FAUSTO SIMBOLO DELL'OLIVICOLTURA SOCIALE
di NICOLA MALORNI Si chiama Fausto e sono già in molti a considerarlo simbolo vivo dell’olivicoltura sociale nel nostro Paese. Racconta che qualcuno lo ha definito anche “custode del suo territorio”. Ha confessato di ignorarne le ragioni, visto lo stato in cui un fulmine lo ha cacciato circa cinque anni fa. L’incendio divampato dopo la caduta violenta della saetta che gli ha letteralmente squarciato il petto è stato fortunatamente domato da un provvidenziale acquazzone. Le mani gentili di una donna nel 1921 si presero cura di lui con lo stesso amore che solo le madri sanno dispensare prodigiosamente ai propri figli. Così ha potuto conoscere almeno quattro generazioni di uomini e donne, giovani e bambini, i cui destini spesso hanno incredibilmente incrociato il suo destino e quello degli altri ulivi che popolano questo uliveto molisano che affaccia sul meraviglioso Lago di Guardialfiera, in un’area collinare accarezzata dalla brezza del mare Adriatico e cullata dalla frescura dei ...