Il Pnrr, una nuova trappola per le picccole imprese

di Giorgio Scarlato
Il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) è un piano semplice (forse concepito molto tempo prima che il Covid si affacciasse), che prevede passi propedeutici per arrivare alla meta con il consenso della popolazione la quale si accorgerà quando ormai è troppo tardi della trappola in cui è caduta. Si colloca all'interno del progetto "Next Generation EU" il cui nome già far scattare un campanello di allarme. Questo piano nasce per far fronte a due problemi del momento: quello sanitario e quello economico. Ma non li aiuta. Si focalizza principalmente sulla transizione al digital, alla rivoluzione green e alla parità di genere, aspetti che non possono sicuramente, essere più urgenti della vita e salute delle persone. Quindi, per ricapitolare, i punti ed i fondi del Pnrr saranno: - 68,63 miliardi di euro alla rivoluzione verde e transizione ecologica; - 49,06 miliardi alla digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; - 31,88 miliardi alla istruzione e ricerca; - 31,46 miliardi alle infrastrutture per una mobilità sostenibile; - 22,58 miliardi all'inclusione e coesione. Da come è partito in Italia ed in Molise (tutti vogliono salirci su) si spera che non sia il "Titanic". Sarà una delusione soprattutto per il Meridione d'Italia dove le piccole imprese verranno letteralmente distrutte. Con questo prestito da restituire e le raccomandazioni "imposte" dalla Commissione europea per la piena attuazione del Pnrr quali il taglio dell'Irpef, delle tasse sul lavoro e sulla revisione del catasto utili a limitare la spesa per ridurre il debito pubblico, l'Italia non sarà più in grado di risollevarsi se non con lacrime e sacrifici immani e per svariati anni, come Grecia insegna. Il modello economico che "altri" hanno scelto per lo sviluppo, basato sulla Finanza e non sull'Economia è scellerato. La capacità del "sistema" è oggi di gran lunga più manipolatoria del passato per il semplice motivo che a questo capitalismo neoliberista, fallimentare visti i risultati, non interessa più il solo dominio della sfera dei rapporti di produzione ma l'invasione ed il controllo della vita dell'Essere Umano. I "pochi" pensano e decidono per come sottomettere l'Umanità. Per il Molise quali sono le prospettive del Pnrr? C'è una visione d'insieme, organica di sviluppo per la regione? C'è una cabina di regìa o si procede ad ordine sparso? SI spera e ci si augura che i progetti (ma chi li fa?) siano con il coinvolgimento delle comunità locali e delle parti sociali. Caso contrario, sarebbe un fallimento totale. Deve essere chiaro che la Ue non regala nulla, quando da qualcosa poi comunque se la riprende...con gli interessi. I soldi del Recovery Plan ( del Pnrr) non sono soldi europei ma in gran parte debito nostro; queste risorse sono per la gran parte a debito, quindi da restituire. Verranno massacrati i lavoratori, le imprese ed i risparmiatori italiani. In conclusione, l'esempio concreto del Pnrr. Ti presto 500 euro a patto che tu compri 100 euro di zucchine da mia zia, 100 euro di banchi a rotelle dal mio amico, 100 euro in un cappotto termico casalingo, 100 euro ce li dividiamo io e "pinco pallino" e gli ultimi li riprendo perché non li hai spesi. Poi me ne ridai 700. *Il Ministro Cingolani, la classica volpe posta davanti al pollaio

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