse emblematicamente il giornalista americano John Reed ricostruendo il breve tempo in cui il Soviet di San Pietroburgo prese il Palazzo d’Inverno. Immagine del Soviet di San Pietroburgo nel 1917 All’onda bolscevica si contrappose, cinque anni dopo, la Marcia su Roma, che durò in tutto quattordici giorni. Era l’ottobre 1922 e Mussolini, convogliando l’appoggio di agrari e industriali, attuò il suo golpe, segnante la data di nascita del fascismo italiano ed europeo, orribile sciagura che si concluderà di lì a oltre due decenni in un panorama di lutti e di rovine. Immagine della marcia su Roma, 28 ottobre 1922. Insomma, tu ti distrai, e dieci giorni dopo c’è il comunismo sovietico. Ti giri dall’altra parte e ti ritrovi confrontato con il nazionalsocialismo. Morale della favola: c’è inflazione e inflazione, ma è meglio che ogni trasformazione avvenga secondo una misura attenta, perché se il mondo si gonfia troppo, allora in un battito di ciglia possono avere luogo gli sconvolgimenti più incredibili. I quali, una volta accaduti, sono anche capaci di produrre assetti di lunga durata.

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