Duronia: “Campo estivo di gioia per le famiglie”, un’esperienza da imitare

di Umberto Berardo
Duronia è un piccolo ma grazioso ed accogliente borgo del Molise Centrale. Sono ormai appena 398 i suoi abitanti realmente presenti l’intero anno in paese; tuttavia questa comunità riesce ad esprimere attraverso i suoi residenti e i duroniesi emigrati una vitalità alquanto apprezzabile sul piano culturale e sociale che si esprime attraverso attività di grande valore che sicuramente concorrono a migliorare la qualità della vita e non solo sul piano locale. Si tratta di un villaggio che non solo esprime figure di rilievo in diversi settori del mondo culturale, ma è anche fortemente impegnato nell’espressione di una forte solidarietà verso chi manifesta necessità di sostegno economico ed umano. Dalla collaborazione programmatica e gestionale tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e la Onlus “Sport Senza Frontiere” si è concretizzato proprio in questa piccola collettività dall’11 al 16 luglio 2021 un “Campo estivo di gioia per famiglie” che ha accolto quattro nuclei familiari dei quali due erano napoletani, uno tunisino e l’altro marocchino presso i quali erano ospitati anche due bambini non accompagnati. La parrocchia San Nicola di Bari di Duronia, grazie all’impegno del dinamico parroco don Gino D’Ovidio, si è occupata interamente della reperibilità degli alloggi per le famiglie coinvolte che sono state ospitate in una casa canonica, in un’abitazione privata e in un B&B adibito ad appartamento. L’INGV e la ONLUS “Sport senza frontiere” hanno sostenuto le spese necessarie per l’organizzazione del campo estivo a Duronia dove tuttavia la casa canonica è stata disponibile in maniera totalmente gratuita per l’intera settimana . L’ingegnere duroniese Emanuele Petracca, responsabile del Museo Geofisico di Duronia (MUGED), ha dato la sua piena collaborazione alla realizzazione del progetto mentre l’amministrazione Comunale ha messo a disposizione ambienti e strutture e la locale Pro Loco, oltre al patrocinio, ha collaborato nell’organizzazione dei diversi momenti delle attività previste. Una tale attiva cooperazione, supportata anche dall’intera cittadinanza, ha permesso la realizzazione di un’esperienza pilota che mi auguro francamente possa ripetersi in altre comunità del Molise, da sempre una regione dove l’accoglienza e la solidarietà sono valori molto vissuti e condivisi. L’obiettivo della settimana del “Campo estivo di gioia per famiglie” organizzata a Duronia è stato quello di garantire un periodo di relax e d’impegno culturale a famiglie e bambini che hanno vissuto il periodo della pandemia in particolari condizioni di disagio socio-economico aiutando ragazzi e adulti a contrastarne gli effetti con un sostegno culturale di natura linguistica e scientifica ma anche con un’educazione alimentare, emotiva, affettiva e con attività sportiva e di divulgazione scientifica. Lo Staff coinvolto nella programmazione e nell’attuazione del progetto è stato costituito da quindici professionisti esperti in campo psicologico, pedagogico, didattico, scientifico, sportivo ed alimentare. Davvero encomiabile il lavoro di Sara Di Michele e Stefania Moramarco, esperte nel monitoraggio e nei laboratori nutrizionali, Riccardo Bardine, tecnico federale di scherma, Germana Raponi, tecnico federale di rugby, Honore Kabongo, animatore dei laboratori di percorsi sportivi in inglese, Luisa De Dominicis, promotrice dei laboratori di scrittura creativa, supporto in inglese, documentazione video e foto, Lucilla Alfonsi, fisica INGV, Massimo Crescimbene, psicologo INGV, Maddalena De Lucia, geologa INGV, Federica La Longa, psicologa INGV, Stefania Lepidi, fisica INGV, Salvatore Mazza, sismologo INGV, Emanuele Petracca, ingegnere civile INGV, Giovanna Piangiamore, geologa INGV, Nicola Alessandro Pino, sismologo INGV. La settimana a Duronia, curata da tutti i soggetti coinvolti con competenza ed impegno davvero lodevolissimi non solo sul piano professionale ma soprattutto su quello umano, ha visto interessantissime attività differenziate con laboratori scientifici, alimentari, creativi e con piacevoli momenti di sport. Il tema che ha legato tutto l’articolato lavoro del campo è stato quello dell’incertezza e della problematicità esistenziale come vissuti della pandemia, ma anche come condizioni da sfruttare per creare nuove opportunità progettuali di vita. In questa direzione il contributo degli psicologi ha avuto ovviamente un ruolo fondamentale. Le attività dell’interessante programma posto in essere sono state rivolte anche alla popolazione locale interessata e diversi sono stati soprattutto i ragazzi duroniesi coinvolti. Momenti conviviali bellissimi di socializzazione tra la popolazione locale e gli ospiti sono state le passeggiate nel borgo, la cena allargata e la visione per tutti all’aperto su maxischermo della finale degli Europei di calcio la domenica 11 luglio, assemblee di condivisione dell’esperienza con feedback e la cena finale in Piazza Monumento a base di Couscous offerta da INGV e dalla ONLUS “Sport senza frontiere” con una preparazione accurata da parte delle famiglie tunisine e marocchine attraverso una distribuzione in monoporzioni a tutti gli intervenuti. Tra l’altro nella mattinata del 16 luglio la Pro Loco nel corso di un briefing conclusivo in piazza Monumento ha fatto dono delle mie pubblicazioni a tutti i componenti dello staff del progetto e ad ogni famiglia in esso inserita. Mi sembra importante sottolineare questa collaborazione tra una Onlus come “Sport Senza Frontiere” che si occupa di accoglienza e sostegno a famiglie in difficoltà e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in una iniziativa di natura culturale e sportiva a sostegno di nuclei familiari e di bambini in difficoltà perché l’esperienza realizzata in Molise a Duronia (CB) credo sia un esempio importante di cittadinanza attiva da parte di tutte le persone sopra citate che credo abbiano con questo progetto messo in piedi una dimostrazione possibile di quale può essere un impegno concreto di spirito di condivisione non solo sul piano della gratuità del dono dell’accoglienza, messo in campo da un parroco come don Gino D’Ovidio, ma anche a livello culturale e sportivo che ha contribuito con l’intervento di tanti professionisti di eccellente valore a migliorare l’orizzonte culturale dei partecipanti e ad offrire momenti di relax capaci di ridonare un po’ di serenità e fiducia a persone provate dalla pandemia aiutandole a riprogettare la loro vita secondo paradigmi di razionalità e concretezza. L’affermazione che la pandemia abbia colpito tutti allo stresso modo è una colossale bugia che cerca di nascondere ancora una volta le forti differenziazioni esistenziali presenti nella nostra società e che si sono manifestate in maniera forte anche con la diffusione del Covid 19. La verità è che nel lungo periodo di diffusione del contagio le povertà economiche ed umane sono cresciute e dovremmo avere finalmente il dovere civico di lavorare concretamente nella società appunto per ridurle impedendo le tante sofferenze che molti nuclei familiari ancora vivono.

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